La notiziola che stamattina ha colto la mia attenzione è quella per cui iOS 8 pare abbia raggiunto una percentuale di installato pari all’81%, stando ai dati forniti da Apple sull’analisi degli accessi fatti sull’iTunes Store.
Otto persone su dieci che oggi acquistano (gratuitamente o meno) ancora applicazioni per i loro dispositivi Apple, quindi, stanno usando hardware che supporta funzionalità moderne e software al passo con le attuali tendenze e richiami sulla sicurezza.
Per curiosità mi sono chiesto a che punto fosse il mondo Android. LA fonte autorevole in questo caso parrebbe essere la Dashboard degli sviluppatori Android che mostra – al momento in cui scrivo –questo spaccato della realtà delle cose:
Solamente il 5,4% degli utilizzatori di Android (rilevati dall’ecosistema Android e Google Play) sta oggi utilizzando una versione più o meno aggiornata Lollipop (rilasciato ad inizio novembre 2014).
Ma l’uso di un sistema non chiuso come quello di Apple non doveva garantire una maggiore libertà all’utente?
A me pare invece che questo sia prigioniero dei costruttori hardware e dei loro ‘bizantinismi’ nel rilascio di software e politica di aggiornamento dell’hardware. E al contempo anche di Google che se magna i nostri dati (come del resto fa Apple) ma non fa nulla per indorare in qualche modo la pillola, magari cercando di far utilizzare a quanti più utenti possibile l’uso di tecnologie più moderne e dall’utilizzo più immediato e funzionale (non dimentichiamoci che il mondo smartphone è giovanissimo, assieme a quello dell’interfaccia touch).
Ad oggi se dovessi mai valutare l’acquisto di un dispositivo Android cercherei di rivolgermi alla serie Nexus e alla famiglia Motorola. Le uniche che mi danno una sensazione di solidità nella gestione di me come cliente/utente nel tempo…
Ti faccio solo notare un’improprietà: tutti prendono dati da qualunque utente gli capiti a tiro, questo sì….
Ma Apple non li identifica come fa Google per venderli a chiunque paghi bene e sia disposto ad importunarti pur di fare soldi parassitandoti….
Apple li usa solo per regolarsi sul come progettare, costruire, produrre e vendere i suoi prodotti…L’ha detto e ripetuto svariate volte….
Sul resto concordo….
La stragrande maggioranza delle api e dei servizi vengono aggiornati ormai da anni tramite l’app del play Store e le singole app, quindi il discorso dell’aggiornamento del sistema operativo lascia un po’ il tempo che trova. Certo potrebbero darsi una mossa, ma non è una questione così fondamentale come la si vuol far apparire.
Dal basso della mia conoscenza informatica, credo che gli sforzi in ambito di UI/UX del team di Google (con Material Design) credo dimostrino la necessità del cambiamento / aggiornamento del sistema. Servono (anche su iOS) nuovi modi per trarre il massimo del profitto dall’uso di questi dispositivi mobili.
In merito al resto del sistema operativo, poi, mi chiedo se le notizie di Google che non chiuderà le falle di sicurezza (note) sulle serie < 4.4 di Android ti lascino sereno o indifferente. Come le vivi da utente – immagino – della piattaforma? Io, ad esempio, quando uso sistemi con browser obsoleti e non più aggiornabili cerco di NON navigare del tutto su siti sconosciuti. Ma si tratta di casi particolari, e per la vita di tutti i giorni uso sistemi aggiornati puntualmente.
Grazie per il benvenuto! Material design è supportato anche su versioni minori della 5, solo alcune funzionalità specifiche sono esclusive di lollipop.
Per il resto, da ex fanboy Apple che acquistava anche la più minuscola cavolata che Apple metteva sul mercato e che aveva giurato che mai e poi mai avrebbe abbandonato mac e ios, posso solo dire che con Android, al netto di tutte le considerazioni negative e le differenze (che vi assicuro sono veramente poche), per l’utilizzo che ne faccio io, riesco a fare molte più cose che con ios mi sono assolutamente precluse. Esempio tipico che faccio sempre (ma ce ne sono decine): scaricare un torrent, aggiungere i sottotitoli e guardarlo con il player che preferisco, magari inviandolo alla tv.
Tutte queste cose posso farle tranquillamente tutte sul telefono (anche se costa 90€) abbinato ad un cavetto da 10€ o ad un chromecast da 30€.
