riflessioni dopo il rilascio di Ubuntu 13.10

From a personal perspective, release day is always a mix of emotions. We all put our heart and souls into what we do. For most of us Ubuntu is not just a job or a hobby…it is a passion and a lifestyle; we are not just building software here, but building technological change. My passion for Ubuntu has always been connected to making Open Source available to all; Free Software code is interesting and important, but a lot less valuable if regular people can’t use it to enrich and improve their lives. Accessible, easy to use, safe, and secure Free Software helps people to learn, be creative, be productive, and live better lives. At the heart of this opportunity are communities with a shared sense of identity, mission, and belonging. Communities bring out the best in human beings…they teach us to share, to inspire, and to create together.

More than anything, communities make having a passion fun. Working together with others who share your passion is inspiring and motivating, and the Ubuntu community is a wonderful source of inspiration. I feel blessed to work with so many wonderful people every day, all over the world. Thank-you.

Jono BaconReflections on Ubuntu 13.10

Leoni, Unità e abitudini

Stranissimo rovistare nelle bozze e trovare articoli di quattro anni fa quasi pronti e mai pubblicati … Quello che segue risale al debutto di OS X Lion e alla diffusione del Magic Trackpad, qui corretto nella forma ma non nei contenuti.

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Autentico spettacolo, l’aggiornamento è di quelli massivi ed andrà  a modificare i nostri Gesti (nel senso di gestures) quotidiani! 😀

Da utente / amministratore di sistemi informatici con sempre meno tempo libero a disposizione, scontrandomi con la sedentarietà dei colleghi e con le scadenze dei liberi professionisti mi accorgo come questi aggiornamenti e ‘sconvolgimenti’ nell’interfaccia dei nostri sistemi operativi porti, spesso, più problemi che benefici.

Mentre nel caso degli iOS-device, di Android e tablet l’utente si approccia in maniera curiosa ed attenta alla novità dispositivo quando uno si avvicina ad un classico computer case e monitor – secondo me – si porta dietro il suo bagaglio di modi d’uso ed ha difficoltà ad alleggerirsene.

Magari userà più o meno le shortcut da tastiera ma approcciarsi ad un modo d’uso touch (del magic trackpad, ad esempio), alle nuove GUI di Gnome 3 o Unity del mondo GNU/Linux produce degli sconvolgimenti tali da essere metabolizzati nel lunghissimo periodo e questo spaventa (o almeno lo fa a me).

Facendomi, tra l’altro, ulteriormente sentire incapace e utilizzatore del 10% di tutte le funzionalità /potenzialità del sistema che mi si presenta innanzi e – nel caso del software Open Source – anche incapace di contribuire in maniera fattiva al suo miglioramento.

È solo una mia fisima personale o c’è qualcosa che anche voi condividete ???

Ubuntu e bio-informatica

Quest’oggi vorrei parlare di un particolare progetto OpenSource che si prefigge l’obiettivo di far provare alla comunità  scientifica che ruota attorno al mondo della biologia molecolare, bio-tecnologia e bio-informatica in generale.

Questo mondo è circondato da una pletora di software per le principali piattaforme oggi in commercio, suddiviso poi in un universo di licenze, repository e pacchettizazioni.

Il progetto Bio-Linux nasce da una divisione del NERC (National Environment Research Council) nel Regno Unito che si occupa della materia in oggetto.

L’NEBC ha coraggiosamente preso in mano questo insieme variegato e disperso di software per la bioinfomatica e l’ha raccolto in un unico repository e poi è andato oltre, creando una distribuzione GNU/Linux a tutti gli effetti, basandosi sul “core” di Ubuntu (scelto nella sua versione 8.04 con supporto a lungo termine).

Bio-Linux 5, oggi è:

  • un sistema operativo su LiveCD
  • un sistema operativo installabile
  • un repository di software bioinformatico per Ubuntu

tutto pienamente supportato e con prospettive di esserlo ancora a lungo.

Personalmente ho avuto modo di apprezzare questa distribuzione in tutti i flavour elencati e di vederla anche in azione come macchina virtuale grazie all’appliance per VMWare.

Se possiedi già un sistema Ubuntu 8.04 installato ed in produzione seguendo queste istruzioni potrai installare il software fornito da NEBC senza problemi.

Come detto nelle stesse i test con la release più recente della distribuzione “umana” sono cominciati ma per un paio di pacchetti sussistono delle incompatibilità .

A mio avviso questo non è un problema Perché – in ogni caso – sul lavoro preferisco usare distribuzioni testate e non “all’ultimo grido”, specie quando l’utente finale è una persona che non deve far funzionare il computer, ma semplicemente utilizzarlo per il suo lavoro e ambito lavorativo.

Come nota personale mi spiace solo rilevare che, essendo un progetto di un Ente di ricerca se e quando finiranno i soldi si andrà a perdere questo patrimonio di conoscenze, un po’ come per un altro Biolinux, orientato al mondo RPM e “morto” nel 2007 e con Fedora6 e RedHat 9 … capisco però le difficoltà di creare ed esser parte di un “intangibile” gruppo bioinformatico per una distribuzione allorquando si devono giustificare i soldi spesi e mostrare come l’investimento ricevuto sia tornato direttamente sul beneficiante.

