NetGo

Parrebbe che ci sia una diffusa instabilita’ del driver ipw2100 sulle nuove distribuzioni.

A me, e non solo, per esempio YaST pare non riuscire a memorizzare in maniera definitiva la mia preferenza verso una impostazione wireless con IP fisso e cifratura wep a 128bit.

La soluzione al momento l’ ho ottenuta impostando in maniera statica tutte le interfacce di rete, evitando la loro attivazione in fase di boot. Queste interfacce di rete le gestisco semplicemente con il carinissimo NetGo, siccome una immagina vale piu’ di mille parole vi invito a dare uno sguardo agli screen-shot.

PS = volendo c’e’ il progetto NetworkManager, che sotto SuSE e’ anche incluso come applet del pannello di Gnome, ma NetGo al momento copre tutte le mie necessita. Unico attuale svantaggio e’ il fatto di non poter direttamente gestire le comunicazioni wireless attraverso WPA, c’e’ comunque – a quanto ho capito – uno script accessorio che ovvia al problema.

opensSUSE, il wiki Italiano

Aspettando informazioni dettagliate su come verra’ organizzato la localizzazione del wiki di OpenSUSE, Ho deciso di aprire uno spazio su http://www.wikispaces.com dove iniziare a raccogliere qualche informazione, guida e traduzione di articoli riguardanti questa distribuzione Linux.

I miei amici di ILDN stanno pianificando una migrazione di tutti i loro portali su una piattaforma meglio gestibile, e probabilmente cercheranno di creare un wiki per centralizzare e gestire al meglio le guide che i singolo autori hanno sottoposto durante gli anni di vita delle comunita’.

Il mio scopo e’ di testare sia quella comunita’, che invitare altre persone a partecipare a questa iniziativa in qualche modo, con la speranza e la voglia di proporre un gruppo Italiano attivo su questa piattaforma (SUSE, intendo, visto che mi pare non ci sia una cosa simile gia’ attiva).

Adesso quello che mi serve e’ un nome …. quale dovrebbe essere ? Qualsiasi consiglio sara’ grandemente apprezzato !

apt4suse – guida all' installazione

La presente e’ una traduzione della guida disponibile presso il SuSE Wiki.
Se avete una macchina con architettura i386, infatti, apt e’ ancora uno strumento valido e quindi degno comunque di una prova sul campo. Mi scuso con fabbrone se l’ annoio 🙂

    Introduzione

install-apt4suse e’ uno strumento per la linea di comando che e’ capace di scaricare automaticamente, installare e configurare apt per te. Le operazioni eseguite sono, nell’ ordine:

  • prendere il pacchetto rpm di apt per la tua versione di SuSE Linux,
  • installarlo,
  • creare un file source.list “decente” e sicuro,
  • installare i file rpmkey (che permettono ad apt di usare il controllo GPG sui pacchetti che installiamo).
  • Una volta che install-apt4suse e’ stato eseguito, apt e’ pronto all’uso.

      Installazione di install-apt4suse

    Puoi trovare il piu’ recente pacchetto rpm di install-apt4suse qui:
    http://linux01.gwdg.de/~scorot/install-apt4suse.rpm

    Installalo come utente root con il seguente comando:
    rpm -Uvh install-apt4suse.rpm
    o con l’ausilio di YaST cliccando sul file all’interndo di una finestra di konqueror (o nautilus).

    Ora install-apt4suse e’ installato. Usiamolo.

      Uso
    • primo scenario: apt non e’ installato.
      Se apt non e’ installato sul vostro sistema, semplicemente, come utente root, impartiamo il seguente comando:

    install-apt4suse

    Verra’ scaricato ed installato il pacchetto corrispondente alla vostra versione di SuSE ed architettura della CPU. Una volta che lo script
    avra’ finito il suo lavoro, apt e’ immediatamente pronto all’uso. Non ci sara’ bisogno di eseguire ulteriori operazioni.
    * secondo scenario: apt e’ installato.
    Se abbiamo precedentemente installato apt, install-apt4suse ti aiutera’ a gestire il tuo file sources.list. Questa caratteristica diventa
    interessante quando appare un nuovo componente. Il comando:

    install-apt4suse –update-srclist

    ti permette di ottenere la lista delle sorgenti software piu’ aggiornata. In ogni caso, poiche’ sono disponibili alcune sorgenti
    pericolose (contengono infatti pacchetti sperimentali) nel file sources.list completo, le componenti che sono considerate poco sicure
    sono messe in una blacklist e poste in una blacklist e rimosse dal sources.list originario.

    Questo viene salvato in un file dal nome sources.list.previous.
    Puoi visualizzare il contenuto della blacklist con il seguente comando:

    install-apt4suse –show-blacklist

    e puo’ essere modificato editando il file /etc/install-apt4suse.conf. Se non sai come procedere con sicurezza e’ consigliabile non modificare nulla di questo file.

      Conclusioni

    Benche’ questo strumento sia stato creato con l’intento di aiutare i nuovi utenti di SuSE Linux nell’installare e configurare apt per questa
    distribuzione, gli utenti piu’ smaliziati possono trarne beneficio poiche’ li aiuta nella gestione del proprio sources.list (bastera’
    semplicemente editare il file /etc/install-apt4suse.conf secondo le proprie preferenze e lanciare ancora una volta il comando
    install-apt4suse –update-srclist).

    Ulteriori informazioni possono essere trovate nella pagina di manuale relativa ad install-apt4suse(1) (man install-apt4suse).