Ripeto che gli aggiornamenti del sistema operativo non sono un problema, almeno finchè le app supportano la versione che si sta usando e sopperiscono alle novità delle nuove versioni e google sposta sempre più funzionalità nel play store e nelle app singole. Personalmente sono quasi sempre una o due versioni indietro all’ultima (tranne quando uso dispositivi nexus) e non ho mai avuto problemi anche perchè difficilmente un dispositivo degli ultimi anni non supporta chrome ultima versione (non è che se google non l’aggiorna si è obbligati ad usare il browser stock o il componente webview di sistema obsoleto: chrome è nello store e il componente webview idem, è un’app).
Le app poi, supportano nella stragrande maggioranza dei casi anche le versioni 2.x…
[Pierluigi, mi sono permesso di mettere qualche a capo al tuo commento, tutto intero non ce la facevo a leggerlo…]
Ho l’impressione che presto tornerai ad Apple.
La libertà di cui parli tu è solo fittizia visto che al Kernel non ci arrivi, nemmeno con le conoscenze adatte,se ce le hai.
Rischi un sacco di guai per violazione del segreto industriale. Inoltre le modifiche che ti sono concesse portano solo lag, falle e malware, se non stai attento a cosa fai.
Inoltre ogni 6 -9 -12 mesi, in funzione dell’area di mercato a cui ti rivolgi, bassa, media o alta, devi pensare a localizzarti il cassonetto (metaforico, ti auguro) in cui gettare il tuo modello Android, che possiedi.
Vale anche se hai implementato l’ultima rom presentata dai suoi autori e i 16 core e GB di ram (mia esagerazione) che i produttori ti piazzano nel dispositivi perchè tu non t’accorga di come si stanno prendendo gioco di te.
Tutto il resto è marketing…
Nel caso interessasse, quei 3 numeri di cui sopra nel caso apple devi moltiplicarli per una cifra che varia da 4 a 6…..In funzione del successo che hanno avuto sul mercato.
La quantità di dispositivi Apple venduta la puoi misurare anche girando per i siti che parlano dei dispositivi iOS-OS X e Google Android.
Conti quanti post contengono insulti e sprangate verso gli utenti Apple iOS/OSX si ricevono dai cultori e utenti concorrenti quando questi si rendono conto di essere stati raggirati dal marketing, dai venditori e dal produttore del loro dispositivo….
Poi fai tu, ovviamente…
Certo che faccio io ci mancherebbe altro 😀
Ad Apple forse tornerò quando la smetteranno di voler decidere paternalisticamente loro se sono libero o meno di installare sul mio dispositivo, pagato 800 euro un banale client torrent.
Ma soprattutto quando la smetteranno di fare i rolex e la roba d’oro o color oro per modelle, Beyoncé, rapper tamarri e fashion blogger e torneranno al think different. Adesso mi sembra sia tutto molto think rich and exclusive…e lo dico con tristezza dato che sono un fedelissimo di Apple da molto prima degli iMac colorati.
È ora di smetterla con le guerre di religione e i paraocchi: li fuori c’è un mondo di innovazione e tecnologia che magari sta insieme con lo sputo e non usa font fichissimi o attenzione maniacale al design dell’interno delle scocche, ma che abilita centinaia di milioni di persone che prima non la vedevano neanche col binocolo, mentre qui stiamo a pettinare le bambole di Anna Wintour.
E poi stendiamo un velo pietoso sul marketing, che Apple è regina in questo…
@Pierluigi R. Tu hai idee tutte tue su certe cose…. Purtroppo il 90-95% degli utenti non ha la più vaga idea di cosa sia un client torrent, come si installi, si usi e come si gestica un client torrent.
Usualmente, lo installa “creativamente”, il dispositivo s’inchioda e devono portarlo all’assistenza che lo fa ripartire facendo pagare al disgraziato una schioppettata da infarto e facendo sapere ad Apple (al decimo o al ventesimo cliente idiota che gli arriva con lo stesso problema in 3 o 4 giorni) del genere di riparazioni che sono costretti a fare. Alla fine anche Apple si stanca di queste idiozia e pone quei limiti che tu tanto aborrisci.
