nautilus actions

Sebastien, come suo solito, e’ prodigo nei suoi post di trucchetti e consigli per rendere il proprio ambiente di lavoro comodo e produttivo. Della sua lunga serie di post di utilità  mi piacerebbe fornire una traduzione Italiana (qui) e inglese (su /home/koolinus) quando lui stesso non provvede a farlo {nell’attesa che il progetto ILDNpedia vada in produzione}.

Inizio quindi con questo argomento.

Introduzione

nautilus-actions logo Nautilus-actions è una estensione per il file manager Nautilus che consente di aggiungere, nel menu di popup relativo ad un file selezionato, la possibilità di eseguire una azione tramite l’esecuzione di un programma arbitrario.

Ogni volta che eseguiremo l’operazione di click-destro su di uno o più file all’interno di Nautilus, nautilus-actions andrà ad esaminare il suo file di configurazione per verificare la presenza di una opzione per il tipo di file in esame. Se vi è una occorrenza, allora, aggiungerà una voce di menu relativa al programma trovato che ci permetterà di eseguirlo sul file selezionato.

Lo scopo di questo programma è quindi, chiaramente, quello di essere estremamente flessibile e cercare di adattarsi alle condizioni più comune (o disparate).

Nautilus-actions non fornisce alcuna configurazione di default, ad eccezione di un oggetto attraverso cui farci specificare l’azione che vogliamo intraprendere. La sua configurazione è salvata all’interno di GConf sin dalla versione v0.99, quindi offre la possibilità per altri software che gestiscono i file di aggiungere le loro configurazioni nella voce di registro GConf relativa a Nautilus-actions GConf e quindi automagicamente integrarsi in Nautlus senza aggiungere altro codice. E’ anche possibile importare delle configurazioni esterne, scaricate dalla Rete, attraverso l’uso di NACT, il suo tool di configurazione.

Installazione

Se abbiamo una Fedora Core 5 l’installazione e’ costituita da un semplice:

yum install nautilus-actions

a cui (volendo) possiamo aggiungere:

yum install nautilus-open-terminal nautilus-image-converter nautilus-sendto

altri file *.schemas possono essere presi dal sito ufficiale.

nautilus-action configuration

Utilizzo

Passo ora ad esaminare le azioni di utilizzo più comune.

Open in gEdit as root: permette di aprire un file di testo come utente root. Questa funzione torna particolarmente utile quando ci troviamo a dover modificare un file di configurazione. Per poter funzionare correttamente dovremo preventivamente modificare un file di configurazione di visudo: “nomeutente ALL=NOPASSWD:/usr/bin/gedit” e modificare l’azione in modo che venga lanciata con sudo.

nautilus-action open-in-gedit-as-root

Set picture as wallpaper: per impostare al volo un’immagine come sfondo del desktop.

Nautilus open terminal : apre una finestra di terminale direttamente nella directory corrente.

nautilus-action open-terminal-here

Convert Audio: per convertire i file audio. Questa azione ha bisogno di una preventiva installazione di audio-convert per il pieno funzionamento.

Nautilus image resizer: permette di ridimensionare una immagine rapidamente. Permette anche di assegnare un nome al file modificato.

nautilus-action resize-image

Compress selected files using gzip: permette di comprimere il file originale, assieme alla cancellazione del file originario.

Tag media files with Easytag: permette di modificare i tag dei file musicali attraverso l’ uso di easytag (che dobbiamo aver precedentemente installato, magari con un semplice yum install easytag).

nautilus-action tag-with-easytag

Mount ISO et Umount ISO: permette il mount e l’unmount delle immagini ISO a disposizione. Prestiamo attenzione ad insinserire lo script “miso” nella directory ~/bin e ad impostare i permessi correttamente attraverso un chmod 755 ~/bin/miso per il correttatto funzionamento.

Run ISO image in QEMU: per eseguire una immagine ISO attraverso Qemu (che, come prima, deve essere installato nel sistema: yum install qemu).

nautilus-action run-in-qemu

Install rpms: per installare un file rpm.
Install Deb Files: per gli utenti Debian e Ubuntu.

