GNU Wars I: la minaccia Ubuntu

premessa

Questo fine 2006 si sta mostrando estremamente controverso per il mondo del software F/LOSS [*]. Sinceramente speravo un paio di anni fa che il vantaggio tecnologico delle distribuzioni Linux nei riguardi di Windows Vista fosse ancora maggiore di quello odierno, ma così non è stato.

A parte le classiche valutazioni filosofiche di chi a casa sceglie di usare un sistema libero, o quelle tecniche di chi gestisce un centro di calcolo, quando ci si va a scontrare con ambienti di gestione documentale “complessa” le cose non sono molto diverse da qualche anno fa.

quo vadis baby ?

Invece di colmare questa lacuna, essenziale per una vera diffusione capillare, il mondo GNU è sconvolto e distratto dalle “guerre intestine”.

ubuntu logo Oracle prova a tirare lo sgambetto con un trucchetto a Red Hat, i ragazzi di CentOS scovano che il trucchetto provato non è fatto così bene. Microsoft-Novell siglano un accordo di cui solo i loro top-manager e avvocati hanno compreso la portata lasciando nell’oscurità i project leader di openSUSE e di cui le maggiori realtà  F/LOSS sono scontente e scioccate.

E come ciliegina sulla torta abbiamo l’invito di Mark Shuttleworth ai contributor openSUSE, fatto qualche giorno fa, che nonostante quelle che personalmente ritengo buone intenzioni è stato sottomesso con un pelo di arroganza e che la comunità  Linux in generale ha guardato con un occhio a dire poco scettico (molti si sono chiesti, quando toccherà a $distro ?).

Come ammazzacaffè apprendo che la prossima release stabile di Ubuntu includerà driver binari proprietari all’interno delle ISO di installazione [1], aiutando si gli utenti alle prima armi e credendo che sia meglio un uovo oggi che la gallina domani e andando contro a quella che per anni è stata la battaglia di chi ha combattuto e sudato codice libero per kernel, device driver & co.

conclusione

La conclusione qual è ? Supportare Mandriva, che è sempre coerente a se stessa nelle sue scelte commerciali. Ovviamente Debian, oppure aspettare GNU Wars II: Fedora, una nuova speranza !

{si ringrazia lo splinux’s blog per l’ispirazione}

[*] = Free/Libre Open Source Software

[1] = https://wiki.ubuntu.com/BinaryDriverEducation

nasce Fedora-it.org

In questi giorni sono preso da qualche distrazione in più del solito.
Questo perchè è stato deciso (un po’ roccambolescamente, a dire il vero) di partire subito con il nuovo portale dedicato a Fedora Core Linux con gli amici dell’Associazione ILDN.

fedora-it.org logo

Il sito/forum, nucleo del portale su Fedora prossimo venturo, nasce dopo che son sorte alcune divergenge tra il detentore del dominio fedoraItalia.org e le persone dell’attuale consiglio direttivo dell’Associazione. Si parte quindi “da zero” con la voglia di fare e costruire che tocco con mano giorno dopo giorno.

Lasciando una riflessione nei commenti, invito quindi le persone interessate alla tematica a passare a trovarci su fedora-it.org

Fedora Core 6, il download

Oggi mi sono deciso anche io a scaricare la nuova versione di Fedora Core, visto che pare essere la distribuzione che meglio supporta il MacBook in mio possesso e che Apple ha anche rilasciato il nuovo BootCamp 1.1.2.

FC6

Volevo giusto commentare come la differenza tra noi e un paese civilizzato sia (anche) nelle differenze tra l’ immagine qui sopra {che puoi cliccare per vedere a risoluzione naturale} e quella postata dall’ amico Simone (che si trova in quel di Dublino).

echo, il nuovo set di icone Fedora

echo example Piu’ di una volta mi e’ capitato di parlare in pubblico del team Fedora Artwork e del lavoro in corso per rinnovare e migliorare l’aspetto delle prossime versioni della distribuzione Linux Fedora Core.