Sappi, comunque, che anche nel mondo Android ci sono vincoli simili. Prova ad inchiodarti “seriamente” un HTC, un LG o quello che ti pare e vedi cosa succede. Ti assicuro che c’è un sacco di gente che è passata ad Android per motivi simili ai tuoi, è andato storto qualcosa….Ed è tornata di corsa da Apple dove, almeno, non si prendevano gioco di lui quando aveva bisogno di assistenza…
Il secondo paragrafo, quello in cui parli dei tamarri, sono d’accordo…Ma sono quelli che fanno fare i profitti a chiunque produca qualunque cosa e scatenano l’emulazione e gli acquisti nelle altre fascie di mercato….
Gli ultimi due paragrafi….Mi danno l’impressione che con certe cose e certi clienti tu non hai mai lavorato….Io sì….Ti assicuro che le bestiacce sono dappertutto, a qualunque livello della scala sociale e di mercato….Non solo dove credi tu….
Marketing? Basta non ascoltarlo. Per quanto mi riguarda, visto che vi ho lavorato per una 20a di anni.
Allora si chiamava reparto commerciale. Non hai idea di cosa mi è stato raccontato, ho visto e sentito….
In quel perioso vendevo computer e consigli su come sceglierli e usarli al meglio.
So come funziona quel giochino e lo evito se non serve ai miei scopi o piglio quanto mi serve e getto il resto. Ti assicuro che funziona benissimo, questa tecnica di approccio all’informatica…
Parliamo di poter installare utorrent dallo store ed scaricare Game of Thrones con i sottotitoli come fanno ogni giorno migliaia di persone, non di scienza missilistica o di modifiche al kernel.
Per me è un limite eccessivo, e se non mi fai fare una cosa cosi banale sei fuori dal mio radar. E siccome sono un power user questo è veramente il minimo sindacale.
Per dire un’altra cavolata, Microsoft Office Mobile non è ufficialmente compatibile col mio Nexus 6 tramite il Play Store per non so quale motivo dato che funziona benissimo. Ho semplicemente scaricato l’apk ufficiale e l’ho installato comunque accettando eventuali bug e rischi attivando l’opzione per installare app esterne. È una possibilità di scelta che pretendo dato che ho le capacità e le competenze per sapere cosa sto facendo. Come sul mac, né più né meno.
Il resto e solo un invito a non essere chiusi e monomarca. C’è tanta roba interessante in giro, tipo i sistemi operativi desktop con interfacce touch, che dalle nostre parti sono ancora un tabù, ma che prevedo faranno la fine della talebanata della dimensione ideale di uno smartphone in tutto deve essere raggiunto con un dito…e poi a furor di popolo fecero il 6 plus…
…….Continuo a pensare che tu sei uno di quei componenti di quel 5% di gente che sa quello che fa e non si rende conto dei drammatici disastri che può arrivare a fare l’altro 95% quando si mette d’impegno …..
Bada….Che non ho detto che hai torto, ho solo cercato di ricordarti che c’è un sacco di gente che ha idee tutte sue sull’informatica e sui dispositivi che ha in mano e Apple cerca solo di limitare i danni che costoro riescono a fare quando credono di sapere tutto dell’informatica senza sapere neppure se sono al mondo….
Se mi consenti quest’ironia…
Naturalmente lo capisco, ho a che fare ogni giorno con utenti del genere per lavoro (ho un’azienda che sviluppa software per medici).
Ma tra bloccare tutto a prescindere e mettere dei paletti sbloccabili all’occorrenza da chi ha esigenze o competenze diverse, ci passa un mondo.
E se quel mondo è controllato e imposto da una multinazionale sinceramente io non ci sto, preferisco di gran lunga essere profilato da Google (che poi…chi non profila e rimane totalmente etico nell’era del cloud? Ne abbiamo avuto ampia dimostrazione nel caso Snowden che neanche Apple è immune) che essere tenuto per la manina dal Ministero della Verità e uniformarmi ai Minuti di Odio verso il Nemico.
L’ho fatto in passato, credendo a tutte le iperboli e le parole d’ordine, ma c’era Jobs ed era veramente un altro mondo con altre prospettive.
Non sempre i profitti ad ogni costo giustificano tutte le porcate, e per quanto mi riguarda Apple sta facendo tante porcate. Non è il mio mondo quello degli orologi in oro massiccio, e non è neanche il mondo dei visionari che venivano citati nel periodo del Think Different.