Risorse

fedora, usare il dvd come repository locale

Se hai installato (e usato) Fedora Core 5 avrai sicuramente notato che Pirut si appoggia del tutto a yum, che a sua volta e’ configurato (di default) per andare a cercare sui repository presenti su internet anche i pacchetti del core della distribuzione.

Una situazione abbastanza seccante se ci si ritrova senza una connessione e con la necessita’ di installare un pacchetto base. La procedura da adottare in questi casi e’ quella di creare manualmente un nuovo file di configurazione, magari nel modo seguente:

<li><code>cd /etc/yum.repos.d/</code></li>

<li><code>nano dvd.repo</code></li>

e quindi ricopiarci dentro il testo seguente:

[dvd]
baseurl=file:///media/disk/
name=DVD Install for Fedora Core $releasever – $basearch – Base
enabled=1
gpgcheck=0

Ovviamente con “media/disk” indichiamo il mount point del dvd (quando esso e’ montato), che a sua volta puo’ cambiare in qualche configurazione (due lettori dvd ?) … inoltre facciamo attenzione alle tra slash di file:///

{fonte il forum di FedoraItalia.org}

fedora-it e suse-it, le mailing list Italiane

E finalmente ci siamo !!!!

Cari amici, e’ con estremo piacere che l’ Associazione ILDN [1] annuncia la creazione di due nuove mailing list per gli utenti Italiani delle distribuzioni GNU/Linux Fedora [2] e SUSE [3].

L’iniziativa nasce dalla constatazione che, di fatto, per queste due grandi e diffuse distribuzioni sino ad ora non era MAI stata promossa una iniziativa di tal senso.

Come sapere qui ad ILDN mettiamo l’utente al centro delle varie iniziative proposte e abbiamo deciso di colmare questo vuoto.

Vi invitiamo quindi ad iscrivervi quanto prima e a partecipare ricordando che:

– la lista cresce sugli interventi degli utenti;
– si accettano solo email in plain text;
– non sono ammessi allegati;
– esiste la mailing list opensuse-it presso i server del progetto openSUSE per la gestione del wiki ufficiale Italiano e per le iniziative “ufficiali” collegate allo stesso;

Vi aspettiamo!
Lo staff di ILDN

– Riferimenti:
[1] http://associazione.ildn.net/
[2] http://www.ildn.net/cgi-bin/mailman/listinfo/fedora-it-lists.ildn.net
[3] http://www.ildn.net/cgi-bin/mailman/listinfo/suse-it-lists.ildn.net

Come si puo’ vedere sono direttamente coinvolto nella creazione e gestione di queste due mailing list, che vogliono assumersi il compito di colmare la curiosa – a mio avviso – assenza di analoghe liste ospitate dai progetti ufficiali delle distribuzioni in questione.

Le altre distribuzioni coperte dai vari portali (mandriva, gentoo, debian, slackware) infatti sono tutte abbastanza radicate qui in Italia e ognuna di esse ha una o piu’ mailing list per gli utenti Italiani. SUSE, invece, possiede solo una mailing list di annunci commerciali e – da poco – una lista per coordinare i lavori della traduzione del wiki in lingua Italiana. Fedora dal canto suo possiede solo la lista per i traduttori Italiani del progetto e nulla piu’ … molto strano per una distribuzione che deriva da quella che storicamente e’ la distribuzione piu’ diffusa al mondo.

Vi invito quindi a partecipare, se la tematica vi interessa, alle liste e a pubblicizzarle presso le persone che sapete possano essere interessate (il vostro LUG, forum particolari). Siamo molto interessati al vostro feedback 🙂

fedora helper

fedora logo Procedo con la maratona di recupero del materiale raccolto durante le settimane di down del mese scorso. C’e’ da dire, inoltre, che anche alcuni piccoli acciacchi mi hanno fatto accumulare un quantitativo spropositato di email arretrate, tra queste la mailing list ufficiale fedora-list.

Questa lista e’ il riferimento principale per noi utenti di Fedora e qui vengono segnalate spesso delle chicche interessanti, tra di queste volevo segnalare la mail di Brandon Hutchinson, un utente come me e te, che ha relazzato uno script “to make my life easier when installing MP3 support, DVD support, nVidia drivers, and other forbidden items on Fedora Core 5“.

