Rifiniture del 27 febbraio 2023

via https://undraw.co/illustrations

In vista dell’approssimarsi del ventesimo (!!!) anniversario di questo blog, in questi giorni sto effettuando un po’ di piccolissimi cambiamenti.

Un primo cambiamento è stato il consolidamento delle categorie, la rinomina di alcune di esse, l’introduzione delle emoji ( 👋🏻 ) di fianco al loro nome.
Perché? Perché mi piace la giocosità che suggeriscono.

Un secondo cambiamento è stata la pubblicazione, anche qui, di una pagina /NOW che spero di aggiornare più frequentemente di quanto abbia fatto negli ultimi anni sul blog in lingua inglese (anche lui in vista della maggior età).

via https://undraw.co/illustrations

Un terzo cambiamento che sto valutando è quello di cominciare a scrivere qui di argomenti un po’ più personali, magari intimi, rendendo questo blog più aderente all’idea originale di diario pubblicato on-line … con argomenti più legati agli interessi del momento. All’inizio c’è stato GNU/Linux, poi Apple, poi WordPress, poi riflessioni (tante) sulla società e sul benessere personale. Adesso l’argomento che mi preme maggiormente è me stesso e il benessere della mia famiglia e della società che lascerò a mio figlio.

A tutto ciò si affianca il pensiero di aprire un micro-blog.
Una sequenza di piccoli pensieri, foto, note di brani musicali che giorno per giorno mi capiterà di incontrare.
Se vuoi un’idea di cosa intenda con questo tipo di blog, beh… al momento sto pensando ad un mix della tipologia di articoli alla Patrick Rhone, con quelli pubblicati di recente dall’amico Luca Conti nelle sue ‘esperienze’, infine mescolati con quelli di Manton Reece (escludendo quelli che fa in merito allo sviluppo della sua piattaforma).

via https://undraw.co/illustrations

Infine – sempre nell’ottica di razionalizzare i contenuti – pensavo di dedicare nicolalosito.it esclusivamente ad articoli su WordPress (o altri CMS che sto iniziando ad usare) e sopratutto a riflessioni articolate sul mondo del lavoro. Questo per dare un senso ad un dominio preso quando ero incerto sul mio futuro professionale e consolidare la mia identità on-line “da adulto”.

Letture suggerite del 5 febbraio 2023

Letture suggerite del 16 ottobre 2022

di quando un blog compie 18 anni

Era ieri che studiavo in facoltà e leggevo siti web fatti da persone come me. Non grandi testate, ma piccoli diari personali in cui – timidamente – ci affacciavamo alla pubblicazione di testi ed immagini on-line protetti da un nickname. Non eravamo tantissimi, come oggi, e c’era modo di incontrarsi, leggersi, conoscerci piano piano. Eravamo una Comunità.

Poi siamo diventati tanti, tantissimi, verrebbe da dire troppi ma non sarebbe giusto perché qui sul web c’è abbastanza spazio per tutti – e per alcuni abbiamo lasciato anche fin troppo spazio – e tutti hanno diritto ad un proprio spazio dove esplorare, conoscere e condividere le proprie ‘scoperte’.

E questo atto di condividere è un po’ il superpotere che oggi abbiamo tutti noi. E come per i super eroi ci hanno insegnato, da un (super) potere deriva una (super) responsabilità. Dobbiamo oggi essere consapevoli che per quando insignificante oggi ci possano apparire le nostre parole, emozioni, senzazioni, per qualcuno domani potranno essere dei piccoli punti fermi nel mare della vita.

Avevo pensato ad un bilancio di questi diciotto anni di blog, ad una disamina di cosa è rimasto e cosa è cambiato. Poi ho pensato due cose: la prima… che palle! La seconda: cambia tutto anche dopo 18 secondi.

Quello che a me è rimasto è la voglia di scoprire angoli del mondo attraverso gli scritti, e le foto, ed i video e la musica scritti da altre persone come me che vogliono condividere con il mondo la propria esperienza del passaggio su questo pianeta.

Vi ringrazio di esserci, nel bene – quando mi ispirate – e nel male – quando mi insegnate cosa non voglio essere e cosa non vorrei che mio figliƏ diventi mai.

