Che bella sensazione volare di primo mattino e assistere all’alba che nasce.
Tu sorvoli il mondo coperto dalle nuvole a hai la sensazione di essere parte di qualcosa di grande, pulsante e vivo. Guardo in basso e la successione infinita di nuvole, come onde del mare, mi da la sensazione di un immenso respiro. Guardo in alto e percepisco che sopra di me c’è il vuoto dello spazio e solo la gravità trattiene quei pochi chilometri di atmosfera che ci separano dalla morte, dalla mancanza di vita più assoluta.
E mi meraviglio di come il mondo macroscopico e microscopico per certi versi si assomiglino. Galassie di entità viventi le cui vite ai sfiorano e influenzano apparentemente scorrevate, ma in realtà unite da un sottile filo… Penso a Niko e Loris … due persone che oggi non ci sono fisicamente più e che tanto mi hanno dato ed insegnato in questo 2024. Forse sto tradendo il loro sogno, forse sto celebrando la vita anche per loro (e sicuramente con loro nello spirito).
Vivo questa nuova vita con consapevolezza nuova, ma con ancora vecchie abitudini che, si sa, son dure a morire.
Ho un dualismo continuo dentro di me che si scontra come le onde del mare d’inverno sugli scogli. Ho fame di vita, ma ancora mi trascino in essa e non cavalco le sue onde. Forse, come sempre, ci vorrà del tempo per guarire … sperando di averlo, ma quel che ho è l’oggi e quindi ne celebro i momenti belli e ne assaporo i momenti amari.
Bello riuscire a vivere il “qui e ora”. Non sempre la vita e la nostra attenzione ci permettono di immergersi a pieno nel «momento» ma è nostro continuo dovere provare e riprovare a farlo.
Buon volo!
Ciao,
Emanuele