Testualmente – dunque – uno script per semplificarsi la vita nell’ installare programmi che risolvano tutti i problemi inerenti gli “Elementi Proibiti” dalla licenza di Fedora Core 5, dunque supporto MP3, DVD, driver proprietari per le schede video e altro ancora.

Riportando, ancora, quanto scritto da Bandon:

The script is loosely based on Fedora Frog, a script I first heard mention of in a fedora-devel-list thread a few weeks ago: http://easylinux.info/wiki/Fedora_frog. I encourage you to try Fedora Frog to see if that script meets your needs.

Many of the features of the Fedora Helper script require the Livna repository. If you are using RPMForge repositories, you will not be able to use the script for some of its features, such as nVidia drivers, ATI drivers, MP3 support, and DVD support.

Dunque Brandon si e’ basato sul piu’ famoso script Fedora Frog e se l’e’ personalizzato per le sue esigenze (cosa legittima e splendida del software libero.

Possiamo vedere piu’ in dettaglio di cosa ci puo’ fornire lo script:

  • chiede di installare zenity (gnome-utils e le sue dipendenze, tra cui gnome-panel) se non precedentemente installato, questo perche’ attraverso zenity viene costruito il front end grafico dello script;

  • chide se installare gli rpm per la configurazione di Livna, il repository predefinito per la gestione dei pacchetti inerenti – ad esempio – i driver nVidia e ATI, il supporti al formato MP3, il supporto ai DVD commerciali e altro;

  • proibisce l’uso promiscuo dei due repository RPMForge e Livna repository. Se vengono rilevati repository appartenenti al gruppo RPMForge (Dag, Dries, FreshRPMs …) e l’utente attiva il supporto a Livna, lo script si occupera’ di non renderlo possibile e mostrare all’utente una finestra informativa sull’ errore in corso. In caso affermativo lo script potra’ ancora funzionare per quei pacchetti che non richiedono l’uso di software proveniente da Livna [1];

  • quando viene selezionata l’opzione “MP3 Support”, lo script cerchera’ di rilevare tutti i pacchetti correntementi installati che possono gestire questo formato di file (amaroK e xmms ad esempio) e installara’ i relativi pacchetti necessari (gstreamer-plugins-ugly per Rhythmbox, xmms-mp3 per xmms e così via);

  • analoga cosa quando viene selezionato il “DVD Support”, lo script cerchera’ di rilevare le applicazioni attinenti e installera’ i pacchetti corrispondenti (su tutti libdvdcss per MPlayer);

  • puo’ scaricare e installare l’ultima versione dei Win32codecs da www.mplayerhq.hu;

  • puo’ installare i driver nVidia. Viene notificata l’installazione di driver relativi ad una versione del kernel differente da quella in uso correntemente;

  • puo’ installare i driver ATI. Viene notificata l’installazione di driver relativi ad una versione del kernel differente da quella in uso correntemente;

  • puo’ installa Adobe Acrobat 7.0.5 ed il relativo plug-in per il browser;

  • puo’ installare Macromedia Flash Player 7 ed il relativo plug-in per il browser;

  • puo’ installare lo Java Runtime Environment Version 5.0 Update 6 assieme al corrispondente plug-in per Mozilla. Se la directory /opt e’ situato su una partizione fisica diffente il JRE viene installato su /opt, altrimenti viene installato su /usr/local. JRE viene quindi selezionato come il programma principale per fornire “Java” usando /usr/sbin/alternatives;

  • puo’ installare LimeWire. Questo verra’ installato seguendo lo stesso criterio qui sopra esposto, in ogni caso viene creato uno script /usr/bin/limewire per eseguirlo ovunque sia stato installato;

  • puo’ installare RealPlayer 10 e relativo plug-in per Mozilla;

  • cerca di non consumare banda, per esempio, lo script si occupera’ di non farci scaricare e poi installare continuativamente il voluminoso archivio dei Win32codecs. Se infatti si usa lo script per aggiungere singole funzionaita’ in momenti differenti lo script avvisa l’utente che un determinato insieme di pacchetti allora necessari e’ gia’ stato precedentemente installato;

Questo script e’ stato chiamato “Fedora Helper“.