Al momento l’obiettivo principale e’ lasciarsi alle spalle il set di icone Bluecurve che fu introdotto da RedHat sino dalla release 8 e che tanto scapore creo’ tra gli utenti vista la sua capacità di adattarsi indifferentemente agli ambienti grafici Gnome e KDE rendoli spesso indistinguibili ad una prima occhiata (un effetto fortemente voluto e volto a non spiazzare gli utenti abituati all’una o all’altra interfaccia quando si fossero trovati a dover cambiare postazione).

echo example IIMolti artisti si stanno misurando con questa ereditàe per il momento il nuovo iconset e’ stato chiamato echo mentre la window decoration – se ho ben capito – dovrebbe rimanere Clearlooks (default di Gnome) ed usare una palette di colori adeguata al nuovo tema.

Molte persone si sono espresse “contro” il tema proposto, criticandone ora la non-professionalità dell’aspetto, ora citando la capacità camaleontica di Bluecurve di essere al tempo stesso pulita e chiara nei significati al contrario del tema proposto, ma oggi non e’ questo il fulcro del mio post.

echo example III Chi tra di voi ha avuto la voglia/coraggio/tempo/opportunità di scaricare && installare le ISO della versione test2 della prossima Fedora Core 6 hanno potuto avere un assaggio del nuovo set di icone. Ma gli altri ?

<li>Scenario A: Ci si limita a visitare la pagina dedicata allo <a href="http://fedoraproject.org/wiki/Artwork/EchoDevelopment">sviluppo di Echo</a> nella pagine del wiki del Progetto Fedora.</li>


<li>Scenario B: Si ha finalmente l'occazione di scaricare ed installare il pacchetto di icone all'interno del nostro window manager prededinito. </li>

Ecco come:

You can download from:

http://people.redhat.com/dfong/icons/echo_0.2.tar

This Echo icon theme as ready to use with kde and gnome, is built on 2006-08-29. As you can see from EchoDevelopment, a lot of icons have been added.

The small icons (16×16, 24×24) are not as complete as the large ones and thus some of them are actually a re-sized version of the corresponding large one, which you can tell from the perspective.

This is built using icon-naming-utils-0.8.1. So if an icon is not in tango spec it’s not included.

Please provide feedback to our artists!

come Leon ha riportato nella mailing list fedora-art!

Da ieri poi è diventato ufficiale, per bocca di Diana Fong il fatto che il nuovo iconset sarà  si incluso nella Fedora Core 6 di prossima uscita, ma solo come uno dei tanti temi disponibili e non certamente il tema di default, eccovi la sua email:

There’s been some question as to whether Echo should be included in FC6.

I was told this afternoon that Echo will not be the default icon theme in FC6. While we’ve made a lot of progress in the last four weeks, the coverage is still lacking and almost all of the 16×16 (+many of the 24×24) versions are still missing. It will, however, be included in Extras for those that are interested.

Buon testing !

YUMEX – nuovo sito, nuovo ramo di sviluppo

Fresca fresca dal bancone del mio aggregatore di feed arriva una doppia notizia riguardante Yum Extender, il front end grafico a yum, il package manager per eccellenza di distribuzioni quali CentOS e Fedora.

Tim Lauridsen ha annunciato la nuova versione del sito ufficiale di sviluppo di yumex (curiosamente – per me – basandosi su sistema di gestione di contenuti XOOPS e abbandonando Trac).

Ed inoltre, un nuovo ramo di sviluppo è stato introdotto per lo stesso yumex, dovuta all’introduzione di alcune nuove API nel core di yum 2.9.5.

Riporto quindi alcune delle nuove caratteristiche pubblicizzate:

– works with API changes in yum 2.9.5

– Font color, type and size for Output window and package description can be changes in then Preferences

– Now using standard python logging to write to yum file log.

richiesta di driver liberi a Broadcom

Oggi mi piace dare risonanza alla richiesta geek proposta da Tom ‘spot’ Callaway , uno dei contributor al progetto Fedora, il cui scopo e’ richiedere esplicitamente alla Broadcom dei driver aperti e liberi a supporto delle loro schede di rete (sopratutto le wireless).

Molti utenti di computer portatili, infatti,le trovano installate nei loro pc e l’ unico modo che hanno di usarle quando installano una qualsiasi disrtribuzione Linux e’ quella di appoggiarsi al lavoro di alcuni ingegneri che attraverso tecniche di reverse engeneering mettono la proverbiale toppa al problema.

Basandosi anche sul fatto che un utente pare aver avuto una risposta tipo

The thinking is that no one will use laptops with linux, so we do not need to support the wlan in that environment.

da un addetto del customer care Broadcom, Tom ha proposto di scrivere una lettera tipo quella che segue (dopo aver impostato Subject to – Linux drivers):

Hello,

I would like to request that Broadcom develop and support open source wireless drivers for the Linux operating system. I use Linux on my laptop, and good vendor support for the Linux platform influences my purchasing decisions.