    Installare SuSE, the movie

    Per coloro i quali si stanno avvicinando per la prima volta al mondo GNU/Linux, ed a SUSE Linux in particolare potra’ essere di giovamento la visione di questo breve filmato (made in flash) dove gli amici di Madpenguin ci mostrano in poco piu’ di due minuti i passi salienti dell’ installazione.

    Buona visione !

    Configurare SmartPM su SUSE Linux 10.0

    La presente e’ una traduzione del piccolo tutorial/How-To realizzato da Liquidat su come installare e configurare lo Smart Package Manager (smart o smartpm in breve) nella distribuzione SUSE LINUX 10.0.

    ———
    In questo documento non verra’ soltanto mostrato dove scaricare cosa, ma anche come importare i canali ed i rispettivi mirror (che costituisce la cosa piu’ importante!).

    Le premesse

    Dopo essermi divertito nel configurare un sistema SUSE LINUX con yum, package manager predefinito della Fedora Core, ho riflettuto su come risolvere il problema della mancanza dei canli di update. Sapevo che apt fornisce qualche informazione sui canali di update, ma che per ovvie ragioni (la mancanza di un sistema di mirror) non ho voluto scegliere come soluzione.

    Quando ho poi letto il call for testers di loki (aka guru) per smartpm, ed ho deciso di dargli una possibilità.

    Il vantaggio di SmartPM e’ che, tralasciando la capacita’ di usare dei mirror per lo stesso canale software, e’ anche capace di utilizzare repository aventi differenti strutture. così mi e’ stato possibile usare la struttura apt-repository che fornisce piu’ canali rispetto ad una struttura yum ed in questo modo sono stato capace di ottenenre un sistema di package management comprensivo dei canali di aggiornamento e che e’ capace di utilizzare e scegliere i mirror da usare in una maniera molto simile a quella usata da yum.

    Un’altra caratteristica gradita e’ che Smart possiede una interfaccia grafica gradevole alternativa alla linea di comando. Ok, la GUI necessita di molti miglioramente, ma al momento mi pare un po’ presto per iniziare a chiedere una usabilita’ migliore piuttosto che il perfetto funzionamento dello strumento 🙂

    Mettiamoci quindi al lavoro !

    Cosa fare

    Prima di tutto dovremo procurarci il pacchetto di smart per la SUSE 10.0. Potremo scaricare quello che ci serve qui dal repository di Guru.
    Scarichiamo ed installiamo

    Configuriamolo

    Uno dei problemi principali che ho incontrato e’ che  smart pare non avere (!) file di testo per la sua configurazione, bisogna configurare tutto manualmente, ma questo non e’ un vero problema.

    Loki ha fatto un bel lavoro preconfigurando smart, ma almeno dal mio punto di vista si e’ fermato a meta’.
    Andremo ad aggiungere alcuni repository aggiuntivi ed un certo numero di mirror per essere sicuri che il nostro sistema funzioni sempre al meglio:

    smart channel –add http://www.personal.uni-jena.de/
    ~p1woro/SUSE-smart-examples/channels.txt

    [tutto su una riga, l’ ho spezzato per motivi di impaginazione]

    Questo comando aggiungera’ le sorgenti software piu’ comunemente utilizzate: Java, update, packman-i686, extras, usr-local-bin, etc.
    Ma e’ meglio essere un pelo prudenti, saranno incluse alcune fonti per beta software, quindi disabilitermo i canali:

    • suse-100-apt-kde-unstable,
    • suse-100-apt-usr-local-bin
    • suse-100-apt-suse-projects

    Potremo farlo comodamente invocando la GUI con il comandoi: smart –gui 
    Il prossimo passo e’ quello di importare i mirror che e’ il motivo per cui ci siamo presi la briga di lavorare con Smart:

    smart mirror –add http://www.personal.uni-jena.de/
    ~p1woro/SUSE-smart-examples/mirrors.txt

    [tutto su una riga, l’ ho spezzato per motivi di impaginazione] Fatto questo il nostro sistema e’ completamente configurato e pronto all’uso.

    Lavorare e notificare

    Avviamo quindi l’interfaccia grafica: smart –gui, giochaimo un po’ installando e rimuovendo il software che ci serve e, nel caso, riportiamo gli errori nel tracker.

    Un’ultima richiesta da parte mia: per favore, se avvistate altri mirror pubblicizzateli piu’ che potete, mandatemi una email, scrivetelo ai ragazzi di OpenSUSE, in questo modo potranno essere aggiunti nei file di configurazione.

    Ed adesso buon divertimento con la SUSE LINUX 10.0 e smartpm! 🙂

    This text is published under GFDL 1.2

    un nuovo giochino

    ieri, giusto per giocare un po’ con un tool rinomato, ho deciso di aprire un nuovo blog in cui pubblicare in lingua inglese tutti i post dedicati a SuSE e/o Linux su Blogger.

    Il risultato e’ questo: http://kool-solutions.blogspot.com/

    Poi, visto che era una giornata morta mi sono dedicato alla personalizzazione del mio ambiente grafico, Gnome, con i risultati qui visibili:

    Kreativi

    In questi giorni, se non si fosse capito 😉 sto bazzicando il mondo di OpenSuSE e dei blog che ne parlano.

    Tra i tanti (che non sono poi tanti come mi piacerebbe), c’è quello sempre interessante ed esaustivo di tale Liquidat. Ebbene in questo suo post di settembre ci parla di alcune proposte venute fuori nei forum e nella comunita’ di sviluppatori di KDE per la versione 4.0 del loro desktop manager.

    Le immagini sono impressionanti.

    Se non mi credete guardatevi solo questa qui.