Nicola

Edited in Prisma app with Thota Vaikuntam

Ecco, una cosa è cambiata… ho imparato a metterci la faccia nelle cose, diventando grande.

Avere un blog o costruire un blog?

L’amico Nicola D’Agostino, in questa piovosa domenica in cui scrivo, ha condiviso in un gruppetto di amici questa ironica infografica del creativo Rakhim … l’intento era di sfotticchiare i più tecnologici del gruppo, che spesso si ritrovano nel mezzo di infinite discussioni su quale sia LO strumento per avere un blog, piuttosto che valutare poi l’effettiva comodità del tutto e dati alla mano vedere ‘cosa funziona’ e cosa no.

Se il grafico riportato è chiaramente realizzato con intento umoristico, trovo che sia drammaticamente vero. Conosco solo due eccezioni a questa verità, Lucio e Alessio. E poi magari Ciro (che però usa uno strumento a parte).

del perché non farò una mia newsletter

Tempo fa avevo chiesto il parere di amici e lettori in merito alla creazione di una mia newsletter. Tra i votanti c’è stata una decisa vittoria a favore per la creazione di questo nuovo spazio.

Nelle scorse settimane però ho riflettuto se lanciarmi o meno e alla fine ho deciso per il no. Poi, per la più classica delle occasioni di serendipity sul web, dalla newsletter di Domitilla ho appreso dell’esistenza di questo post: Gli spazi privati sono un pericolo per l’open web.

Questa tendenza a chiudere il proprio pensiero esclusivamente in spazi privati mi ha indotto a riflettere sull’impatto complessivo che ciò può avere sull’ecosistema informativo del web. Non è che in questo modo, inconsapevolmente, si sta contribuendo a minare le fondamenta dell’open web, basato proprio sull’economia del dono ossia sulla condivisione pubblica del pensiero di milioni di persone?

Vincenzo Cosenza

Di buono però penso che rimarrà l’impegno a commentare (seppur brevemente) i vari link che andrò a proporre nella categoria linklog nelle prossime uscite, andando ad accontentare Cristiano che spesso mi dice gli piacerebbe sapere il perché di una segnalazione, per poter decidere se vale la pena seguirla oltre al fatto che chi propone l’articolo sia qualcuno che lui segue/rispetta…

dire grazie, e per favore

Poco fa mi sono ritrovato a commentare sul blog di Diletta un fatto ‘curioso’ che le è capitato oggi.

Una settimana fa Luca salutava me ed Emanuele (frequentatore di questi lidi) come i commentatori più presenti nel suo blog nel periodo più recente.

Entrambi godono di una certa fama, o visibilità. Per entrambi vedo reactions – come pare si dica in qualche gergo – ma nessuno che si fermi un secondo e come minimo ringrazi per l’aver condiviso una esperienza di vita, un aneddoto, un racconto del tutto gratuitamente.

Ho un’immagine che voglio riportare da tempo su queste pagine o sul mio Tumblr; in essa una citazione:

L’esperienza è una severa maestra perché prima ci sottopone il test, e dopo ci fornisce la lezione.

Vern Law

Quando leggiamo qualcosa (di interessante, si spera!) sul web e ne abbiamo occasione, perché non lasciare un commento all’autore, prenderci un attimo per dirgli “grazie, ho apprezzato” in maniera meno volatile di un commento su Twitter o Facebook o – peggio! – in una Storia?

E se abbiamo esperienze simili, o domande, o perplessità sull’argomento trattato, perché non cogliamo l’occasione e avviamo un confronto?

Nonostante l’opinione comune, nei posti dove la conduzione è oculata, i commenti sono un plusvalore del sito in se, e sono la linfa alla base del web inteso come luogo aperto di condivisione del sapere.

La mia è forse una battaglia futile, persa, idealista … ma voglio ancora combatterla. Nonostante tutto.

perché amo i blog

Before the echos and algorithms of social networks, there were the organic diversity and human connections of blogs. Although blogs may no longer be the most active parts of the Internet anymore, this blog is still dear to my heart.

Patrick Tanguay