Thanks,

John Doe

nel form per il feedback presente sul loro sito: http://broadcom.com/contact/feedback.PHP.

Sul mio Acer ho una normale scheda di rete ETH 10/100 Broadcom pienamente supportata (anche se nei primi mesi del 2003 e’ stata dura trovarli), ma faccio parte di quella bizzarra genia di persone che installa e usa Linux su un laptop. Forse quando io (o un amico, o un parente) comprero’ un altro portatile potrei ritrovarmi con una scheda wireless Broadcom, ed allora sarebbe carino trovare pronti i driver per Linux.

Se anche tu hai a cuore la problematica, e condividi il mio pensiero corri a compilare il form !

trasforma la tua (vecchia) Fedora in una CentOS

centos logoE’ di queste ultime ore l’annuncio del rilascio della versione test2 della prossima Fedora Core 6. Conseguentemente al raggiungimento di questo traguardo la versione Core 4 passa nell’ambito del progetto Legacy mentre vengono dismesse le versioni 1 e 2 (questo l’annuncio).

Diventa quindi comodo (ed urgente in certi casi) poter effettuare la transizione alla distribuzione CentOS, di cui piu’ volte in queste pagine ho tessuto le lodi, che – essendo un prodotto di classe enterprise – gode di un ciclo di rilascio e supporto piu’ esteso, particolarmente adatto per i sistemi di tipo servente.

Grazie al contributo di un collaboratore del progetto Fedora, tale Harald Hoyer ho appreso che passare dalla release 3 di Fedora Core all’ultima versione di CentOS (la 4.3) sono sufficienti pochi e semplici passaggi:

1) si raggiunge un mirror che contenga gli rpm della CentOS, nel nostro caso usiamo http://ftp.hosteurope.de/mirror/centos.org/4.3/os/i386/CentOS/RPMS/

2) scaricamo e installiamo i seguenti files:

# rpm -Uvh centos-release-4-3.2.i386.rpm yum-2.4.2-2.centos4.noarch.rpm python-elementtree-1.2.6-4.i386.rpm python-sqlite-1.1.6-1.i386.rpm sqlite-3.2.2-1.i386.rpm centos-yumconf-4-4.5.noarch.rpm lynx-2.8.5-18.2.i386.rpm indexhtml-4-2.centos4.noarch.rpm python-urlgrabber-2.9.6-2.noarch.rpm

3) impartiamo un “bel”: yum update

e abbiamo finito !!!

Nel post con cui ne ha dato notizia gli ho chiesto conferma del fatto che non si debba avere abilitato e utilizzato nessun repository esterno (livna o rpmforge) per la fedora e che prima del comando di update bisogni disabilitare i repositories propri di Fedora. Purtroppo al momento non mi ha risposto, ma tendo a pensare che quanto sopra non sia errato.

Happy hacking !

Fedora Board in brainstorming

Sono giorni di grande attivita’ per la comunita’ Fedora e nell’ultimo “consiglio” tenutosi on-line si e’ parlato di temi rilevanti per il futuro del progetto.

Eccovi l’annuncio:

The meeting summary from the Board’s 2006-07-18 meeting is now available.

http://fedoraproject.org/wiki/Board/Meetings/2006-07-18

Topics discussed include:

+ RPM, which needs continued followup and discussion with the community
+ Fedora Bugs (bugzilla.redhat.com)
+ Fedora Core, the package set, and the schedule for fc6
+ File Systems and Fedora
+ Various legal issues
+ Logo and Trademark

Tra i vari temi discussi mi sento di evidenziare:

  • RPM, l’ultima evoluzione del celebre package manager vuole introdurre (o le ha gia’ introdotte) delle feature che i manteiner Fedora trovano fonte di problemi vista la “gioventù” delle stesse e dalla base eterogenea dei packager che lavorano attorno a Fedora, che fare ? Tali feature sono votate a portare RPM vicino alle funzionalità  offerte dall’accoppiata dpkg/deb in fatto di dipendenze e gestione delle stesse.

