in Pensieri 💭

Siamo il paese del populismo invidioso.

Noi non vogliamo il potere di migliorare questo paese, vogliamo quello di farlo fallire. Se non abbiamo qualcosa, vogliamo che non ce l’abbiano tutti invece di provare a creare un diritto a cui possa accedere chiunque. Il miglior esempio di questo folle atteggiamento è la lotta contro l’aborto. Chi non è d’accordo sul fatto che esista, non si limita a non abortire: pretende che l’universo mondo non lo faccia. Togliere – ad esempio i negozi aperti di domenica – per noi è più importante che aggiungere, migliorare, allargare il campo delle possibilità.

È un po’ come se io non potessi comprarmi mobili ed elettrodomestici per la mia abitazione, ma mi sentissi soddisfatto nel momento in cui qualcuno li sequestrasse dalle case dei miei vicini. La mia condizione non migliorerebbe, ma peggiorerebbe quella dei miei simili. Vale per la politica, vale per il lavoro, vale persino nelle situazioni sentimentali (se la mia ex o il mio ex mi lasciano e io soffro, sono felice se vengono mollati a loro volta). Siamo un popolo di egoisti autolesionisti.
Boris Sollazzo

Il pezzo di Sollazzo era riferito alle reazioni medie della intellighenzia italiana sul caso Roma, il film di Alfonso Cuaròn che ha vinto il Leone d’Oro a Venezia pubblicato su Rolling Stones. Trovo assolutamente vera la parte qui riportata, indipendentemente dal resto dell’articolo che può essere d’interesse o meno.