Il sito di riferimento e’:
http://brandonhutchinson.com/Fedora_Helper.html. Ovviamente, essendo uno script “casalingo” non c’e’ garanzia sul suo funzionamento e potrebbe mangiarvi il gatto, attenzione quindi 😉

[1] Personalmente sto per arrivare al secondo mese di utilizzo di FC5 con entrambe le famiglie di repository e Livna attive su due pc. Ovviamente ci sono dei pacchetti “sovrapposti”, basta fare attenzione in fase di installazione e aggiornamento sulla provenienza del singolo pacchetto e si riesce a gestire la cosa.

piccole cose

Da bravo non-smanettone sono molto felice quando le cose con Linux (e non solo) “just work”.
In questo caso ecco quello che accade quando connetto il mio lettore di schede di memorie 19-in-1 (categoria $GDO), al mio laptop con su la Fedora Core 5: immediatamente appaiono queste cosine sul mio desktop

SecureDigital

o ancora

CompactFlash

Bello vero ?
{e prego notare le piccole icone relative ai diversi tipi di supporto inserito, che fanno parte del tema bluecurve che personalmente apprezzo quanto tango }

fedora artwork

Sin da quando ho creato il Fedora Group nelle pagine di Flickr, ho cominciato la mia ricerca di materiale inerente la distribuzione da postarvi all’interno.

Sulle pagine del wiki del Fedora Project ho trovato una analoga pagina, ed anche una pagina CD artwork dove, in formato vettoriale, sono presenti alcune proposte di cover ed etichette per personalizzare il contenitore del vostro supporto di installazione. Ho quindi provveduto a riportare i files dentro il gruppo Flickr e tramite Inkscape (che ricordo essere disponibile anche su piattaforma Windows) l’ ho convertito in un formato bitmap e stampato,

Il risultato eccolo a voi. La custodia del mio dvd di Fedora Core 5 fianco a fianco con il dvd di SUSE dato in allegato nello scorso numero di PC Professionale:

dvd

{ La custodia di FC5 e’ stata stampata su carta glossy con un plotter Canon W3000, la foto e’ stata scattata con un cellulare Nokia 6630 }

Adesso … chi mi trova un antipixel figo di fedora core 5 ? Ho trovato un paio di siti per generarli partendo da del testo, ma volendoli creare con la grafica ? Avevo pensato di spezzare il logo mettendo la “bolla” sulla sinistra e il testo fedora, in blu su fondo bianco, sulla destra, ovviamente rispettando il font e tutto … maghi di fotosciop a me !!!! 😉

Fedora people

E così avvenne che i francesi invadessero Fedora People l’aggregatore dei blog della comunita’ di persone coinvolte nello sviluppo e diffusione di Fedora nel mondo.

Da una decina di giorni infatti, possiamo constare che una buona parte degli interventi sul Planet sono scritti in lingua francese. Personalmente non sono stato assolutamente eccitato da questa introduzione, al contrario di chi ha voluto la cosa per dare un sapore internazionale al planet. Il motivo e’ che a mio avviso si e’ introdotto un “rumore” di fondo persistente alle comunicazioni che avvenivano attraverso di esso. Immaginiamo – per esasperazione del concetto – cosa accadrebbe con l’inclusione di messaggi in portoghese, Italiano, tedesco e japponese.

Una babele di suoni e concetti.

Sicuramente ci sarebbe chi si saprebbe districare all’interno di questa mole di post cacofonica, ma a quale prezzo ? E quante persone realmente beneficerebbero da questo modo di comunicare ? Trovo che, volenti o nolenti, l’inglese debba essere la lingua madre dei vari planet delle distribuzioni (o progetti) di respiro internazionale, come le pagine man all’interno delle nostre shell.

Al momento la situazione pare essere comunque questa, due lingue, e per fortuna alcuni dei piu’ attenti si prendono la briga di pubblicare il singolo post in due lingue, ma quanto a lungo cio’ potra’ andare avanti ? Non credo a lungo. Personalmente vedrei di buon occhio la creazione di tanti piccoli planet/aggregatori nazionali, governati dai vari “fedora ambassador” che raccolgano le esperienze nazionali piu’ interessanti. In caso di post di rilevanza notevole poi, l’autore stesso o qualcuno della comunita’ potrebbe agevolmente tradurlo e riportalo nelle pagine ufficiali.

