Long way (Round, Down, Up)

Dopo tanto, tantissimo tempo, sul canale streaming AppleTV+ ho potuto recuperare la visione dei tre bellissimi viaggi in moto fatti negli anni dall’attore Ewan McGregor e Charley Boorman assieme ad una troupe di poche persone.

  • Long way Round – 2004, percorrendo Europa, Asia e Nord America da Londra a New York dal 14 aprile 2004 al 29 luglio 2004;
  • Long way Down – 2007, percorrendo Europa e continente africano da John o’ Groats punta nord della Scozia e Città del Capo tra il 2 maggio ed il 4 agosto 2007;
  • Long way Up – 2019, da percorrendo il continente americano da sud a nord, partendo da Ushuaia ed arrivando a Los Angeles in “soli” 100 giorni tra settembre 2019 sino al 14 dicembre 2019.

Una vagonata di chilometri in sella, auto, treno, barca, aereo compiendo tre viaggi che da soli possono riempire una vita intera di aneddoti ed episodi e che insegnano come e quanto il mondo in cui viviamo sia meraviglioso, quanto l’uomo in povertà è davvero molto più solidale col “prossimo suo” rispetto all’uomo ricco (gli inconvenienti a mio avviso peggiori si sono sempre svolti nelle città / Stati più civilizzati) … e di come la voglia di mettersi in gioco e come affronti le difficoltà restano le sole cose che contano nella vita.

Davvero, se ti piacciono i viaggi cerca di recuperare la visione di queste tre serie… se ti piacciono le moto, poi, non ne parliamo neanche: DEVI vederle!

I campionati del mondo di Valentino Rossi

Il mio idolo motociclistico — Valentino Rossi – si è da poco ritirato dalle corse motociclistiche del massimo campionato mondiale, con all’attivo un palmares di vittorie e record da far girare la testa… 9 titolo di campione del mondo, 1 titolo rubato da un’infame azione anti-sportiva per cui i due piloti spagnoli protagonisti di questo insulto allo sport per me rimarranno sempre merdacce, 5 volte vicecampione, sopravvissuto ad un incidente che lo ha visto protagonista di un suo grande amico e che, per me, lo ha cambiato per sempre.

Per me, però, il suo contributo più grande e duraturo allo sport motociclistico italiano è stato e sarà quello che si vede in questa foto presa dai “suoi” social e che — per me, ripeto — rappresenta il punto più alto che un Campione può raggiungere… la nascita e la crescita ed il supporto ad una (più di una) generazione di talenti nazionali!

Tutti campioni, tutti veloci, tutti – sinora almeno – esempi di dedizione allo sport e correttezza nello stesso. Grazie Vale!

recensione zaino moto impermeabile Course Slipstream

Se navighi sul web in cerca di accessori e abbigliamento moto, ti sarai senz’altro imbattuto in uno dei mille banner pubblicitari che promuove la vendita con l’80% di sconto dello zaino da moto impermeabile Course Slipstream.

Quella che segue è la mia recensione.

Complice l’acquisto con un collega da uno dei siti che più spinge il prodotto, non abbiamo pagato le spese di spedizione e quindi lo zaino mi è costato esattamente 9,90€ … che è il suo vero valore. Altro che -80% di sconto.
E tra l’altro a prezzo pieno dichiato (circa 50€) non l’ho mai visto in vendita, quindi…

Una prima analisi potrebbe fermarsi qua. Alla ridicola cifra di dieci euro si acquista uno zaino discretamente capiente, circa 25 litri, sicuramente aerodinamico e che una volta in spalla resta fermo al suo posto durante i giri in moto. Non intralcia in alcun modo la guida.

Mi piaceva però scriverne qualcosa in più visto il battage pubblicitario a cui l’oggetto è sottoposto, forte dell’uso di una giornata in sella che mi ha chiarito alcuni altri aspetti.

Come dicevo lo zaino è aerodinamico e non si muove veramente durante la guida. Mi è anche caputato di non usare la chiusura “alta” per tenere unite le bretelle sul petto ed è rimasto stabile. Tra l’altro ho una naked e nonostante questo i due lembi non hanno mai sbattuto contro il casco.

La cerniera pare essere veramente impermeabile, e la sua posizione – sotto il guscio e a contatto la schiena – di fatto la protegge anche solo per ragioni di aerodinamica dall’arrivo dell’acqua. È posizionata contro la giacca. Sulla sua idrorepellenza sotto un temporale non so dire, e francamente spero di non doverlo scoprire mai!

