I miei abbonamenti, aprile 2024

Questo post prende vita, come spesso mi accade, a seguito della lettura di un post analogo di persone amiche o di cui seguo i feed. Nel caso specifico oggi tocca ad Andrea.

Senza usare applicazioni, ma un semplice foglio ho così riassunto le spese per gli abbonamenti digitali correntemente attivi.

Servizio costo mensile costo annuale a persona note
Spotify 17,99€ 215,88€ 2,99€ piano family fino a 6 utenti
Amazon Prime 49,90
Apple One Premium 34,95 419,4€ 5,82€ fino a 6 utenti
Netflix 17,99 215,88€ 4,50€ a persona 4 utenze
1password 73,02 $ 6,09€ fino a 5 utenze
Manuel Moreale 1$ 12$ supporto il lavoro di Manuel in giro per il web
Stories of Apple 2€ ? supporto a Stories of Apple in tutte le sue declinazioni non attivo tutti i mesi, per onestà dell’autore
Hosting 183€ 183€ Supporthost è stato negli ultimi 3 anni il mio servizio di hosting. STRA-consigliato
3x Domini 38€ annui

E tu? Come stai combinato?

letture suggerite del 17 gennaio 2021

everyplay, cosmogame e altre fregature in abbonamento

Lo smartphone Android di mio nipote dodicenne si è ritrovato con l’attivazione di un servizio in abbonamento, alla modica cifra di 5€ a settimana, non si è capito esattamente per beneficiare di cosa. E come lo abbia attivato.

Il messaggio di avvenuta attivazione dell’abbonamento invitava a visitare un sito web, oppure telefonare al 0307777696, per la disattivazione.

Insospettito ho fatto una veloce ricerca per vedere le esperienze di altre persone con questi servizi / numerazioni ed ho trovato che il modo per chi è utente della 3 Italia per eliminare questo genere di abbonamenti è telefonare – invece – allo 408530, una numerazione apposita prevista in casi come questa.

La ‘saggezza popolare’, poi, consiglia di chiamare il 133 per chiedere la disattivazione permanente della possibilità di attivare questi servizi mediante una chiacchierata con l’operatore. Pare si chiami BARRING questa opzione.

Purtroppo è domenica e con un operatore non sono riuscito a chiamare dopo tre telefonate. Almeno però ho avuto la comunicazione che sulla numerazione interessata non sono (più) attivi servizi in abbonamento …

Blendle. Giornalismo e micropagamenti

People apparently don’t want to spend money on something they can get everywhere for free now. People do spend money on background pieces. Great analysis. Opinion pieces. Long interviews. Stuff like that. In other words: people don’t want to spend money on the ‘what’, they want to spend money on the ‘why’.

Se oggi hai tempo di leggere solo UN articolo lungo e meritevole di riflessioni ed approfondimenti, allora devi necessariamente dedicarlo alla lettura di quest’analisi del primo anno di attività di Blendle, giovane startup olandese, che i suoi fondatori hanno pubblicato sulla pagine di Medium.

Blendle:
A radical experiment with micropayments in journalism, 365 days later

One year of journalism without subscriptions, without ads and without clickbait

In un epoca in cui l’editoria cartacea ed il giornalismo è in crisi, questi pazzi olandesi hanno pensato ad un nuovo modo di proporre gli articoli di autori e testate giornalistiche, attirando una clientela diversa da quella che leggeva i quotidiani in edicola. Una clientela che riesce a trarre il massimo dall’informazione online, e dalla sua fruizione sulla nuova generazione di dispositivi mobili che si è fatta strada negli ultimi anni…

LinuxJournal, digital edition

LinuxJournal - #210 cover Questo mese sono stato selezionato per avere gratuitamente una copia di Linux Journal (il 210) e, immagino, implicitamente invitato a dargli una lettura ed a condividerne con voi i miei pareri ed quindi eccomi qua 😉

Linux Journal è, probabilmente, la più longeva rivista dedicata al mondo GNU/Linux, avendo visto il suo primo numero stampato nel marzo 1994 a cura di Phil Hughes and Bob Young (quest’ultimo uno dei fondatori di Red-Hat) e vanta collaborazioni con autori di rilievo nel panorama del mondo del Software Libero.

Lo scorso agosto, con il numero 208, si è avuto l’ultimo numero stampato e si è passati, con il 209, ad un formato 100% digitale. Contemporaneamente l’amico Marco Castellani ne parlava nelle pagine del suo blog, evidenziando l’articolo dell’editore che spiegava le ragioni della transizione in questa nuova fase dell’editoria.

Il prezzo di copertina scende a $2,45 a numero e la diffusione beneficia grandemente della natura del web e della sua “contemporaneità” in ogni angolo del globo. Penso che in futuro gli articoli presentati potranno essere ancora più “sulla notizia” di quanto siano ora.

Vi sono diversi formati disponibili ed io, non avendo un tablet, ho scelto il classico PDF per il file da scaricare. La rivista così presenta un’impostazione grafica classica, propria della carta stampata, con il semplice (e gradito) bonus di poter fare un copia-&-incolla immediato di esempi di codice da testare o poter cliccare e visualizzare in tempo reale le URL dei progetti, personaggi e finanche degli advertiser del numero.

In linea generale l’approccio dei singoli articoli non è molto tecnico, si mantiene volutamente informale – sopratutto nelle parti editoriali – e cerca di stimolare la curiosità e gli interessi del lettore nello svisceramento degli articoli.

Il sommario del numero ricevuto in omaggio è questo:

LinuxJournal - #210 summary

che come si vede è abbastanza vario, anche se certo non adatto ad un esperto che cerca di risolvere una problematica a livello lavorativo.

Mi piace, poi, anche riportati due citazioni che ho trovato divertenti e ‘stimolanti’:

“ThinNet, as it also was called, meant an affordable transition from the SneakerNet so many businesses used. (SneakerNet is a term for walking floppy disks back and forth between computers—not really a network, but it’s how data was moved.)”

e ancora

“firewalls won’t protect anyone from PHP vulnerabilities, but they still help me sleep better at night.”

Buona lettura!
😉