intervallo musicale

“The Night The Pugilist Learned How To Dance”

In the streets around here there was nobody tougher than me,
I was quick with me fists and fast with me footwork as you can plainly see,
But while fighting was useful for getting your way,
Among the toughs of the town where you could hold sway,
There had to be something that was better than this,
I was fifteen years old and I’d never been kissed.

Well of course she’d ignore me, her friends would all sneer,
At me bloody nose dripping and me cauliflower ear,
For it’s hard to convince in a romantic pose,
With a lovely black eye and a broken nose,
Where a girl is attracted to skills more refined,
Than the pugilist’s art, and so I inclined,
To take meself serious as a modern romancer,
And I secretly learnt all the moves of a dancer.

Ye swing to the left, ye swing to the right,
Keep your eyes on your partner, more or less like a fight,
Ye just follow the rhythm, and ye keep to the beat,
The important thing’s never to look at your feet,
Then a miracle happens, your mind’s in a trance,
Though the strategy’s subtle, retreat and advance,
It’s all about attitude, all in your stance,
Attention to detail, leaving nothing to chance,
Which explains how the pugilist finally learned how to dance.

Well, I’d waltz with a broomstick and if I was caught,
I’d pretend I was sweeping or practicing sport,
But I really had eyes for your mother ye see,
Wanting her to acknowledge this new version of me,
But now everyone’s watching, expecting I’ll fail,
But there’s fire in me belly, there’s wind in me sails,
I knew it was risky and I was taking a chance,
I couldn’t retreat now, I had to advance.

So I swing to the left, I swing to the right,
Keep me eyes on me partner, like I would in a fight,
I just keep to the rhythm and follow the beat,
The important thing’s never to look at yr feet,
But a miracle’s happened, and your mind’s in a trance,
They’re all laughing and cheering and looking askance,
On the night that the pugilist finally learned how to dance.

It’s a three-minute round and you’re back in yr corner,
You’re licking yr wounds just like little Jack Horner,
Don’t let your guard down try a jab with your right,
Or you’re losing on points by the end of the night,
Then a miracle happens, and everyone’s screaming,
You’re pinching yourself just in case you’re still dreaming,
You’ve taken the initiative, you’ve taken your chance,
It’s the night when this pugilist finally learned how to dance.

In a bout where the strategist’s bridges were burned,
Where it seemed that his fortune had suddenly turned,
‘Twas the night that this scrapper was suddenly dapper,
And this poor fellow’s heart was still going like the clappers,
The night that the pugilist finally learned how to dance.

Sting

Poche Parole

Oggi è l’80° compleanno di Mina … probabilmente la più grande interprete del panorama musicale italiano, e di sicuro una pietra miliare della nostra Cultura (musicale e non).

Mi piaceva renderle omaggio in qualche modo, perché ha accompagnato tutta la mia vita. Ricordo distintamente la mia mamma e le mie zie cantare le sue canzoni (assieme a quelle della Vanoni) durante le faccende, quando il morale era alto.

Ma piuttosto che ancorarmi “al passato” ho voluto omaggiarla riproponendo quello che – a mio avviso – è uno dei suoi migliori duetti con un’altra interprete che ammiro molto.

Ed anche il titolo del brano scelto, ‘Poche Parole’ appunto, rispecchia questo mio periodo avaro di testi scritti. Forse perché non riesco ancora a dare un senso a questo periodo di quarantena che stiamo vivendo e ad immaginarmi come sarà il futuro una volta usciti da questo altissimi livello di emergenza sanitaria, sociale ed economica.

Il mio anno in musica secondo Spotify

Anche quest’anno Spotify ha ‘chiuso’ in anticipo l’anno pubblicando un tool per visualizzare tramite una lunga ed articolata infografica un sommario degli ascolti dell’anno appena passato. Che manchino ancora 4 settimane pare non interessi a nessuno.

Le mie classifiche quest’anno sono state sporcate dagli ascolti musicali di mio figlio… ma la cosa mi strappa un sorriso più che farmi arrabbiare.

E tu? Se sei un abbonato di Spotify sei rimasto soddisfatto dalle tue statistiche di ascolto?

Gotta get up

Una bellissima serie TV — Russian Doll — su Netflix, segnalatami da “il Tofa” fa di questo brano di Harry Nilsson la colonna portante della sua colonna sonora.

Mi piaceva segnalarti il mio apprezzamento sia per l’uno che per l’altra!

“Mi prometti che se non mi butto sarò felice?”

“No, non posso. Non posso promettertelo. Però posso prometterti che non sarai più solo.”

