Chi va in moto –o anche in bicicletta – lo sa, la caduta è li che ti aspetta e capita a chiunque salga in sella. Capita che cadi quando fai lo scemo col motorino che i tuoi genitori ti hanno comprato, o che hai fatto tuo lavorando come un matto da ragazzino. Capita che cadi camminando per le strade durante un’uscita con gli amici, o la ragazza, o mentre vai al lavoro e un ******* ti taglia la strada, o spalanca uno sportello. Capita quando sei uscito dal lavaggio e sulle gomme hai preso sotto acqua insaponata o hai i freni ancora bagnati.
Capita, come l’ultima volta è capitato a me, di cascare a 20km/h non appena sei uscito dal garage, una mattina di tardo autunno, e da una stradina alla destra un automobilista sbuchi all’improvviso da destra nascosto dal bidone della spazzatura.
Per la prima volta in vita mia rimango bloccato sotto i 200kg della mia Fz1. Prendo una bella botta … in pratica sono sbattuto di peso in terra. Mi rialzo dolorante, per la prima volta non penso a me o ai danni alla moto, ma penso a mia moglie a casa … alle rogne che le darei rimanendo infortunato o impossibilitato dal darle una mano.
Li per li bestemmio mentalmente, risalgo in sella e vado al lavoro. Mi pulsa il ginocchio sinistro. La spalla sinistra è dolorante. La mano destra si gonfia a vista d’occhio. In farmacia prendo una crema e del ghiaccio secco, ma il dolore resta. A metà pomeriggio risalgo in sella e me ne torno a casa. Trenta chilometri percorsi a dieci, quindici chilometri l’ora. Dolore dappertutto, il guanto infilato a forza, la pedivella delle marce completamente torta. Non so come riesco anche a scendere la rampa del garage … ma quanto sono ripide queste rampe? Torno a casa. Mi curo e mi scuso con mia moglie, nei prossimi giorni sarò un po’ disabile.
Complice un inverno piovoso, la moto resta in garage. Faccio un paio di tentativi di andare in moto al lavoro ma ormai la fiducia nella moto è sparita. Le gomme sono finite e una volta rimango come un salame a metà della rampa (in discesa) in pieno panico. La confidenza della moto è esaurita. Finita. Kaputt. Appenderò il casco al chiodo?
Dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile … e siamo a maggio. Il sole torna a splendere. Mio fratello ha la moto nuova, tocca fare rodaggio e andar piano. Si, dai … usciamo! I chilometri scorrono lenti, il corpo si riabitua a stare in sella, il sole ci da quel tepore minimo mentre fendiamo l’aria ancora pungente. La Murgia è in piena esplosione primaverile, colori e profumi degni di essere respirati lentamente. Il corpo si scioglie … mi rilasso.
La mia Fz1 non è più una nemica ostile, assomiglia di più ad una persona cara che si è ferito e con cui bisogna scusarsi e far pace, riprendere il dialogo. La prossima volta si cambiano queste gomme (sono quasi quattro anni che son su e negli ultimi due ho camminato pochissimo andandole a far cristallizzare). A presto motina mia …