lascia spazio

Negli ultimi anni ho, abbiamo, avuto la nostra bella dose di difficoltà. E se c’è una cosa che mi ha aiutato in tutto questo, mi sono reso conto con il tempo, è stato il non chiudermi nel mio dolore. Il riuscire ad accogliere anche il dolore di altri che stavano condividendo il mio percorso, il riuscire ad essere felice per le persone che – grazie a Dio, al caso, a chi vuoi tu – erano completamente al di fuori da certe dinamiche e situazioni dolorose.

Non chiudersi al mondo permette alle cose belle di arrivare da noi, quando meno ce lo aspettiamo.

L’altro insegnamento di questa citazione è il darsi tempo. Oh quanto ho odiato giusto un anno fa questa frase ma, dolorosamente, devo ammettere accettare che era maledettamente vero. Non esiste un tempo giusto per guarire da una ferita. Ognuno ha il suo tempo per guarire, e ne scopre la durata solo man mano che questo passa e piano piano ci si ritrova ad essere “quelli di prima”. Apparentemente almeno.

a Loris (ed un po’ anche a Niko)

Un anno fa dirompeva (letteralmente) nella mia vita Loris. Qualche giorno prima Niko mi lasciava. Questi giorni per me sono una altalena di emozioni e ricordi. Sorrisi e lacrime. Persone incontrate che hanno cambiato significativamente la mia vita in poche settimane (o giorni), a differenza di tante altre il cui incontro non mi ha portato a nulla.

Se oggi sono dove sono lo devo anche grazie a loro due. Adesso non ci sono più su questa terra, ma nel mio cuore e in quello dei miei familiari loro ci saranno per sempre.

sabato, 25 gennaio

Sto notando una crescente sensazione di tensione emotiva dentro di me durante questo gennaio.

Forse perché mi avvicino al primo anno intero dopo il trapianto di cuore. Forse sto rivivendo quei giorni nella mia testa e li confronto con la mia vita attuale. Sto vivendo le esperienze di altri due amici con questo percorso di vita, e mi ritrovo a vedere il percorso le gioie ed i dolori di tutti noi e a cercarci un senso senza trovarlo.

Poi mi vedo circondato da piccole ma emotivamente significative minacce ai miei valori e ai miei interessi l’ascesa dell’estrema destra nei partiti politici, le notizie abominevoli e aberranti che arrivano dal governo ‘Trusk’. Le costanti degradazioni delle cose che mi piacevano.

Ho una nuova vita con cui confrontarmi, ma probabilmente mi sto concentrando sulle cose sbagliate. Forse dovrei cercare di rimanere vicino ai miei valori, cercare di fare del mio meglio e accettare ciò che non posso cambiare. Ma non è facile sentirsi impotenti nella lotta per la propria libertà e, soprattutto, per il futuro di mio figlio. Ho davvero paura di ciò che lo attende mentre cresce.

Non è la fine del mondo (spero), ma mi sono cascati i maroni

La giornata di ieri non è iniziata con belle notizie nei tiggì e radiogiornali (o sui social). Trump ha vinto le elezioni a presidente degli USA ancora una volta. Evidentemente essere stato riconosciuto colpevole per trentasetta capi d’accusa non è bastato a renderlo una persona ‘impresentabile’ come più alta carica di uno Stato … anzi parrebbe essere stato quasi un premio.

Ho scritto un post in lingua inglese programmato per domani o dopodomani sull’altro mio blog. Però un contatto di chat ha scritto una cosa che somiglia molto alla mia “analisi”. Te la riporto:

A mio avviso essere di sinistra significa abbracciare la complessità del mondo che ci circonda ed è necessario spiegarla alla gente perché è facile dare risposte semplici per acquisire consenso. Prima c’erano le sedi di partito, c’erano i dopolavoro dove i corpi intermedi riuscivano sul campo a raggiungere le persone, generare dibattito e raccogliere consenso. Oggi con la privatizzazione della politica nata da mani pulite e dal populismo solo chi ha soldi può fare politica e quindi arrivano alle persone solo i messaggi che fanno comodo al famoso 1%. È veramente difficile oggi per chi, come me, fa politica in un piccolo partito di sinistra riuscire a raggiungere le persone fisicamente e i social sono forse solo un contentino che ci viene dato per illuderci che quello che diciamo riesca a raggiungere tante persone. La sinistra è diventata di elite perché purtroppo solo l’elite ha il tempo e la voglia di potersi informare al di là del rumore di fondo dell’odio social.

