in Vita Vissuta

del meditare e del mantenere una promessa

Avevo promesso una risposta, ed eccola qua.

Ho iniziato a meditare a fasi alterne direi tre anni fa, o quattro, a seguito di alcuni cambiamenti significativi nella mia vita. Il ‘trigger’ finale è stato il famoso talk di Andy Puddicombe.
Complice una qualche offerta della piattaforma da lui fondata ho iniziato ad eseguire il suo percorso. Non essendo costante nell’esercizio ho rinunciato all’abbonamento e sono passato ad un anno gratuito con l’app Calm Behance. Finito quello, essendo diventato cliente Apple One sto seguendo, quando mi va, le lezioni di meditazione su Apple Fitness +

Tutto questo per dire che la mia esperienza è basata solo su meditazione guidata di breve durata (massimo venti minuti direi).
Personalmente ci sono periodi in cui sento il bisogno di fare un reset, per quanto breve, dai pensieri che si affollano nella mia testa. Anche solo per 5 minuti. Altre volte in sessioni più lunghe, quando la stanchezza regna sovrana, non nego di essermi addormentato. Ma era parte dell’intento, cacciar via i demoni e rilassarsi. Stare in tensione perenne non serve.
Ci sono periodi in cui semplicemente smetto di farla.

Quello che però ho visto è che nel momento del bisogno, esempio crudo e reale il ritrovarsi parzialmente sedato su un tavolo operatorio, applicare le tecniche di controllo del respiro, di focalizzazione su quello ignorando le cose che non posso controllare mi ha aiutato. E non poco.

Sul fatto che il meditare possa rendere migliore il mondo beh. Maybe. Di sicuro ho visto che le persone che prendono il tempo di curarsi di sé, del piccolo mondo attorno a se, prendersi il tempo di dare calma alla frenesia in cui vivono piano piano iniziano ad estendere questo approccio ad altri aspetti della vita. Magari diventati più gentili ed indulgenti verso se stessi iniziano a farlo col prossimo, con l’ambiente che li circonda. E allora si, mi piace pensare che se tutti prendessimo il tempo di farlo le nostre vite sarebbero un po’ meglio di oggi…

  1. Anch’io medito a fasi alterne. Devo dire che aiuta a rimettere a fuoco le proprie priorità, sia quotidiane che di più ampio respiro. Specialmente di questi tempi, dove non mancano certo gli elementi ansiogeni che ci arrivano da tutte le direzioni.

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