ipernormalizzazione

❝ ipernormalizzazione è anche quello che stanno facendo gran parte della società e della politica riguardo alla catastrofe climatica: non riusciamo a immaginare di ridurre i consumi e come tagliare le emissioni senza fare sacrifici, quindi evitiamo di considerare il problema e andiamo avanti col business as usual, raccontandoci lo scenario immaginario del va tutto come è sempre andato. nothing ever happens (o l’altro, disfattista ma cool, del non c’è più nulla che si possa fare).
Polpette #278

Arricchisci il tuo tempo e quello degli altri

Giusto qualche giorno fa esprimevo la presenza di un mio disagio nel leggere le notizie del mondo. In special modo quello tech che mi vede, per lavoro e per diletto, molto coinvolto.

Ad alleviare in parte questo disagio, ecco le parole dell’amica Mafe che ricondivido qui con te. E anche ti invito a portare avanti il discorso nei commenti al suo post, o in un tuo spazio web. Ecco che scrive Mafe:

❝ Se sei qui, dove per qui intendo con uno smartphone in mano o davanti a un computer, è probabile che tu ti stia chiedendo come comportarti vedendo i potenti della tecnologia schierarsi al fianco di Trump come moschettieri al contrario, opportunisti invece di eroi. Non tutti tutti, ma molti e tra i molti anche qualcuno meno visibile, meno noto, ma comunque rilevante per la salute della democrazia (penso a Mr Oracle, sui cui server e nei cui software vivono i nostri dati). E visto che uno dei motivi per cui Zuckerberg, Bezos, Altman and company si stanno inchinando a corte è avere armi contro le leggi europee (che ci proteggono molto di più di quelle americane, in particolare quella per la privacy) quello che succede ci riguarda ancora più del nostro solito, in quanto provincia dell’impero (o dell’Impero).
Che cosa possiamo fare noi, oltre a mantenere lucidità e spirito critico in questo fiume di shock continui? Possiamo decidere se andare o restare.
Andare via dalle piattaforme di social media, intendo. Tutte, Whatsapp compreso (perché c’è un motivo per cui è difficile capire che è di Meta se non lo sai). Per chi, come me, decide di restare, ho tre consigli non richiesti, eccoli.

1) Pubblica post interessanti, divertenti, utili, critici se necessario, ma meglio se costruttivi. Non fare polemiche, non giudicare tutto e tutti, non commentare tutto e tutti. Non fate pettegolezzi, ha chiesto Pavese. Non fate troppi pettegolezzi. Se resti, resta per bilanciare verso l’alto il livello.

2) Usa le piattaforme di social media per creare, rinforzare e arricchire relazioni. Non usarle per i tuoi interessi, perché il modo migliore per realizzare i tuoi interessi è arricchire le reti di cui fai parte. L’opportunismo ti porta nella direzione opposta: hide, block, occhi al cielo (quest’ultima reazione non è tracciabile ma le mie stime la collocano molto alta).

3) È vero che a queste piattaforme non piace quando le usi per portare traffico altrove, ma questo non vuol dire che tu non debba avere o curare un altrove, dove conservare tutto quello che fai (fossero anche i tuoi pensierini, disegni, ricette). Lo dico da anni, a persone, professionisti, aziende e brand: il sito dove raccogli i contenuti che realizzi dev’essere ancora e sempre il cuore della tua attività e dev’essere di tua proprietà. Se non hai o non puoi curare un sito, può essere il tuo computer. Se qualcosa ha poca importanza e non dev’essere conservato, ha senso pubblicarla?

Lo ripeto: sono cose che puoi fare, se vuoi. Non devi, non devi farle tutte, non devi farle sempre. Vale che tu sia lì per diletto, per lavoro o per ricerca. Arricchisci il tuo tempo, cantava Luca Carboni. Arricchisci il tuo tempo e quello degli altri.
Mafe De Baggis

le dimensioni contano

❝ Scale matters. Send 1$ to a very small creator and you’ll make their day. Send 50$ to a famous YouTuber and they’ll barely notice it. Send an email to someone who wrote a post that resonated with you on their small personal site and you might start a friendship. Send a message to a famous celebrity and there’s a high chance they won’t even see it.

In an online world dominated by huge online presences, one where reaching a million followers is celebrated with a plaque, maybe we should start spending more time celebrating smallness. Because, from a purely human perspective, small scale is the best scale.

Manuel Moreale

opporsi al training delle AI

Come se nella vita uno non avesse niente da fare, tre le nuove attività che si sono aggiunte per chi vive il mondo digitale con una certa consapevolezza è quella di dover ‘rincorrere’ la varie software house e gruppi tecnologici in modo da cercare di NON contribuire gratuitamente al training dei loro sistemi di “intelligenza artificiale”.

Questi gli ultimi due link / task da eseguire in cui mi sono imbattuto:

Lummi.ai – immagini stock gratuite

Nelle quotidiane peregrinazioni da link a link sul web, ieri mi sono combattuto nella segnalazione di questo sito che propone una gallery di immagini stock, gratuite … molto probabilmente generate artificialmente.

Lummi.ai – “AI stock images that won’t make you cringe“

Unlike traditional libraries, Lummi is your ideal Unsplash alternative and a unique option compared to Adobe Stock Photos, focusing exclusively on AI-generated imagery. Our integration with tools like Figma and unique features like the Duotone effect sets us apart, making Lummi the go-to resource for innovative and creative visuals.

Lummi seamlessly fits into your design process with direct integrations into Figma, Canva, and Webflow. Allowing you to quickly insert images into your projects right in the design tool you already use.

Senza registrazione si può scaricare al massimo un’immagine al giorno. Registrandosi questo limite decade. Per amor di cronaca ti lascio al volo due immagini che mi hanno colpito, ma la gallery è davvero notevole (secondo me).

sottoscrivo ogni parola

C’è un esercizio di dissociazione che ci viene richiesto per vivere a nel mondo di questi tempi che trovo che sia particolarmente indicativo. Da una parte il mondo fornisce oggettive ragioni di preoccupazione che ci accompagnano in tutto quello che facciamo, dall’altra però è importante non farsi distrarre, continuare a parlare delle nostro quattro vaccate con convinzione. Sì, il mondo sta indubbiamente andando a fuoco, però: hai visto che cosa carina ho disegnato? Ovviamente mezza Italia è sott’acqua, spiace, ma possiamo soffermarci cinque minuti sul fatto che ho disegnato un altro calendario?

Oh, avete notato fra l’altro come la stessa generazione che ha costruito un’intera mitologia sull’alluvione di Firenze del 1966 e il loro essere angeli del fango che abbandonarono i volumi universitari con gesto plastico per andare a salvare gli inestimabili tesori artistici di Firenze è la stessa che non ha fatto assolutamente nulla per impedire che questi eventi succedano con frequenza trimestrale? Incredibile come certi vent’anni siano stati specialissimi e degni di commemorazione storica, e altri invece sono solo un qualunque venerdì del 2023.

Tostoini