in Microsoft

Microsoft e la fiducia a senso unico

Per riprendere confidenza con il mondo Microsoft, visto che il mio datore di lavoro ha scelto loro come fornitore di una serie di servizi essenziali, mi sono procurato un portatile con Windows 11 (Professional). Sto completando le attività di configurazione ed installazione di vari tool, cercando per quanto possibile di ricostruire la possibilità di un workflow simile a quello ormai consolidato da sedici anni d’uso di MacOS / OS X.

Pur avendo il fidato Firefox e l’inevitabile Microsft Edge a disposizione mi ero azzardato all’installazione di Brave, come alternativa Chromium al browser standard di Microsoft. Dopo alcuni recenti accadimenti ho deciso di non usarlo più e rimuoverlo dalle mie macchine.

Indeciso sul da farsi ho cercato, nella finestra di Edge aperta in automatico post disinstallazione di Brave (nonostante il mio default sia Firefox) vado a cercare “Google Chrome”. Ed ecco cosa è sbucato…

Ti prego di soffermarti sul pop-up che appare al caricamento della pagina:

Microsoft Edge viene eseguito con la stessa tecnologia di Chrome, con la fiducia aggiunta di Microsoft.

Rileggi. Nella pagina caricata Edge ha riconosciuto nel suo database la URL e gli ha fatto corrispondere una azione predefinita. Evita di menzionare il nome completo del competitor (Google) e sottolinea e suggerisce subdolamente che “loro” siano i cattivi, e Microsoft sia un campione del bene. O in ogni caso “non come quelli la”.

Adesso io mi chiedo, in cosa dovrei dar maggior fiducia a Microsoft rispetto ad altri? Quante altre azioni utente corrispondono all’esecuzione di procedure a noi nascoste usando Edge?

Mentre mi accingo a riprovare Opera o Vivaldi, mi tengo stretto il mio Firefox e limiterò l’uso di Edge al minimo indispensabile.