All’interno di questo nuovo flusso di informazioni, comunque, ho trovato alcune piccole gemme per la loro utilita’, tra di essi merita senza ombra di dubbio una menzione”Les RPM de Remi“, che si occupa di fornire dei pacchetti up-2-date inerenti il mondo PHP5. Il buon Remi ha anche creato un vero repository yum e in questo suo post si trovano le informazioni su come configurarlo.

Per quello che riguarda Fedora Core 5 tutto quello che abbiamo da fare e’ aprire una shell e digitare:

wget http://remi.collet.free.fr/rpms/fc5.i386/remi-release-1-1.fc5.remi.noarch.rpm
rpm -Uvh remi-release-1-1.fc5.remi.noarch.rpm

poi, in caso avessi problemi – come me – ad eseguire il tutto in un’unica operazione, importate la sua firma GPG con:

wget http://remi.collet.free.fr/RPM-GPG-KEY-remi
rpm --import RPM-GPG-KEY-remi

Remi, infine, ha affermato di aver compilato i suoi pacchetti in maniera tale da avere come uniche dipendenze quelle attinenti ai repository base, update-released e piu’ raramente su extras.

fedora su Flickr e IRC

fedora Anche se le mie precedenti iniziative non hanno riscosso un successo travolgente (il gruppo piu’ numeroso e’ quello di openSUSE con una quindicina di iscritti) mi sono attivato di nuovo e ho creato un gruppo Flickr che vuole raccogliere le foto dei membri con argomento FEDORA.

Le foto (e i messaggi) del gruppo sono visibili qui: http://www.Flickr.com/groups/fedora/.

La sottoscrizione e’ ovviamente gratuita e libera per tutti, ricordatevi solo che dopo essere diventati membri dovrete usare la funzione “add to group” su ciascuna vostra foto inerente il tema del gruppo scelto ….

Come nota aggiuntiva mi piace fare presente che oltre al canale IRC #fedora-it creato sul Network IRC Azzurra ed afferente al sito Fedora Italia, esiste un equivalente canale #fedora-it sul network FreeNODE, che ospita il canale IRC ufficiale del progetto Fedora. Entrambi al momento generano poco traffico.

e17, un desktop environment alternativo

Una delle buzzowords di quello che possiamo considerare l’undeground degli ambienti desktop su Linux desktop e’ enlightment.

Englightment e’ un desktop environment alternativo, nato circa 10 anni fa e sviluppato (attivamente) ancor oggi. Il suo nuovo ramo di sviluppo, enlightment dr17, rappresenta una vera e propria evoluzione dei concetti alla base e nonostante sia attivo da qualche tempo non e’ ancora stato rilasciato visto il suo continuo svilippo. Ad ogni modo sono disponibili per l’installazione alcune istantanee preparate per le principali distribuzioni linux esistenti.

Assisitamo così ad un nuovo sapore {flavour, come dicono gli inglesi} di Ubuntu, quello costituito dal progetto Ebuntu.

Per SUSE possiamo seguire il sintetico ma esplicativo post di Vichar sul suo famoso Linux Blog.

E visto che di questi tempi “me la faccio” con Fedora Core 5, E17 e’ anche disponibile per questa nuova release. Ho scritto quindi questo post anche come promemoria a me stesso sulle risorse in materia:

  • Qui c’e’ una discreta recensione delle funzionalita’ dell’ambiente grafico in questione.
  • Per l’installazione possiamo seguire questo insieme di istruzioni o, in alternativa, quest’altro.
  • Recentemente anche uno dei contributor francesi al “planet” di Fedora ha dedicato un post sull’argomento.

la vita con Fedora Core 5

Fedora Logo Bene, con la SUSE 10.1 ancora di la a venire (almeno 15 giorni ancora) e la mia forte curiosita’ di vedere come i ragazzi di Fedora abbiano integrato la tecnologia Mono all’interno della propria distribuzione {apparentemente in contrasto con le decisioni strategiche del loro sponsor, la Red Hat} dopo l’ annuncio di Gennaio, il mio interesse verso la nuova release di Fedora era forte.

