Dalle pieghe del mio account Instapaper è venuto fuori questo articolo di Andrew Kim sul suo blog Minimally Minimal, che avevo salvato qualche tempo fa… quando mi sono definitivamente innamorato dell’ultimo nato nella famiglia iPad di Apple.
Andrew è riuscito a riassumere in poche righe il perché del mio (e del suo) innamoramento, e spero mi perdonerai se lascio la sua citazione in inglese. Non credo di riuscire a tradurre efficacemente le sue parole:
The iPad. It’s the computer I bring out when I’m not working. To my grandmother, it’s the only computer she can understand and use. …[omissis]… Its promise of being something everyone needs hasn’t crystalized yet, but it’s slowly emerging as Apple continues to chisel away at its aluminum shell. It’s a signifier of how Apple’s products are now more complicated than they once were. The iPad doesn’t have a simple tagline like a “1000 songs in your pocket”. In a way, it’s a testament to its noteworthiness. This is the personal computer we’ve been promised for the past decade but we’re just not ready to accept that yet.
Sarò “al antica”, ma per me l’iPad (e la concezione attuale di tablet e smartphone) non è un persona computer.
Come dice lui… http://attivissimo.blogspot.it/2012/01/cory-doctorow-spiega-perche-i-computer.html
credo che la chiave di lettura stia tutta nel “when I’m not working”; nella mia esperienza, lavorare con l’iPad è stata un’esperienza da incubo…
Dipende dai contesti e dalle necessità… mia moglie nelle ultime 24 ore ha lavorato con Homestyler per oltre cinque ore… la versione web non è così potente come quella iPad!
credo che diventerà chiaro a tutti quanto l’iPad sia un personal computer quando Siri potrà attivarsi a chiamata vocale (e non con il tasto) (come Shazam) .. quando ci sarà una versione di Office e quando potrà fare girare in emulazione windows .. e per tutto queste cose credo che dovremo aspettare poco 🙂 ..