Ma del resto stiamo pur sempre parlando di un’azienda, non di Ghandi o Einstein o Martin Luther King, quindi non è che mi aspettassi nulla di diverso, anche se per un periodo la filosofia è stata quella.
Ormai si sta andando (legittimamente) verso un mercato di appliance e elettronica di consumo di fascia alta o altissima o addirittura sul fashion e sul lusso.
Non è il mio mondo e non sono disposto a sopportarlo o supportarlo. Probabilmente comprerò ancora Mac o altro, ma la fascinazione e la venerazione si sono decisamente esaurite.
Continuo a leggere le tue risposte…..Anche l’ultima in cui certe cose non ti piacciono (i dispositivi hardware e software delle fascie alte di mercato, l’Apple Watch). Obiettivamente non piacciono nemmeno a me. Io però vedo le cose positive….Delle opportunità di sviluppo….Apple di profitto, ma è un problema suo, non mio.
Vengo da un mondo alla Microsoft dei tempi d’oro in cui l’unica possibilità che avevi come utente era comprare, stare zitto e muto, se non volevi finire nella spazzatura.
Ora qualcosa di simile è il duo Google-Android, per quanto mi riguarda, s’intende….Il lato positivo della cosa è chè se se non ti piace, li saluti e te ne vai.
Allora non potevi farlo Correvi il rischio di finire fuori mercato (letteralmente).
Sono passato ad Apple una 15a di anni fa….Era un altro mondo. Per me lo è ancora….
Non mi piacciono il duo di coppie Microsoft-Windows & Google Android.Di tanto in tanto fanno cose buone e sono felice di evidenziarlo….Ma Microsoft è prigioniera della sua storia e la Google delle lotte di potere che ci sono tutti i giorni, sempre e comunque, al vertice del gruppo. In entrambi i casi….No non fanno per me. Mi fanno troppo ribrezzo per continuare a lavorare con qualcosa di loro.
Se hanno qualcosa di utile prendo e uso…Poi vado altrove…
Personalmente penso che anche Apple-iOS-Mac ormai faccia parte del gruppo, non vedo più grosse differenze. Uso quello che ritengo migliore o più adatto alle mie esigenze, senza paraocchi e prendendolo con le pinze.
Ultimamente vedo più innovazione da parte di Microsoft e Google e di alcuni “piccoli” rispetto ad Apple, ma magari fra qualche mese cambierà tutto.
Trovo che montare guerre di religione per chi ce l’ha più lungo tra quelle che alla fine sono tutte bene o male varianti di Unix o comunque variazioni sullo stesso tema sia abbastanza inutile e stucchevole, soprattutto in un mondo in cui la piattaforma conta sempre meno e conta sempre di più quali app ci girano.
Attualmente per me iOS è troppo limitante e Windows Mobile non ha le app che mi interessano. Il mercato putroppo è questo, non ci sono grosse alternative ed è un discorso che è così da 30 anni e probabilmente sarà sempre così. Anzi rispetto al passato è già un lusso che ci siano 3 scelte tutto sommato decenti invece che soltanto due di cui una dominante. Almeno la concorrenza stimola tutti.
Poi sono mie opinioni che lasciano il tempo che trovano, ma lavorando nel campo da decenni penso di aver sviluppato un minimo di “fiuto”, e attualmente mi dice che sarà più determinante il mercato e l’innovazione sui device a basso costo che la fascia alta del mercato, almeno a livello globale e nei paesi occidentali in sofferenza economica.
E non per una questione di numeri o di profitti, ma come abilitatore di mercati nuovi che fino a qualche mese fa neanche potevano permettersi certa tecnologia. E i numeri alla fine faranno la differenza (già la fanno, oltre 1 miliardo di attivazioni android all’anno, 5 a 1 la proporzione con Apple, malgrado il crollo di Samsung) per quanto riguarda la piattaforma dominante, a prescindere dalla qualità. E di conseguenza verranno anche gli sviluppatori da quelle aree, a risolvere problemi tutti loro che noi del primo mondo neanche immaginiamo con una voglia di riscatto e un bisogno che ci è completamente estraneo.
iPhone è stato rivoluzionario e influenza il mercato ancora oggi, ma pensate al potenziale dirompente di un Moto E o un Android One o un device ancora a più basso costo in mano centinaia di milioni di asiatici o africani, magari contadini o comunque poveri o poverissimi. Già con i cellulari gsm e il wap si sono inventati cose allucinanti e per loro utilissime, figuratevi con un computer vero nelle tasche di chi non ha mai posseduto niente di simile.