Nel mio giro giornalieri ero mediamente carico: due stradari, batteria aggiuntiva per il cellulare, cavetti, chiavi di casa, bottiglia da 1/2lt di acqua, fazzoletti di carta e salviette intime ed il peso era ampiamente sopportabile. Devo provare a metterci anche il lucchetto della moto e/o il portatile e venirci al lavoro per meglio giudicare il comfort.

I ‘difetti’ riscontrati

Un piccolo difetto potrebbe essere la cinghia bassa dello zaino, quella da mettere sulla panza. Vero è che non sono magro (vedi le mie foto per riferimento), ma ho dovuto quasi portarla al massimo dell’estensione per poterla chiudere. Se si è più in salute di me, probabilmente non potrete usarla.

Un secondo difetto è che, appunto, la posizione della cerniera e la sua protezione è tale che bisogna proprio sfilarselo dalla spalla per prendere la roba internamente … non si può semplicemente sfilare una spallina e comodamente aprire la zip. Volevo consultare la guida cartacea e la cosa mi ha provocato noia, non potendo fare l’operazione al volo…

Un terzo difetto è che il vano è si abbastanza ampio e probabilemtne comodo per portarci roba, ma le cose dentro risultano un po’ ‘buttate a caso’. Non si riesce ad organizzare il bagaglio per bene senza usare altri accorgimenti (tipo sacchetti o borselli per separare per tipologie le varie cose. Gli scompartimenti che si vedono nel dettaglio delle foto sono funzionali all’uso di un laptop / quaderno e un’agendina.

Concludendo

I tre difetti riportati sono tutti e tre veniali, mi rendo conto, ma volevo dare il mio riscontro all’oggetto molto pubblicizzato on-line. Direi che per 10€ vale la pena considerarne l’acquisto.


ciao, ma ti ho detto che sono diventato Ducatista?

Un commento di Luca sul suo blog mi ha fatto rendere conto che, nel turbinio della vita moderna [cit.], non to ho ancora raccontato che nel 2018 ho venduto la mia fedele Yamaha FZ1 Fazer e ho coronato un piccolo sogno, che covava in me sin dal 1992.

Sono diventato infatti il possessore di una – meravigliosa – Ducati Monster 1200S, nella colorazione Liquid Grey tipica delle versioni più sportive di alcuni Audi RS (Audi, per chi non lo sapesse, è azionista di maggioranza dell’azienda motociclistica italiana).

Il mio idillio con lei ha rischiato di interrompersi sul nascere, a causa di un bel problema personale, per fortuna oggi risolto. E quindi compatibilmente agli impegni dell’essere marito e papà in alcune splendide giornate di sole mi ritrovo a cavalcare una moto eccezionale.

Ma come ho promesso a Luca mi limiterò nel parlare di moto – per qualche momento – e della moto in sè parlerò in un prossimo post.

https://www.flickr.com/photos/ni-kool-a/41807681805/in/album-72157692039946470/
io ed il mio Mostro
https://www.flickr.com/photos/ni-kool-a/43396129595/in/album-72157692039946470/
il Mostro e l’inglese di casa

E tu, hai una moto? Quale?

Come cambiano i gusti

yamaha_mt-10_2016_3d_model

Al momento del lancio la Yamaha MT-10 (che negli USA continua a chiamarsi FZ … quindi Fazer) ha fatto storcere più di un naso. Un anno di foto e gli incontri su strada, e l’esserci salito in sella – da fermo – hanno modificato a più d’uno il giudizio, me compreso … ora la schifo di meno ed anzi, in certe angolature e ricostruzioni (come il modello 3D qui sopra) nella sua ignoranza quasi piace !!!

Troppi orpelli meccanici inutilmente enfatizzati … però mostra carattere e suscita reazioni di pancia, come solo poche moto riescono a fare!

2017-yamaha-mt-10-sp

Rialzarsi dopo una caduta in moto

Chi va in moto –o anche in bicicletta – lo sa, la caduta è li che ti aspetta e capita a chiunque salga in sella. Capita che cadi quando fai lo scemo col motorino che i tuoi genitori ti hanno comprato, o che hai fatto tuo lavorando come un matto da ragazzino. Capita che cadi camminando per le strade durante un’uscita con gli amici, o la ragazza, o mentre vai al lavoro e un ******* ti taglia la strada, o spalanca uno sportello. Capita quando sei uscito dal lavaggio e sulle gomme hai preso sotto acqua insaponata o hai i freni ancora bagnati.