Qualcuno ha esperienze simili o assimilabili da condividere ?

Ubuntu 6.06 LTS raggiunge la fine del supporto

Oggi 14 luglio 2009 giungiamo ad un primo traguardo per questa storica distribuzione, ossia la fine del ciclo “vitale” della prima versione di questa giovane distribuzione GNU/LInux con supporto a lungo termine. Eravamo nel giugno 2006 a poco più di due anni dalla sua nascita.

Ubuntu logo

Ubuntu announced the release of 6.06 over three years ago, on June 1, 2006.
At that time, Ubuntu committed to its first long-term support (LTS) cycle,
with security and critical fixes for three years on the desktop and five
years on the server. The desktop support period is now at its end, and
Ubuntu 6.06 LTS Desktop will reach end of life on Tuesday, July 14, 2009.
At that time, Ubuntu Security Notices will no longer include information or
updated packages for the Ubuntu 6.06 LTS Desktop.

Server Edition will continue to receive maintenance updates through June
2011. The list of source packages which will continue to receive security
updates for Ubuntu 6.06 LTS Server can be found at
http://people.ubuntu.com/~ubuntu-security/dapper/supported.txt for your
reference.

The supported upgrade path from Ubuntu 6.06 LTS is via Ubuntu 8.04 LTS.
Instructions and caveats for the upgrade may be found at
https://help.ubuntu.com/community/HardyUpgrades. For further Ubuntu support,
including commercial support options, see http://www.ubuntu.com/support.

Ubuntu 8.04 LTS continues to be actively supported with security updates and
select high-impact bug fixes. All announcements of official security updates
for Ubuntu releases are sent to the ubuntu-security-announce mailing list,
information about which may be found at
https://lists.ubuntu.com/mailman/listinfo/ubuntu-security-announce.

Since its launch in October 2004, Ubuntu has become one of the most
highly regarded Linux distributions with millions of users in homes,
schools, businesses and governments around the world. Ubuntu is Open
Source software, costs nothing to download, and users are free to
customise or alter their software in order to meet their needs.

download Ubuntu 8.04 LTS

Anche se ufficialmente sul sito Italiano (e internazionale) ancora non si dice nulla in merito – al momento in cui scrivo – la nuova release della attesissima distribuzione Linux Ubuntu 8.04, caratterizzata dal Long Term Support, è già presente nei principali mirror internazionali.

Le mie copie ISO, infatti, già stazionano sul mio desktop d’ufficio pronte ad essere masterizzate ed installate lunedi’ mattina.

Personalmente ho eseguito un download di tipo classico (volevo monitorare l’efficacia del nuovo upgrade di banda al lavoro) utilizzando il mio mirror europeo preferito, quello nella terra della Guinness, mentre a tutti consiglio l’utilizzo della tecnologia bit-torrent per vedere nuove vette di velocità di download.

Questi i file torrent per le tre versioni per architettura i386:

Buon download !

Ubuntu Feisty, la beta

Vivere sul versante Apple dell’informatica oggi piò diventare un po’ palloso e monotono, scegli i programmi che ti piacciono, non provi cazzatine inutili ed il pc fila via con uptime di settimane e settimane senza malfunzionamenti (e se ci sono è colpa delle share Samba lasciate attive quando si manda in sleep la macchina e la si riaccende a 30km di distanza)

Mi è presa quindi la voglia di vedere un po’ le nuove distribuzioni Linux a che punto erano e, guarda il Caso, tutto ciò avviene il giorno che i simpatici amici di Ubuntu decidono di rilasciare la versione 7.04 beta 😀

Tutto contento ho sfoderato il mio fido client bittorrent – Transmission, che in occasione dell’inserimento del link scopro esserci anche per Linux – e mi sono scaricato la mia brava immagine {alternate} ISO.

ubuntu logo

La release mi è piaciuta talmente tanto che l’ho già installata su 2 macchine (ottenendo entrambe le volte un errore al momento di installare il kernel di defaul) e dopo essere venuto a capo di qualche problema dovuto alla probabile usura del cd-rw utilizato per ottenere il disco d’installazione (il poveretto + nel set dei 5 cd-rw più utilizzati dal 2002) non ho più incontrato alcun problema … Una beta davvero di qualità e pronta al rilascio !!

Ultime righe per dire che nell’occasione ho avuto modo di apprezzare il nuovo look di Ubuntu.com che mi pare dimostrare in maniera evidente – come era stato fatto dal primo “sito wiki” – come un layout chiaro ed ordinato del sito, una organizzazione della notevole mole di informazioni attorno ad una distribuzione siano cruciali per l’ausilio agli utenti, e per far si che questi ritornino sullo stesso in cerca di approfondimento – e dunque coinvolgimento – nelle cose della distribuzione.