Poi, leggendo gli elogi di liquidat nell’utilizzare una macchina con Fedora, visto anche il suo package management yum, che in questi due anni e mezzo di vita ha subito dei netti e notevoli miglioramenti, riflettendo anche sulle decisioni di del mio compare fullo che, tra l’altro, mi ha sottolineato la tempestivita’ da parte loro nel rilasciare i security fix, il mio tasso di curiosita’ e’ salito alle stelle e da poco piu’ di una settimana ho messo su desktop (come SO esclusivo) e su laptop (in dual boot) la Fedora Core 5.

Di base ho seguito questo piano d’azione: creazione di una partizione /boot da 100MB (dove uso sempre un file system collaudato come ext2 o ext3), partizione swap da 1GB e tutto il resto in una grande, comoda partizione / (tipicamente ext3 o reiserfs per usare beagle senza smanacciare troppo sul file-system). Questo schema lo consiglio sopratutto in caso di utilizzo su di un notebook, mentre tutte le partizioni le faccio primarie (ci sono controindicazioni ? non credo).

Per quel che riguarda il tanto discusso SElinux ho optato per l’opzione=off sul portatile e per il permissive mode sul mio desktop, quest’ultimo ha quindi necessitato di una veloce lettura di how-to e post sui forum/guide per una corretta configurazione che mi permettesse un utilizzo ottimale di vari plugin (flash, Acrobat e Real per dire alcuni). YMMV, dare una lettura approfondita al capitolo dedicato a SElinux nelle release notes ed alle sue FAQ’s e’ fortemente consigliato.

Questa volta, inoltre, ho deciso di utilizzare il sito FedoraTracker per la gestione dei repository, cosa che a me e’ risultata comoda e conveniente …. senza contare che mi ha ricordato molto easyURPMI famoso in ambito Mandriva.
Tra i repository proposti ho deciso di disabilitare/non usare ATrpms e di proseguire con l’abbinamento Livna + Dries + freshrpms. Stando alle mailing list, alle discussioni sul canale ufficiale #fedora in IRC, la convivenza ed il mescolamento dei pacchetti da essi provenienti pare possibile, viene ovviamente consigliato di prestare attenzione all’output del comando yum check-update in maniera da vivere serenamente dopo gli update 😉

Quando ho avuto dei dubbi ho usato come riferimento le note di installazione di FC5 di Mauriat Miranda {interessati ad una traduzione ?}, e così facendo ho evitato i piccoli problemi che avevo denunciato.

Al momento sto affrontando tre “grossi” problemi:
[1] RSSowl benche’ sia incluso nel repository extras e’ non installabile a causa di una strana dipendenza;

[2] NetworkManager sul mio laptop non sta funzionando con la connessione wireless …. sto raccogliendo un po’ di appunti qua e la tra blog, wiki e archivi delle mailing list dedicata visto che una documentazione vera e propria non c’e’ (infame tendenza dei “prodotti” nuovi … vedasi tutta la famiglia mono-based di f-spot, banshee e beagle);

[3] mancano alcune applicazioni basate su KDE (ktorren, per dire) o mi stanno mostrando un comportamento strano … errori sul dcop, su klauncher … krusader stamattina non sta funzionando dopo l’aggiornamento che ho lanciato stanotte ….

Fedora per me e’, come probabilemente e’ sempre stata, una distribuzione adatta a tutti gli usi. Mettendoci il proprio impegno e lavoro si puo’ trasformare in una macchina multimediale, in un server casalingo (e non), in una completa piattaforma di sviluppo di sistema o software.

Qualche volta’ pero’ avverto come la sensazione di stare maneggiando un software in “alpha”, specie quando sorgono problemi. E viene fuori la natura di testing rispetto ai prodotto Red Hat Enterprise che da essa nascono. Come cosa assodata posso dire che richiede circa 3 volte il tempo necessario per configurare in maniera analoga una Ubuntu e (ora che ci ho preso la mano) anche di piu’ della SuSE – nonostante la lentezza del sistema yast/smart rispetto a yum.

Rimango ancora dell’idea per cui avere un “centro di controllo” da cui amministrare il tutto sia necessario e sopratutto logico, magari qualcosa come quello realizzato dai ragazzi di FoX Desktop, se lo ha fatto un gruppetto di ragazzi immaginate cosa possa fare lo stuolo del personale RH. Ah, se non sapete come sia fatto e di che stia parlando non potete perdervi il filamtone !!!
🙂

technotag fedora