Certo non saranno robe di design tali da far orgasmare Ive, ma neanche la selce scheggiata aveva un grande design industriale…
Questo è un ottimo punto di vista….Quello dal terzo-quarto, etc… Mondo. Non c’avevo pensato.
Grazie, Pierluigi R..
Bravo Pierluigi, bello leggerti: d’accordo su tutta la linea!
Grazie mille 😀
Considerati i temi della discussione, volevo consigliare a tutti questo articolo su android da parte di uno sviluppatore che fino a pochi mese fa aveva fatto una scelta “Apple only”. Che poi sostanzialmente è stata anche la mia esperienza
https://ia.net/writer/updates/starting-out-on-android
Purtroppo devo dissentire su tutta la linea…Da entrambi e dal convertito ad Android.
Ho letto il suo messaggio…..E’ molto triste leggere quelle cose. Racconta delle frottole anche a se stesso pur di non ammettere di avere sbagliato piattaforma su cui lavorare.
Rispetto le sue e le vostre idee ma quel poco che ho letto l’avevo già incontrato, scritto, detto e ripetuto da Androidiani di ferro che scritte quelle cose quasi si mettevano a piangere (non solo in senso metaforico) per la rabbia e il dispetto di scoprire che appena fatta un’applicazione per un dispositivo ne uscivano altri tre più ampi, più stretti e, quello che conta, incompatibili con quanto da appena finito di scrivere.
Intendiamoci, l’incompatibilità era poca cosa, ovviamente….Ma c’era.
Cosa poi dire dei presunti utenti che appena vedevano una nuova App si precipitavano a crackarla per fare vedere al loro clan come erano stati bravi a fregare l’autore….
Tenuto conto dei tempi….Peggio che con Windows….Allora c’era un briciolo di ritegno e di discrezione in certe cose….Ora non più.
Sorry, ragazzi, il mondo libero, l’opensource sono un’ottima cosa, il crakware, il fakeware,il malware e tutti gli altri *ware, no. Ma non sembra che voi e il transfuga verso Android lo prendiate in considerazione nonostante sia una delle maggiori fonti di reddito del lato oscuro dell’informatica, per via dei dati che rubano, copiano, distruggono e rivendono al miglior offerente….
Per Voi è poca cosa….Per me no. Sorry, again….
iA non sono cert “uno sviluppatore” qualunque. E ben venga il loro aprirsi ad una nuova piattaforma. A quando il porting su Windows Phone?
Detto questo, mi chiedo quante copie venderanno della loro applicazione sul Play Store… e quale sarà la loro risposta.
Per quanto riguarda quel programma di scrittura a cui auguro ogni bene, la domanda dovrebbe essere:
in quanto tempo lo crackerano e quante copie crackate ci saranno in giro?
Guadagni….Risibili….Se le usanze del Play Store sono quelle di un tempo….
Vedremo. Comunque una piattaforma da oltre 1 miliardo di utenti in netta crescita è un mercato con cui fare i conti, che piaccia o meno.
Secondo me iA sbaglia completamente approccio, ha un prezzo troppo caro e si espone alla pirateria.
E’ un mercato che va affrontato in maniera diversa, ad esempio come fa J2 Interactive (MX Player) che ha oltre 100 milioni di download della versione gratuita con ad e oltre 100mila download di quella a pagamento da 6,2€…fatevi due conti, di sicuro non fanno la fame, anche pochi centesimi a banner…
Un banner in iA Writer? … a questo punto è evidente che non conosci ne l’azienda ne il loro software. Un banner è inaccettabile by design. Il prezzo è ragionevole. E sono mille volte meglio i pochi paganti rispetto al mare di gratuiti.
Questo IMHO.
Koolinus è ottimista….Per quanto riguarda le possibilità di fare comprare a qualcuno IA Writer….
P.S. = benvenuto su questi lidi. Se non erro è il tuo primo commento da noi…
non sono proprio d’accordo… a parte che ne viene meno l’ottimizzazione (da parte dello sviluppatore, e di riflesso per l’utente) ci sono falle specifiche di certe versioni che Google ha dichiarato di non voler sistemare
Sbagli due volte, Diego.