  • File System: si vuole discutere il supporto di Fedora verso gli altri file system esistenti nel kernel Linux e molto diffusi. Di fatto la comunità  Fedora fornisce supporto solo per ext2/ext3 e GFS, lasciando a loro stessi queli utenti che per scelta o per “costrizione” devono usarne altri (reiserfs e XFS su tutti) … come si vuole affrontare il problema ?

  • logo & trademark: si vuole ridiscutere l’uso del logo & del trademark Fedora (Core) in maniera da favorire l’uso da parte della comunità  dello stesso, senza dover ricorrere a lunghe procedure di richiesta d’uso (magliette, adesivi, wallpaper e così via), e allo stesso tempo proteggerlo e impedirne usi non appropriati e infine controllarne l’uso in contesti “derivati” {pensiamo per esempio alle distribuzioni che usano il codice di RHEL rimuovendone i trademark, che fare per quei progetti che si basano sul codice Fedora ?}

Grandi temi, come ho detto in apertura, e la maniera con cui li si sta affrontando mi piace molto!

fedora puplet

Con questo post mi piacerebbe argomentare piu’ estesamente di quanto possa un commento renda generalmente possibile un post del mio amico Liquidat risalente a qualche giorno fa.

Come da lui riportato all’interno del suo post, al momento attuale, Fedora Core 5 manca di una “applet” che avvisi l’ utente quando nei repository che si hanno configurati è presente un aggiornamento software o di sicurezza pronto per essere scaricato ed installato nel nostro sistema. Oggi, quindi, l’ utente Fedora 5 e’ costretto a mantenersi aggiornato tramite mailing-list e/o portali dedicati oppure periodicamente deve eseguire un controllo sul sistema.

I ragazzi di Fedora sono (ovviamente) ben consci di questa situazione e di questo bisogno dei loro utenti. Quindi mentre c’e’ chi trova una soluzione sul codice da produrre c’e’ chi si occupa di studiare, mi viene da dire congeniare, l’ aspetto grafico della cosa.

Quindi vi invito prima a leggere il post di Liquidat, seguire i link proposti e poi tornare qui per la seconda parte del mio post. Fatto ? Bene. Ora date ancora uno sguardo alla schermata proposta qui a sinistra, e’ quella di un normale PDA equipaggiato con Windows Mobile quando si lancia il programma di sincronizzazione con la propria postazione di lavoro “fissa”. Notate qualche icona somigliante ? Io purtroppo si 🙁

Tanto basta per il mio primo no al mockup realizzato.

Ed ora vado ad esporre il secondo. Le doppie frecce che si inseguono mi fanno venire alla mente un intercambio. Ed infatti credo sia stato scelto non a caso per rappresentare con un logo Active Sync, il software di sincronizzazione made in Redmond, che si cura di allineare il contenuto di rubrica, calendario appuntamenti, attività  ed anche file tra un palmare ed il suo “host”.

Se ci guardiamo indietro nella storia di RedHat/Fedora possiamo riscontrare le icone del vecchio up2date, possiamo subito vedere come queste fossero meno ambigue nel loro significato (e pertanto più efficaci, a mio avviso):

questa icona stava a significare che il sistema era aggiornato, o che l’ aggiornamento era stato eseguito con successo, e dunque un “OK”

quest’altra, invece, indica chiaramente uno stato di allerta, di “non OK”.

Volendo guardarci attorno potremmo soffermarci su ciò che accade con SUSE e la loro applet YOU {YaST On-Line Update}:
SUSE YaST On-line Update applet che e’ quella con il logo aziendale su sfondo verde all’estrema destra, quando sono presenti update per il sistema appare un cerchio giallo, oppure rosso in caso di problemi [*].

Se guardiamo al mondo Ubuntu, con la nuova Dapper è stato modificato il look dell’ applet preposta allo scopo (giungendo al design visionabile nel mio screenshot):

ubuntu software update notify applet

Quindi, a parte un (ben consolidato e classico) concetto freccia/modifica, dal colore cangiante secondo l’intuitivo schema semaforico verde/giallo/rosso ad indicare lo stato del sistema, potremmo pensare a qualcosa che coinvolga il nuovo logo della distribuzione e una sua animazione transizione di colore. Qualcuno si vuole cimentare nell’ impresa e proporre il suo lavoro sul Fedora Project ?


[*] [piccola annotazione, con la SUSE 10.1 e il nuovo ZEN non so che aspetto abbia la cosa, mi riservo di integrare il post se mi imbatto in uno screenshot significativo].