Pietro P.

Direi che concordo al 100%. Aggiungo anche questa vignetta di Altan, che non so se sia vera o una manipolazione di qualcos’altro. Ormai non si può più essere certi di nulla…

Siamo gente scadente, guidata da tipi scadenti, con una vita scadente e un futuro scadente. Quindi, non facciamo tante storie.

di Altan

Oggi come ieri

Io me lo ricordo ancora quel pomeriggio di settembre del 2001. Ero alla casa al mare dei miei, il cielo esattamente come oggi … settembrino, di un blu vivido e con il maestrale a spazzare mare e cielo con la sua forza. Io stavo cominciando a preparare i bagagli per la mia ormai prossima partenza per andare a studiare fuori, ed il tg4 in sottofondo.

Ed ecco che quasi in diretta vediamo l’impatti del secondo aereo sulla seconda torre. Ho pensato che sarebbe partita la terza guerra mondiale. Già mi immaginavo essere richiamato a pochi anni dal servizio di leva a prestare di nuovo servizio. Paura ed incredulità.

Oggi, dall’Italia, sembra quasi un sogno o una scena di un film apocalittico. Ma in verità è stato uno degli elementi cardine della Storia, dopo di cui molte regole del gioco si sono rotte e tali rotture hanno generato diverse conseguenze che tutt’oggi viviamo sulla nostra pelle. Ma quelle sono secondarie. Sono le vite delle vittime ad importare, e a loro dedico questo mio pensiero …

prima, durante e dopo

Botanical Illustrations Gallery Wall
The image depicts three framed botanical illustrations hung on a pale wall, each featuring different plant species. From left to right, the first frame displays a vibrant green plant with multiple leaves on a single stem, capturing a sense of vitality. The second frame shows a more subdued green plant with fewer, smaller leaves arranged symmetrically, exuding a calm, balanced feel. The third frame contains a delicate, thin-stemmed plant with sparse leaves and tiny branches, emphasizing fragility and minimalism. The sunlight casts soft shadows on the wall, enhancing the tranquility and clean aesthetic of the scene. These illustrations showcase distinct styles and stages of plant growth, presenting a themed collection that invites contemplation and appreciation of natural forms
via Marianna Pedroza, on Lummi photos

Spendo qualche parola per celebrare la terza fase della mia vita. A fine marzo, infatti, sono rinato grazie ad un trapianto di cuore. Grazie al dono ricevuto da persone sconosciute che con un gesto altruistico hanno fatto si che la perdita di un loro caro potesse essere occasione di rinascita per tre estranei, tra cui io.

Vedo ora la mia vita vissuta in tre fasi: crescita sino all’arrivo della malattia, battaglia durante il periodo operatorio e post-operatorio, battaglia ora che sto tornando alla ‘vita normale’. Vita normale tanto vituperata e schifata, e che invece bisogna essere grati di poter vivere. Andare in bagno da soli, potersi lavare, poter uscire su un balcone o affacciarsi ad una finestra e respirare il mondo non sono cose dovute, sono fortune che possiamo vivere mentre altri no.

Da tempo ero combattuto se scrivere o accennare a questa mia vicenda personale su queste pagine, poi alla fine ho deciso di farlo perché questo blog è un diario della mia vita, una piazza che mi ha permesso di conoscere persone meravigliose, che mi hanno anche aiutato in modi e tempi inaspettati ed è giusto quindi che tenga tra le sue pagina anche solo una piccola traccia di questi avvenimenti così personali.

Inibisco i commenti a questo articolo, invito però chi si trovasse a dover affrontare un momento difficile della propria vita simile o affine a questo, e che volesse farlo a scrivermi liberamente in privato.