Chi ci portiamo

Come si allestisce una scuola che produca persone formate, capaci di intendere un ragionamento, di maneggiare numeri, comprendere un concetto? Come si costruisce una società dove l’intelligenza (letteralmente, la comprensione) del mondo sia un titolo di merito effettivo e un incoraggiamento per gli altri? In che modo promuovere la superiorità del pensiero sopra il riflesso della parte rettile del cervello?

Lucio Bragagnolo

sull’educazione

Real learning comes through doing things, failing, connecting, exploring, discovering.

That is at the heart of what it means to be a human, and that’s how we learn to ride a bike, it’s how we learn to walk, it’s how we learn to talk, it’s how we learn to cook.

I do think humanity and culture will outlast whatever current constructs we have around the educational-industrial complex. And we need to teach people how to be able to have a thoughtful, spirited conversation in which it’s possible to change your mind. I don’t think we’re teaching people how to do that in a traditional school setting, and we’re paying the price for it.

Seth Godin, Offscreen Magazine nº23

Letture suggerite del 12 dicembre 2021

dell’istruzione…

Ha trent’anni, quindi non sapeva che fosse esistito qualcosa intitolato I soliti ignoti. Non sapeva che fosse un film e non una serie, non sapeva che fosse un pezzo di storia del cinema italiano, non sapeva niente. (Non poteva neanche rivolgersi a san Google, protettore di chi sa cosa cerca: le avrebbe detto che è un quiz televisivo).

Guia Soncini, L’eterno presente della generazione che non sa un cazzo

Interessante lettura questa di Guia sul sito de Linkiesta … ricca di spunti e stimoli.

Oltre agli interessanti quesiti sulla voglia e la possibilità di imparare, sulla situazione di ‘eterno presente’ che ci pervade facendoci perdere la prospettiva sulle cose, piano piano tocca un altro tema a mio avviso FONDAMENTALE oggi… con l’immane possibilità di ricerca che abbiamo, sapere cosa cercare è lo skill più essenziale che dovremmo sviluppare nella vita.

Mi rendo anche conto, però, che sapere cosa cercare richiede una conoscenza sia pur minima del mondo… quindi il compito di un formatore si è caricato di un’ulteriore onere, e dietro non può lasciar niente… se non il maledetto metodo del “mandare a memoria” concetti e nozioni. O no?

Letture suggerite del 26 settembre 2021

normal is the new black

Penso allora che abbiamo tutti tremendamente bisogno di storie di successo ordinario, normale, possibile, di storie di realizzazione relativa, di racconti e narrazioni che ci facciano capire che possiamo fare molto nella vita, e che non esistono solo due alternative, quella di non fare o non valere niente o quella di diventare i numeri uno, perché il rischio è che considerando quest’ultima impossibile, si finisca per credere che l’unica possibilità sia l’altra. E invece, non è così.

Michele Polico,
È meglio un successo ordinario che un insuccesso straordinario