Linger

Con l’aumentare dell’età anagrafica, oltre a vedersi sfilare sotto il naso usi e costumi, osservando attoniti come delle cose spesso sia il peggio a venire a galla affossando tutto il buono che era venuto dal loro sorgere nel mondo, una delle cose più dolorose è veder morire via via personaggi che hanno scritto e descritto momenti importanti della propria vita.

Capita molto spesso che questi siano cantanti, artisti popolari che attraversano il firmamento della galassia musicale lasciando tracce più o meno profonde. Una voce come quella di Dolores O’Riordan è una di quelle che segna una generazione … e che per me ha contribuito alla colonna sonora degli anni prossimi al 2000, quando un carissimo amico portò con se una sconfinata passione per tutta l’opera musicale del gruppo di ritorno da un soggiorno statunitense di oltre un anno.

The Cranberries erano infatti, con le loro hit più popolari – come Zombie, che quasi non ho mai potuto sopportare – poco più che comparse nel mio archivio musicale (gli preferivo Sting, Police, Pink Floyd, Pearl Jam, Incognito, Nirvana, Dire Straits, Queen, U2 e altri) ma fu grazie a lui che ebbi modo di soffermarmi maggiormente sulla discografia del gruppo.

Linger è, di fatto, la mia canzone preferita del gruppo. E quindi ieri quando Dania ha chiesto agli amici quale fosse il brano dei Cranberries in ascolto la mia risposta non poteva essere che questa.

Ho perso la direzione

Ieri sera rientravo dal lavoro quando l’iPod mi ha sparato questo pezzo. 1992. Una vita fa. Un’era fa.
O no? Credo che un giovane oggi abbia gli stessi dubbi, mi pare che ad essere cambiato sia stato solo il nome dei protagonisti…

Ho perso la direzione… non c’è più religione non lo so non lo so hanno tutti ragione a sentirli chiacchierare dalla televisione Andreotti che ogni frase ti ci mette una battuta con il pubblico che applaude anche se non l’ha capita Craxi che mi sembra Mussolini con l’atteggiamento del papà coi propri bambini ma io il padre ce l’ho e mi accontento di lui io non ci capisco niente spiegatemelo voi Ho perso la direzione…

PDS, PCI comunisti oppure no chi mi dice rinnovati chi mi dice però però però le radici la foglia delle querce mi sembra che qualcuno voglia vendermi una merce ma le idee son cose serie non voglio acquistare vorrei capire vorrei capire il partito della destra che paura ragazzi sentir parlare di passato mi sembrano pazzi eppure la dialettica è un’arma tagliente che colpisce come sempre il popolo ignorante come me che non son re ma che vorrei imparare ma che più mi do un motivo più li mando a cagare Ho perso la direzione…

Pannella che mi sembra una persona intelligente anche lui con le parole sa convincere la gente ma però poi si sputtana quando è alle conclusioni e io che torno ad ascoltare delle belle canzoni Ho perso la direzione… cerco di farmi un’idea ed ascolto i liberali che mi sembrano persone oneste e pure regolari poi mi accorgo che tra loro c’è Sgarbi Vittorio che vorrebbe esser presente anche a Montecitorio ma a me lui sta sul cazzo pur essendo intelligente e non credo che lui faccia del bene alla gente lui che parla parla e spara commenta e spara vedo un’ombra di violenza la sua faccia non è chiara Ho perso la direzione…

questa Lega è una vergogna canta Pino Daniele eppure questa Lega viaggia a gonfie vele ma io credo che in Italia forse faccio un errore tra la gente e tra i ragazzi ci sia un filo conduttore non credo sia possibile riuscire a tagliare quindi la Lega non la riesco a votare come non voto per Moana e non perché è una puttana ma perché non penso sia un esempio di italiana le italiane amano il sesso ma a letto fan l’amore non lo fanno per i soldi lo fanno col cuore e poi ci sono le altre 1500 fazioni che partecipano ad accrescere le nostre tensioni e le mie idee confuse idee poco chiare che mi spingono a restare a casa invece di votare ma così farei lo sporco gioco di quegli stessi che si ingrassano alle spalle dell’Italia dei fessi Ho perso la direzione…

certe volte alla TV, che so al telegiornale quando vedo quelle madri ve lo giuro sto male quelle storie di ragazzi morti in sale da gioco dove un soldo vale molto e una vita vale poco prego e penso ai miei amici ai miei fratelli e sorelle penso a quegli innamorati insieme sotto le stelle penso che se ami tua madre e non la puoi non amare questa violenza non la puoi accettare e di fronte a tutto questo un voto non vale niente ma è importante che impariamo a voler bene alla gente non importa sulla scheda io che cazzo ci metto è importante il rispetto il rispetto non importa sulla scheda io che cazzo ci scrivo è importante che ogni uomo abbia diritto ad esser vivo.