in Apple

iperboli

Nel mio gruppo di amicizie ieri è spuntata fuori questa immagine surreale che mi ha strappato un amaro sorriso. Segnalandola sul mio blog in lingua inglese enfatizzavo le differenze tra il mondo immaginato dal design team di Apple a Cupertino, e la dura realtà del mondo circostante … mondo che nonostante le nostre migliori intenzioni non è mai sotto controllo.

Ed infatti, in mancanza di un adattatore “giusto” – notare che l’altro Mac sulla cattedra ne ha uno – si sono dovuti inventare uno stratagemma. Il proiettore di lucidi non lo vedevo dal 1993/1994, anno della mia iscrizione al 1° anno di ingegneria meccanica!

Ma tant’è … questo è lo stato delle cose da tre mesi a questa parte. O si soffre facendo i pionieri di un mondo tecnologico a venire, o si stringono i denti con hardware ormai anziano (7 anni il mio MacBook Pro e con un bel po’ di acciacchi). A questo punto spero di poter resistere un altro anno e che nel frattempo adattatori e dock di terze parti spuntino sul mercato per evitarmi situazioni surreali come questa…

  1. Siamo in due con questa strategia. Non so fino a che punto alla Apple convenga avere gente che attende. Certamente, come per l’eliminazione del lettore CD, fa evolvere il mercato, ma il periodo di migrazione è impegnativo (e disordinato) per chi non usa il PC seduto alla scrivania ogni giorno.
    Ciao,
    Emanuele

  2. Io ho il MBP del 2009 che ha solo la Mini-DisplayPort. L’adattatore mi sarebbe servito comunque.
    Senza considerare che spesso e volentieri vedo ancora usare la VGA per attaccarsi ai proiettori.

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