Luigi nel suo post “Assistimi con i compiti” lancia nello stagno un bel sasso.
In soldoni, si è ritrovato a dover aiutare la figlia a fare i compiti e, per qualche strana ragione non ha trovato le informazioni che gli servivano sui libri di testo. In casa manca una enciclopedia (retaggio di una educazione di noi ‘vecchi’) e a disposizione c’erano il computer e gli assistenti vocali di casa. Luigi ha scelto di percorrere la via dell’assistenza vocale e ha constatato che l’interfaccia vocale uomo / macchina funziona e che probabilmente diventerà quella più diffusa nella vita di tutti i giorni.
Io, invece, mi sono soffermato sul fatto che è mancato alla ricerca quell’elemento analogico proprio del ricercare una informazione. Alla base del ragionamento algoritmico. I duemila algoritmi di ‘sort’ (ordinamento) sono legati all’esperienza fisica dell’elenco telefonico, del vocabolario, dell’enciclopedia.
E mi son chiesto se sia un bene far fare questi salti logici ai bambini, come vedo insegnare le operazioni di base della matematica ai miei nipoti con metodi lontanissimi dai miei, con i concetti delle decine e della moltiplicazione o divisione astratti, di pura logica matematica, rispetto a noi che eravamo inondati di problemi di Pierino che va al mercato a far la spesa con tutte le varianti del caso.
Intanto però noi sappiamo far di conto, pieghiamo somme o moltiplicazioni truccando e barando. Mentre alcune persone accumulano in questo modo lacune fino al parossistico esempio del ‘problema della pizza’ (ok lo ammetto, alcune fasce della popolazione anglosassone sono davvero senza speranza).
Mi sta bene il comando vocale, ma mi sta meglio capire cosa c’è sotto alla soluzione di un problema. E adesso vado anche io a ripassare cosa è un ovoviviparo, che sono passati quarant’anni dalle elementari 🫤 😱