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CircleMe

Nella giornata di ieri mi è arrivata via dm su Twitter la segnalazione di questo giovane (è nato nel 2011) social network: CircleMe. Di cui ho scoperto esserci stato recentemente un meet-up in quel di Milano.

Dando un paio di giudizi di pancia, dopo aver esplorato il sito prima da visitatore e poi da utente registrato (come sempre è kOoLiNuS il nickname usato visto che, pur volendo usare il mio nome di battesimo, sono stato preceduto nella registrazione), devo dire che la cura del dettaglio del sito web e da quel che vede nel video dell’applicazione per iPhone è notevolissima, con poco da invidiare ad altre blasonate realizzazioni del web2.0.

La seconda parte del giudizio è, però, quale sia effettivamente lo scopo ultimo di un tool di questo genere nel momento in cui non vi è un aspetto di “condivisione sociale” di un qualcosa di definito. Su Flickr condivido le mie foto e parlo di questo, su Vimeo o YouTube condivido i miei video o parlo di essi, su Instagram racconto con una foto un’emozione del momento, su Soundtracking o Last.FM condivido i miei gusti musicali, su Anobii i libri, su FourSquare un posto, su 2spaghi un ristorante, su Booking un hotel.

Insomma, hai capito.

Qui su CircleMe, invece, posso condividere il mio amore per qualunque cosa. già catalogata da altri o che posso inserire io stesso a futuro riferimento. Non mi è ancora chiaro – ma spero lo diventi con l’uso – anche il contesto in cui usare questo social network.

Su SlideShare o LinkedIn infatti mi propongo di pubblicare materiale di interesse lavorativo, su Twitter c’è un’apertura al pubblico al 100% di qualunque cosa mi piaccia segnalare a chi mi segue amici, conoscenti e non. Su Path condivido i miei pensieri, i posti dove vado, le sensazioni che provo, piccole fotografie di momenti particolari ad una ristretta cerchia di amici e conoscenti (il sistema me ne permette massimo 150 e sono ancora lontano da averne 50).

Funzionalmente CircleMe presenta in maniera graficamente accattivante tutto, come fa Facebook (sinora non menzionato volutamente) in maniera meno elegante. E qui un punto cruciale, cosa mi dovrebbe portare ad usare CircleMe piuttosto che la creatura di Zuckerberg? (a parte l’antipatia per FB e le sue licenze e policy d’uso).

Magari @riffraff mi darà risposta!

  1. ah beh la cosa bella di circleme per me è il fattore di scoperta, tipo vedere le cose _non_ in comune con qualcuno che ha apprezzato un film koreano semi-sconosciuto (es http://circleme.com/items/im-a-cyborg-but-thats-ok–2 ) 🙂

    Il like su facebook rimane abbandonato a se stesso ed è meno interessante.
    Tutto ovviamente molto IMO.

    • innanzitutto grazie per la risposta …

      Quindi secondo te CircleMe spinge sull’interazione tra utenti sulla base di contenuti che si hanno in comune e su cui si è rilasciato un commento, una nota … sbaglio?

      Se questa è la chiave di lettura del servizio allora non rimane che commentare, commentare, commentare e vedere quel che accade. Anche se, francamente, non vedo come DENTRO la piattaforma si possano generare contenuti interessanti e nuovi diversi dall’oggetto del “like”.

      Ad esempio su FriendFeed/Jaiku possono (potevano, nel caso del secondo) fiorire discussioni e interventi nuovi e più interessanti dell’oggetto originale. Un commento particolare ad un brano degli U2 o ad una specialità culinaria o all’ultimo device della Bang & Olufsen lo vedo sempre come (troppo) in secondo piano.

      Vedremo quel che accade nei prossimi giorni …

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