Capita, come l’ultima volta è capitato a me, di cascare a 20km/h non appena sei uscito dal garage, una mattina di tardo autunno, e da una stradina alla destra un automobilista sbuchi all’improvviso da destra nascosto dal bidone della spazzatura.

Per la prima volta in vita mia rimango bloccato sotto i 200kg della mia Fz1. Prendo una bella botta … in pratica sono sbattuto di peso in terra. Mi rialzo dolorante, per la prima volta non penso a me o ai danni alla moto, ma penso a mia moglie a casa … alle rogne che le darei rimanendo infortunato o impossibilitato dal darle una mano.

Li per li bestemmio mentalmente, risalgo in sella e vado al lavoro. Mi pulsa il ginocchio sinistro. La spalla sinistra è dolorante. La mano destra si gonfia a vista d’occhio. In farmacia prendo una crema e del ghiaccio secco, ma il dolore resta. A metà pomeriggio risalgo in sella e me ne torno a casa. Trenta chilometri percorsi a dieci, quindici chilometri l’ora. Dolore dappertutto, il guanto infilato a forza, la pedivella delle marce completamente torta. Non so come riesco anche a scendere la rampa del garage … ma quanto sono ripide queste rampe? Torno a casa. Mi curo e mi scuso con mia moglie, nei prossimi giorni sarò un po’ disabile.

Complice un inverno piovoso, la moto resta in garage. Faccio un paio di tentativi di andare in moto al lavoro ma ormai la fiducia nella moto è sparita. Le gomme sono finite e una volta rimango come un salame a metà della rampa (in discesa) in pieno panico. La confidenza della moto è esaurita. Finita. Kaputt. Appenderò il casco al chiodo?

Dicembre, gennaio, febbraio, marzo, aprile … e siamo a maggio. Il sole torna a splendere. Mio fratello ha la moto nuova, tocca fare rodaggio e andar piano. Si, dai … usciamo! I chilometri scorrono lenti, il corpo si riabitua a stare in sella, il sole ci da quel tepore minimo mentre fendiamo l’aria ancora pungente. La Murgia è in piena esplosione primaverile, colori e profumi degni di essere respirati lentamente. Il corpo si scioglie … mi rilasso.

La mia Fz1 non è più una nemica ostile, assomiglia di più ad una persona cara che si è ferito e con cui bisogna scusarsi e far pace, riprendere il dialogo. La prossima volta si cambiano queste gomme (sono quasi quattro anni che son su e negli ultimi due ho camminato pochissimo andandole a far cristallizzare). A presto motina mia …

Dainese D-air Misano 1000

Sulle pagine del magazine tecnologico statunitense Engadget ho scoperto dell’esistenza di questa nuova giacca da moto tecnologica opera dell’italiana Dainese.

Dainese-D-Air-1000-Misano

Questa è la prima giacca da motociclismo al mondo, equipaggiata con Air-Bag, a non avere bisogno di una motocicletta con particolari accessori montati per poter funzionare. La giacca infatti è equipaggiata con un GPS, sensori e accelerometro in grado di stabilire se stiamo cadendo dalla moto e comandare l’apertura dei cuscini d’aria necessari a minimizzare gli effetti dell’impatto col suolo. Fighissimo.

Una grande perplessità però mi è venuta in primis leggendo il costo della giacca (circa 1500€) ed in secundis pensando a potenziali situazioni che possono presentarsi nel Mondo Reale™ tali da provocare l’esplosione degli AirBag pur non in presenza di una caduta o un impatto. La giacca è stata pensata anche per un riarmo? Ancora, specie nel traffico cittadino può capitare di incappare in banali scivolate altrimenti risolvibili con un livido, qualche parolaccia e un ringraziamento alla Madonna … con una giacca di questo tipo addosso, invece, dovremmo anche mettere in conto la spesa dell’attivazione e successivo riarmo (o riacquisto) della giacca.

Spero in qualche test serio e approfondito da parte di riviste specializzate per approfondire il discorso. Per il momento quei 1500€ è meglio spenderli per ABS / Traction Control su mezzi a due ruote. IMHO, ovviamente …