Una lezione che – ritengo – Debian, Fedora – anche se finalmente hanno deciso di mollare l’inutile e vetusto dominio .redhat.com – ed openSUSE – in maniera probabilmente minore delle prime due – devono assimilare se vogliono continuare a tenere la loro presa su una fetta di utenti “entusiasti” che vedo giorno dopo giorno erodersi a favore della comunità  Ubuntu …

{cosa sulla quale al momento non vorrei esprimermi}

Technorati Tags Ubuntu

GNU Wars I: la minaccia Ubuntu

premessa

Questo fine 2006 si sta mostrando estremamente controverso per il mondo del software F/LOSS [*]. Sinceramente speravo un paio di anni fa che il vantaggio tecnologico delle distribuzioni Linux nei riguardi di Windows Vista fosse ancora maggiore di quello odierno, ma così non è stato.

A parte le classiche valutazioni filosofiche di chi a casa sceglie di usare un sistema libero, o quelle tecniche di chi gestisce un centro di calcolo, quando ci si va a scontrare con ambienti di gestione documentale “complessa” le cose non sono molto diverse da qualche anno fa.

quo vadis baby ?

Invece di colmare questa lacuna, essenziale per una vera diffusione capillare, il mondo GNU è sconvolto e distratto dalle “guerre intestine”.

ubuntu logo Oracle prova a tirare lo sgambetto con un trucchetto a Red Hat, i ragazzi di CentOS scovano che il trucchetto provato non è fatto così bene. Microsoft-Novell siglano un accordo di cui solo i loro top-manager e avvocati hanno compreso la portata lasciando nell’oscurità i project leader di openSUSE e di cui le maggiori realtà  F/LOSS sono scontente e scioccate.

E come ciliegina sulla torta abbiamo l’invito di Mark Shuttleworth ai contributor openSUSE, fatto qualche giorno fa, che nonostante quelle che personalmente ritengo buone intenzioni è stato sottomesso con un pelo di arroganza e che la comunità  Linux in generale ha guardato con un occhio a dire poco scettico (molti si sono chiesti, quando toccherà a $distro ?).

Come ammazzacaffè apprendo che la prossima release stabile di Ubuntu includerà driver binari proprietari all’interno delle ISO di installazione [1], aiutando si gli utenti alle prima armi e credendo che sia meglio un uovo oggi che la gallina domani e andando contro a quella che per anni è stata la battaglia di chi ha combattuto e sudato codice libero per kernel, device driver & co.

conclusione

La conclusione qual è ? Supportare Mandriva, che è sempre coerente a se stessa nelle sue scelte commerciali. Ovviamente Debian, oppure aspettare GNU Wars II: Fedora, una nuova speranza !

{si ringrazia lo splinux’s blog per l’ispirazione}

[*] = Free/Libre Open Source Software

[1] = https://wiki.ubuntu.com/BinaryDriverEducation

Ubuntu 5.04 – End of Life raggiunta

L’altro ieri ho ricevuto un security announce che coinvolgeva la distribuzione Ubuntu Linux 5.04, conosciuta come The Hoary Hedgehog.

Hoary è stata il secondo rilascio stabile della distribuzione made in Canonical e dall’allora nascente comunità  Ubuntu dopo la notevolissima riusita della loro prima release nell’ottonbre 2004, release che provoco’ un terremoto nel sino ad allora cristallizzato panorama delle distribuzioni Linux.

ubuntu logo

Hoary fu rilasciata nell’ aprile 2005, e come per tutte le release Ubuntu ha goduto di un periodo di 18 mesi di supporto. Supporto che raggiungerà il termine alla fine di questo mese, come si può leggere dall’annuncio stesso:

On April 8th, 2005, Ubuntu announced the release of version 5.04. This release was accompanied by a commitment to ongoing security updates for a period of 18 months, which has been reflected in the comprehensive set of Ubuntu Security Notices issued since that time. The support period for Ubuntu 5.04 is now nearing its end, and Ubuntu 5.04 will officially reach end-of-life on October 31st, 2006.

Che fare quindi se abbiamo una o più macchine in produzione con tale distribuzione installata ?

The supported upgrade path from Ubuntu 5.04 is via Ubuntu 5.10.
Instructions and caveats for the upgrade may be found at https://help.ubuntu.com/community/BreezyUpgradeNotes. Note that upgrades to version 6.06 and beyond are only supported in multiple steps, via an upgrade first to 5.10, then to 6.06.

Viene quindi raccomandato – se si sta usando Ubuntu e si vuole migrare ad una piattaforma stabile e più duratura – di passare alla versione Ubuntu 6.06, Dapper Drake che fa parte di un programma di tipo Long Term Support, cioè verra’ supportata attivamente dal produttore per quanto riguarda il bug-fixing e gli aggiornamenti di sicurezza per i prossimi 3 anni sui desktop e 5 anni per i server. Ho inoltre posto in evidenza il fatto che dovremo aggiornare per via incrementale la distribuzione.

Per il resto di noi impazienti il rilascio definitivo di Edgy Eft e’ ormai alle porte e finalmente potremi metterci sopra le mani e smanettare 😉