Austin Mann

Scorrendo un po’ gli ultimi miei post su questi lidi mi accorgo di come stia spesso parlando di fotografia, e implicitamente di bellezza. Evidentemente sono in cerca di quest’ultima e in questo argomento sto trovando uno sfogo

Il fotografo Austin Mann l’ho incontrato sul web in occasione di una lunga recensione / road-test dell’iPhone 6 Plus e di un esame delle sue capacità fotografiche in uno spettacolare documentario in Islanda.

Qualcuno in Apple lo deve apprezzare parecchio, tanto da selezionare ben tre dei suoi scatti sui circa 70 della campagna pubblicitaria La World Gallery di iPhone 6.

Nel suo ultimo post, Austin ha iniziato a raccontare le emozioni e la realizzazione tecnica di come una delle sue foto sia anche finita a decorare il fianco di un edificio a Dallas (Texas), diventando così la più grande fotografia mai stampata ad essere scattata con un iPhone.

Manual, una nuova app fotografica nel mio arsenale

Gira voce che l’iPhone 6 di Apple sia il miglior camera-phone di sempre.

I fatti (e cioè il numero E la qualità di scatti fatti con le varie generazioni di iPhone su Flickr, e non dimentichiamoci quelli su Instagram, EyeEm e VSco Grid) sembrerebbero cosare quest’affermazione. Apple non si è lasciata sfuggire questa opportunità ed ha recentemente inaugurato una campagna pubblicitaria a livello mondiale su questo aspetto (ne ho accennato su Delicious Stark).

Sul web è tutto un fiorire di siti e risorse su come ottenere il massimo da questo strumento, e l’altro giorno il mio occhio è caduto su alcuni post del fotografo (professionista) romano Giulio Riotta che ha speso parole d’encomio per Manual.

Colpito dalle sue parole, dal divertente video e dalla facilità di accesso alle varie impostazioni di impostazione ISO, punto di bianco, focus ecc. ho deciso di rendere Manual la mia ultima aggiunta alla mia collezione di applicazioni dedicate alla fotografia sul mio iPhone.

Adesso non mi resta che esercitarmi all’uso e da qui capire come trarne il meglio.

(ri)scoprire il mondo, su VSCO Grid

La popolare software house VSCO in questi giorni, dopo aver effettuato un consistente aggiornamento della propria applicazione fotografica VSCO cam per iOS ed Android (tra le mie preferite in assoluto sul mio iPhone), ha iniziato un deciso potenziamento anche per la sua piattaforma web chiamata Grid. In origine questo era lo spazio dove gli utenti dell’applicazione potevano pubblicare i loro scatti, creandosi una pagina profilo strettamente personale.

Con la crescita della comunità utenti, sia in termini di iscritti che di fotografie pubblicate sui loro server, si è deciso di dare un’impronta maggiormente social a questo spazio web. Rendendolo quindi più simile a Instragr.am / Flickr.

Ora è quindi possibile eseguire una ricerca tra tutte le foto (pubbliche) sottoposte dagli utenti, andando a scegliere tra località, tipologia di filtro e tag (se l’utente li ha applicati ai suoi scatti). Il post A Worldwide Movement of Creativity spiega nel dettaglio tali novità e propone alcune ricerche significative possibili (mentre cliccando sull’immagine in apertura verrete portati ad una serie di scatti che ci fanno scoprire scorci inediti di San Francisco).

Al momento la funzionalità è riservata alla piattaforma web, ma col maturare della piattaforma verrà introdotta questa possibilità di interazione tra utenti e contenuti anche nelle app per smartphone.

Non mi resta che augurarti una buona visione…

Rolio, dock’n’roll

Il buon Spider-Mac non me ne vorrà se ripeto per una parte dei suoi lettori la segnalazione di ROLIO un’accesorio per dispositivi Apple dotati di connettore Lightning, ma lo faccio anche come promemoria personale per l’acquisto… voglio infatti vedere se ne prendo più d’uno (a 9,95€ l’uno) in modo da smezzare con gli amici le spese di spedizione (che in ogni modo non dovrebbero essere proibitive).

iPhone, tethering, Doxa Meter

L’altro giorno ho appreso che se installi il tool di profilazione utente Doxa Meter sul tuo iPhone (o Android o Blackberry) puoi simpaticamente vederti castrate alcune funzioni del sistema operativo. Una su tutte quello di poter usufruire della possibilità di usare il tuo cellulare come “modem/router” verso Internet dal notebook quando si è in mobilità .

Disinstallata l’app tutto è tornato alla normalità  e – sopratutto – la durata della batteria è tornata a livelli accettabili. Dalle indicazioni delle “funzionalità ” (se così le vogliamo chiamara) questi svantaggi sono intuibili, ma non palesi, e per 5€ al mese ricevuti come credito Amazon direi che non vale assolutamente la pena provarla anche tu.

Ci vediamo alle otto stasera? LIKE!

L’altra sera, lunga storia, sono stato parecchio in attesa di una persona in auto. Cosa fare con un iPhone a disposizione? Ovviamente si navigano i social.

Tra questi App.net – quello che di recente più mi sta dando soddisfazioni come qualità dei contenuti e sagacia degli interlocutori. Tra questi l’ottimo @mrgan lancia una riflessione sul client email per iOS chiamato Boxer.

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TheNextWeb ne ha fatto una recensione abbastanza completa, di cui mi ha colpito come un ceffone il seguente paragrafo:

I like emails

However, by swiping right on any given message, you reveal a list of actions. You can now “Like” a message which automatically returns a message to the sender to let them know that you, well, like it. It’s a bit like using the “Like” feature on any social app, and basically means you acknowledge their email and you’re happy with what they have to say.

“Meet you at 7pm tonight, same place?” Why bother responding when you can just click Like’?

Dove stiamo andando? Per Dio. Dove?

Ora anche le email, regno di inconsolabili grafomani come il sottoscritto, patria dei fautori del text-only come formato delle stesse, si trovano all’improvviso a combattere non solo con charset fantasiosi, codifiche degli allegati incompatibili (hai mai avuto un winmail.dat invece che l’allegato che aspettavi?). Abbiamo di fronte anche qualcosa di molto peggio che le abbreviazioni come nn, c6, xké ed infinite skiere di parole con le famigerate k.

Ora dovremo combattere i LIKE!!! Già  mi vedo le risposte a lunghe ed articolate email, con richieste di pareri e di confronti. Non avremo più una risposta. Ma un like.

O un silenzio.

iOS ’86

Lo scorso febbraio il designer Anton Repponen pubblicava sul suo sito web un mock-up dal sapore steampunk di come sarebbe apparso agli occhi del mondo un iPhone del 1986.

Solo recentemente queste immagini han cominciato ad apparire su blog, Tumblr, bacheche Pinterest e poi in ciclostile sui maggiori … ehm … siti d’informazione Apple Italiani. Seguite da polemiche su chi le abbia pubblicate per primo (a mia conoscenza sono stati i ragazzi di Bloggokin).

Quello che volevo comunque sottolineare in questo mio post era come l’oggetto sia in ogni caso fottutamente elegante e cool, quasi più che con i milioni di colori oggi a disposizione col dispay retina. Segno che un buon design funziona a prescindere dalla sua ‘resa’ su supporto fisico (il display, in questo caso).