Google non vende i tuoi dati: sarebbe come vendere la sua materia prima. Google vende visualizzazioni di pubblicità, sapendo scegliere a chi mostrarla in maniera più efficace.
Sì, vero Apple usa i dati solo per progettare, costruire e vendere i suoi prodotti, come iAd, dove Ad sta per advertising. E no, io non ci credo che non ti profilano. Se ci credi tu…
Signor D…..Hai perfettamente ragione, tecnicamente parlando.Ma pure io, in senso lato.
Google vende i tuoi dati nel senso che vede le tue interazioni con la rete, ne fa le sue analisi e poi….Quello che dici tu. Ma oltre a qui dati ha pure tutte le informazioni personali che Apple,invece, brucia. Lei vede cosa fai, esattamente come Google, ad essere pignoli, e le usa suppongo, alla sua maniera, diversa da quella Google. Apple vive delle vendite di hardware e software, Google del resto….
Ah, sì….Benvenuto da queste parti…
😀 Diego. L’amico Signor D è tra i padroni di casa, mi fa sorridere il tuo benvenuto …
Mettiamola così: anche io ero un amministratore nel forum….. O qualcosa del genere, con il nome di Simulacron. Prima che l’imac morisse di un infarto all’alimentazione. Spero di tornare presto.Con un altro imac….
Qui, comunque, non l’avevo ancora trovato….Il benvenuto è in questo senso…
Apple vive delle vendite di hardware, software e… pubblicità. iAd non è una creazione filantropica.
Grazie per il benvenuto: ci conosciamo bene, in realtà.
Diciamo che iAd non è la fonte primaria di reddito per Apple, mentre Google è molto più dipendente dalla pubblicità che riesce a propinarti dopo averti profilato.
Apple ha vissuto senza iAD fino a qualche anno fa… Google senza pubblicità la vedo malino, a meno che non cambi il suo modello di business…
La situazione è probabilmente vicina a quella descritta. Al tempo stesso, però, mi sembra interessante ricordare un dettaglio significativo: gli utenti di iOS non hanno nessun motivo di andare sul loro app store se non hanno l’ultima versione del sistema operativo, perché molto probabilmente non troveranno nulla per loro. Google, invece, dalla sua, incentiva il sostegno alle versioni vecchie del sistema operativo, informando della fetta di dispositivi android che potrai raggiungere se compili la tua applicazione anche per versioni più vecchie.
Semplice sottolineatura di un dettaglio 🙂
Oltretutto….A Google-Android interessa solo che si entri in rete. In qualsiasi modo e con qualsiasi dispositivo. Se poi non si combina nulla a quel duo non interessa. Ha già preso tutti i dati che interessavano e, come si dice dalle mie parti, s’è guadagnata la giornata. Il resto non è più affare suo.
Sbagliato. A Google interessa che tu usi il più possibile l’apparecchio (tempo pubblicità) e che usi i suoi servizi per fornire loro informazioni, e magare pagare. Come ad Apple.
Non è propriamente vero: ho scaricato giusto poco fa un’App per il mio iPod Touch del 2007 con iOS3 (anche se ammetto di aver fatto un po’ di fatica a trovarla…). 🙂
Detto questo, come già specificato in altre occasioni, trovo apprezzabile che Apple spinga l’adozione delle nuove versioni di sistema: è un modo come un altro per andare avanti con dispositivi più funzionali e chiudere cose buggate o meno sicure. Certo poi può esserci il problema prestazione sui device più vecchi, ma tra un po’ di prestazioni in meno, e un dispositivo nuovo poco sicuro perché utilizza una versione vecchia di Android, preferisco la prima.
Aggiungo, restare ancorati a sistemi “vecchi” introduce poi ulteriori problematiche: devo rivangare la storia dei WinXP che ha tenuto la maggior parte dei computer fermi a 32 bit finché MS non ha deciso di cessare definitivamente il supporto? (…e allora tutti di corsa a sistemare driver e applicazioni per reggere i 64 bit…)
Faccio solo notare che i 64 bit Microsoft (e Windows di conseguenza) sono 32+32 bit.
Quelli Apple sono 64 bit puri con verifica sul bit 33, credo. Se quello non è attivo commuta a 32 bit in caso contrario rimane a 64 bit.
