Oggi leggendo un post del buon Bru e’ nato un commento esteso, che mi e’ poi parso tanto personale e sentito da volerlo scrivere qui piuttosto che lasciarlo nella coda dei commenti dove, se mai accadesse, preferirei si concentrasse la discussione.
Consiglio quindi di andarselo a leggere e vedersi il piccolo trailer proposto e quindi tornar qui 🙂
V for Vendetta nasce in un periodo culturale particolare (inizi/meta’ anni 80, la destra e la Tatcher al governo UK), e mi e’ sempre parsa la reazione di un artista, che dovendo esprimersi con l’arte non ha altro modo per sfogare il suo dissenso verso un modo di fare del mondo che si vuole estirpare violentemente/veementemente da se (e la premessa di Moore all’opera mi e’ sempre parsa la migliore chiave di lettura dell’ opera).
Riccardo nel suo post si dichiara in disaccordo con la soluzione violenta proposta, ma a mio avviso non e’ quello il messaggio di Moore ….. il messaggio, per me e’ racchiuso nella speranza nata nella violenza ed associata ad Eve (Eva), la prima donna (di una nuova era) che portera’ avanti in modo differente la protesta, si spera non con la rivoluzione armata ma con l’ amore …
Eve arriva ad amare, come V prima di lei, la “compagna” di carcere e da li, dall’ amore, nasce la sua forza e la liberta’ della persona rispetto al resto del mondo.
Un altro dei punti di forza dell’ opera e’ data dalla perfetta scansione di testi, musica, citazioni, nomi ed oggetti che sono tutti funzionali al racconto e che si mescolano alchemicamente tra loro {non a caso il mio nuovo sottotitolo e’ preso dall’ opera in oggetto e attraverso l’ uso di cinque (V in latino) vocaboli, ciascuno con iniziale la lettera V, da forma e definizione al messaggio del personaggio.
Come non rimanere poi estasiati dalla pronuncia di Weaving che recita il pezzo riportato nel post e che qui ripropongo ? (consiglio di leggere e rileggere con calma)
Voilà!
In view, a humble vaudevillian veteran, cast vicariously as both victim and villain by the vicissitudes of Fate.
This visage, no mere veneer of vanity, is it vestige of the vox populi, now vacant, vanished, as the once vital voice of the verisimilitude now venerates what they once vilified.
However, this valorous visitation of a bygone vexation stands vivified, and has vowed to vanquish these venal and virulent vermin vanguarding vice and vouchsafing the violently vicious and voracious violation of volition.
The only verdict is vengeance; a vendetta held as a votive, not in vain, for the value and veracity of such shall one day vindicate the vigilant and the virtuous.
Verily, this vichyssoise of verbiage veers most verbose vis-Ã -vis an introduction, and so it is my very good honor to meet you and you may call me V.
Ed il film per certi versi e’ un fortissimo depauperamento di tutte le chiavi ed i livelli di lettura dell’ opera fumettistica, che vi invito, caldeggio, prego e scongiuro di acquistare in qualsiasi sua forma, leggere, digerire, far sedimentare e rileggere nel tempo, per scoprire passaggi e gioci e capire perche’ Moore e’ un Vero Maestro.