Time Machine e l’icona sbagliata

time-machine-el-cap-icon-100645774-large AH! La cara icona di Time Machine, il sistema di backup in linea automagico introdotto da Apple su OS X ormai un decennio fa. Dal funzionamento quasi sempre impeccabile, ogni tanto presenta delle idiosincrasie con i sistemi degli utenti per le cause più disparate.

Sono nati siti specializzati (di cui Pondini è il migliore) che analizzano nel dettagli le cause dei principali e più ricorrenti malfunzionamenti rilevati dagli utenti.

Un funzionamento anomalo sul mio Mac lo da quando connetto il mio disco Firewire 800. I backup avvengono correttamente secondo la programmazione, quello che non avviene è il riconoscimento del disco esterno come disco di Time Machine e l’associazione ad esso della icona verdastra che lo denota. Icona che appare poi al momento di smontare il disco prima di spostarmi con il mio laptop.

mac911-fix-time-machine-drive-icon-100645167-mediumNella sezione Mac 911 di MacWorld ho trovato un consiglio utile alla risoluzione di questa piccola noia grafica. Appurato che Time Machine funzioni regolarmente con il disco designato, andremo a modificare in maniera permanente la sua icona.

Andiamo col mouse sull’icona, ora arancione, del disco. Quindi esploriamone le informazioni (tasto destro del mouse e Ottieni informazioni, oppure premendo CMD ⌘ + I). Nel riepilogo informativo apparirà l’icona corretta associata al disco Time Machine. Selezioniamola e trasciniamola sull’icona arancione che è un piccolo in alto a sinistra (come nello screenshot allegato).

Fatto! Da adesso in poi quel disco sarà sempre contraddistinto dalla icona verde (si, anche quando / se per un qualsivoglia motivo il servizio Time Machine smettesse di funzionare).

La licenza di OS X 10.11 ‘El Capitan’ in inglese semplice

L’illustratore Bogdan Rauta – tra gli autori del sito Infographic Monster News – è recentemente entrato in contatto con il social enterpreneur Robb Shecter recentemente salito alla ribalta tra i blog in ambito Apple per aver prodotto un lungo articolo dal titolo OS X El Capitan License in Plain English  … per i non anglofoni è una sintesi in inglese semplice (evitando tutti i termini legali) delle condizioni d’uso che Apple ci impone di accettare quando installiamo ed usiamo il loro nuovo sistema operativo sui nostri Mac.

Devo ammettere che qualche clausola mi ha sorpreso, visto che come tutti non mi sono mai preso la briga di leggere nella loro interezza le pagine e pagine del contratto di licenza.

Qui propongo l’infografica di Bogdan … buona lettura!

Controllo preventivo prima di aggiornare ad El Capitan

Complice una giornata un po’ calma sto recuperando la lettura di feed e forum tralasciata completamente (quasi completamente, ad essere onesti) negli ultimi due mesi.

Sul forum de iMaccanici ho trovato un’interessante controllo da farsi PRIMA di lanciarsi a testa bassa nell’aggiornamento di OS X da 10.10 (Yosemite) a 10.11 (El Capitan). In pratica si tratta di fare un controllo delle kernel-extensions [kext in gergo tecnico] installate sul sistema, avendo cura di rimuovere quelle “non firmate”

Apriamo il Terminale e copiamo il seguente comando e premiamo Invio:

system_profiler SPExtensionsDataType > ~/Desktop/kextList.txt

questo ci creerà un file testuale sulla Scrivania, possiamo quindi aprirlo con il nostro text-editor preferito (che da queste parti è TextMate – Beta – da diversi mesi) e andiamo a cercare ogni occorrenza della stringa “Obtained from: Not Signed” prendendo quindi nota delle estensioni incriminate.

Aiutandoci con Google, andiamo poi a capire quali mantenere nel sistema e quali eliminare (cancellandole fisicamente o mediante la disinstallazione delle applicazioni cui si riferiscono con strumenti come AppZapper o AppCleaner).

Dopo aver svuotato il cestino e riavviato il nostro Mac dovremmo – il condizionale è d’obbligo – essere al riparo da spiacevoli sorprese…

Cosa fare se dopo l’aggiornamento as OS X 10.11 “El Capitan” non si riesce a connettersi ad App Store

El-CapitanA mia memoria di Mac-user da quasi un decennio, mai un aggiornamento di OS X ha provocato così tanti problemi, e vari, come quest’ultimo. Nonostante Apple abbia concesso gratuitamente diversi mesi di beta pubblica del sistema oltre al solito periodo di sviluppo interno ai membri del suo programma Developer.

Uno dei problemi in cui mi sono imbattuto in prima persona, nel parco macchine che seguo, è stata l’impossibilità – una volta finito l’aggiornamento – di connettermi con successo all’App Store. Già al momento del lancio dell’applicazione si vedevano le immagini impaginate pessimamente … come se fossi su un sito web dove il foglio di stile non venisse caricato correttamente.

Ma la cosa drammatica era non riuscire a connettersi allo store cliccando la sezione Aggiornamenti. Per fortuna la soluzione è stata facile rivolgendosi al forum ufficiale di supporto Apple nel thread El Capitan: Cannot Connect to the App Store.

Qui viene indicato di avviare Accesso Portachiavi, selezionare nella colonna di sinistra la voce Certificati (ordinandola per nome) e quindi di cercare e poi eliminare (previo backup) le tre chiavi di accesso con Verisign nel nome e ‘login’ nella colonna del tipo di portachiavi. Dopo aver fatto questo basta riavviare il Mac e riavviare l’applicazione App Store per vedere tutto risolto.

Minacce alla sicurezza di OS X, cosa fare oggi

Why you shouldn’t freak out about this week’s
scary-sounding Mac exploits →

Dopo le preoccupanti notizie sulle nuove falle di sicurezza dei nostri amati Mac, Glenn Fleishman – un veterano dell’informazione tecnologica – sulle pagine di MacWorld fa il punto della situazione in maniera precisa, dettagliata e realistica. Senza allarmismi, e con buon senso.

A mio personalissimo avviso, l’unica falla – macroscopica se vogliamo – del discorso che si dipana nello svolgimento dell’articolo è che le soluzioni di Apple sono tutte per i rilasci prossimi del sistema operativo (10.10.5 se ci sarà e 10.11), lasciando così tutti gli utenti che ancora oggi si ritrovano ad utilizzare hardware Apple con OS X dalla 10.8 o precedente del tutto scoperti. Dal basso della mia conoscenza di Apple e del suo modus operandi spero almeno in una patch a livello firmware per bloccare la nuova variante di Thunderstrike, indipendentemente dal sistema operativo usato sui device vulnerabili all’attacco …