Se non sono mutate le usanze Microsoft ultimamente, ovviamente.
So bene Apple ha introdotto questa possibilità: ne ho scritto io l’articolo su Tevac!
Però, come ammetti tu, non è facile: perché non introdurla prima, non pubblicizzarla di più, perché non fornire un App Store che visualizzi contenuto disponibile per il proprio SO?
A proposito: che applicazione era? Segnamola e valorizziamola!
Dimenticavo: ovviamente la medaglia ha due facce. A mio parere Apple gioca abbastanza sporco (prescindendo dal giudizio sugli altri).
Non sto parlando della possibilità di scaricare le vecchie versioni di software compatibili con le vecchie versioni di iOS… quella avviene in automatico se accedi con un dispositivo vecchio e la versione vecchia è ancora disponibile… e in quanto automatica, IMHO, non ha bisogno di essere pubblicizzata. Perché non introdurla prima? Forse perché prima non ce n’era grande necessità… dipende anche da come lavorano gli sviluppatori e da quali step sono richiesti per supportare i sistemi nuovi.
Piuttosto potrei essere d’accordo con un filtro che, a monte, mostri solo le App compatibili col proprio dispositivo o con una certa versione di iOS.
Nel mio caso però stavo parlando proprio di un software che nello store è presente in una versione dichiarata compatibile con iOS3, anche se ci accedi con l’iPhone6… e infatti se lo scarico sull’iPhone 6 è bruttino: gira ingigantito con le bande nere ed ha un’interfaccia “vecchia”… usarla sull’iPhone 6 è un controsenso, ma è l’unica App di quel tipo che ho trovato compatibile “anche” con iOS3.
Tornando “in topic”, Google ha tutto l’interesse che l’utente bazzichi nel suo store anche con sistemi vecchi, perché non ha modo di spingere tutti i produttori ad adottare le ultime versioni di Android: la frammentazione descritta in questo articolo ne è la riprova… sostanzialmente, per come la vedo io, il discorso andrebbe un po’ ribaltato rispetto a come l’hai impostato tu… non è che Google incentiva il sostegno alle vecchie versioni sul suo store, Google è costretta ad incentivrne il sostegno perché non può sfuggire dalla frammentazione, e se non facesse così non raggiungerebbe una massa “interessante” di utenti 🙂
Confermo tutto….
Solo una piccola precisazione:quelle versioni legacy devono continuare a vivere per fare vivere gli introiti che Google si procura vendendo la merce che ha a disposizione: gli utenti e i frequentatori del suo mondo. Più ce ne sono, meglio è….Non importa quale sia la versione del sistema operativo che monta il dispositivo che sta cercando di accedere ai suoi servizi….Importa l’accesso in sè, per gli introiti che esso procura…
Il discorso mi pare uguale: Google incentiva il supporto alle vecchie versioni, perché non ha scelta o perché sceglie di non seppellire gli apparecchi non aggiornati 🙂
Provocatoria: proprio la frammentazione dimostra la maggior libertà di scelta di Android 🙂
Seria: tutti dicono che l’utente Android è libero di rootare il dispositivo e installare le ultime ROM cucinate aggiornate… sarà anche libero di farlo, ma evidentemente non lo fa (libertà potenziale non corrisponde a libertà reale) e per assurdo è più legato ai dettami del produttore di quanto non lo sia chi compra un iPhone.
Ancora, il livello di conoscenza tecnica per districarsi in questo mondo è talmente alta da essere “specialisti” della materia. Non è cosa che in un paio d’ore di studio te la cavi… anzi!
aggiungo una cosa, legata più che altro, al discorso privacy e dati personali di cui sopra:
“Android, le app sono advertising”
http://punto-informatico.it/4244604/PI/News/android-app-sono-advertising.aspx
Interessanti anche alcuni sviluppi sul forum (dopo aver scremato i soliti troll di PI)
Guarda, Nicola, secondo me invece sì, con un paio d’ore, al massimo, te la cavi (se c’è supporto per quel modello, vedi sotto). Il punto è che si entra in un sistema intricato di produttori hardware: sono loro il collo di bottiglia, a dire il vero, ed è tra l’altro questo uno dei motivi che ha spinto Google ad entrare nel ciclo completo.
… uscendone poco dopo, vendendo Motorola a Lenovo. No, a Lenovo dico. Lo ricordiamo Superfish?