letture suggerite del 19 dicembre 2023

Il cavo che Apple dimenticò

Spesso il buon Lucio riporta i traguardi di Tim Cook alla guida di Apple, esempi recenti sono i suoi ‘Manager e leader’ e ‘Due promesse sono due promesse’ e spesso sono con lui d’accordo nel giudicare positivamente la condotta del manager di una delle più importanti aziende del mondo.

Altrettanto spesso, però, non posso esimermi dal pensare alle urla che il buon Steve Jobs avrebbe lanciato contro gli ingegneri / product manager dietro alle scelte per cui se oggi io acquisto un MacBook, un iPad (magari Pro) ed un iPhone non potrò connettere tra loro i vari dispositivi in alcun modo, pur essendo ciascuno di essi dotato del suo bravo cavo e di appositi connettori da diversi anni.

Accade così che il povero utente si debbe destreggiare in una giungla di cavi, adattatori, hub o access point wi-fi personali per far si che tutti possano sempre parlare con tutti. Perché se come me giri e devi risolvere i problemi altrui, o semplicemente non lavori da solo, arriverà il momento in cui odierai con tutto te stesso questa babele, borbottando come per ogni grammo perso dal tuo notebook, diverse decine di altri se ne siano aggiunti per risolvere questa esigenza … di nicchia?

Ad oggi, per risolvere le varie esigenze in famiglia abbiamo sinora acquistato:

  • 2x cavi da USB-C a Lightning;
  • 2x cavi USB-C alternativi a quelli originali dell’alimentatore MacBook Pro e iPad Pro da portare sempre in giro, preservando i cavi originali;
  • cavo da USB-C a Display Port;
  • hub Portatile USB-C con Carica USB-C PD, 4K HDMI, USB 3.0 e Jack Cuffie da 3,5 mm;
  • cavo USB-C / USB 3.0;
  • hub USB-C 10 in 1: adattatore 4K HDMI, VGA, 2x USB 3.0, 2x USB 2.0, ethernet 10/100/1000Mbps, USB-C 80W PD, Slot SD/TF;
  • hub USB-C 8 in 1: adattatore 4K HDMI, 3x USB 3.0, slot SD/TF, ethernet 10/100/1000Mbps, USB-C 80W PD;

Mi rimane da prendere un alimentatore USB-C PD da almeno 100W con un paio di porte, un marchio abbastanza famoso su Am***n ne ha in vendita un modello sullo store USA che deve ancora essere portato qui in Italia.

Sotto sotto mi sento un po’ in questa situazione…

Letture suggerite del 6 Novembre 2019

Come ho ‘riparato’ le porte USB e SD-card del lato destro del mio MacBook Pro (mid.2012)

Stamattina mi sono reso conto che l’intero lato destro delle porte del mio MacBook Pro 15″, generazione mid.2012, era morto.

In prima battuta la cosa mi ha molto inquietato, le spese sono tante e nei miei piani questo Mac mi dovrà accompagnare almeno altri due anni. Avere “metà” delle connessioni non funzionanti, magari in corto circuito, non è che mi facesse ballare di gioia.
Poi però, parlando con l’amico Giacomo ho fatto mente locale sulla botta presa sulla sacca dove trasporto il Mac, entrando di fretta in ascensore. Botta presa proprio su quel lato del Mac. Effettuando una ricerca on-line, poi, ho visto che il sintomo del mancato funzionamento delle porte sul lato destro del MacBook Pro di metà 2012 non era affatto raro, e che molte volte la causa era una disconnessione o un deterioramento del cavo tra la scheda I/O e la scheda madre del Mac.

Ho fatto due più due e mi son detto che la causa poteva essere senz’altro quella. Mi sono fiondato sul fido iFixIt e ho trovato la relativa guida allo smontaggio e riparazione.

Ho quindi verificato la connessione di questo cavo (e data una passata veloce con aria compressa per la pulizia da polvere e detriti dell’interno e delle ventole) e richiuso il tutto.

Il MacBook ha ripreso a funzionare al pieno delle sue possibilità… Phew, pericolo scampato!!!

MacBook Pro (mid.2010) e GPU Panic – 4° capitolo

I lettori più assidui ricorderanno su queste pagine i precedenti articoli sulla mia ‘odissea’ con i continui crash di sistema sul mio MacBook Pro (mid.2010) iniziati lo scorso autunno con l’arrivo e l’installazione di macOS Sierra [*].

Nel terzo capitolo indicavo di aver trovato la causa dei crash – e due possibili rimedi – in un thread del forum di MacRumors. Per via di un condensatore scadente, rovinatosi dopo anni di utilizzo, la scheda video discreta (una nVidia GT 330M nel mio caso) ad un certo punto si surriscalda e provoca un GPU Panic nel kernel di macOS provocandone così lo spegnimento o il riavvio.

Dicevo delle due possibili soluzioni.

La prima soluzione è di tipo hardware

Il computer è ormai diventato Vintage per Apple:

I prodotti vintage sono quelli di cui è stata interrotta la produzione più di cinque ma meno di sette anni fa. Apple non offre più assistenza per l’hardware dei prodotti vintage

I prodotti obsoleti sono quelli di cui è stata interrotta la produzione più di sette anni fa. I prodotti Beats a marchio Monster sono considerati obsoleti indipendentemente da quando sono stati acquistati. Apple non offre più assistenza per l’hardware dei prodotti obsoleti, senza alcuna eccezione. I service provider non possono ordinare parti di ricambio per i prodotti obsoleti.

e possiamo verificarlo nell’apposita pagina web: Apple ~ Prodotti vintage e obsoleti.
Dovendo quindi far da sè possiamo intraprendere la strada della sostituzione del condensatore nella posizione C9560 con uno di tipo 330uF 2.0v non-tantalum poly-film. Questo implicherà lo smontaggio completo del nostro Mac, poiché il condensatore si trova sotto la tastiera. Inoltre è necessario rivolgersi a qualcuno con un’ottima manualità nel dissaldare e risaldare i condensatori, onde evitare altri danni sulla scheda madre.

La seconda soluzione è di tipo software

Come accennavo nel terzo post bisogna modificare la kernel-extention AppleGraphicsPowerManagement.kext per far si che non venga mai richiesta la massima potenza alla scheda video discreta.
Per far questo dovremo:

  1. disabilitare il meccanismo di sicurezza SIP,
  2. quindi procedere al download delle versione della kext da questo articolo nel thread del forum di MacRumors relativa al sistema operativo installato sul nostro Mac,
  3. scarichiamo da un mirror affidabile il programma Kext Drop (sviluppato dalla software house Cidori ma non più reperibile sui loro server) – una copia si trova su c|net. [In alternativa su MacRumors c’è chi ha installato Kext Wizard ma non l’ho provato personalmente]
  4. avviamo Kext Drop, trasciniamo nella sua finestra la versione modificata della AppleGraphicsPowerManagement.kext … il programma farà un backup della kext originale (nella home dell’utente) e la rimpiazzerà con quella caricata,
  5. riavviamo.

A questo punto la modifica dovrebbe essere stata recepita dal sistema, per sincerarcene avviamo il programma Console.app, e nel campo di ricerca cerchiamo il valore gfx0 … se tutto è a posto vedremo una schermata simile durante l’uso del Mac:

Concludendo

Spero che la versione estesa delle procedure da compiere sia stata utile a chi mastica poco l’inglese… di fatto è tutto spiegato minuziosamente su MacRumors, dove ci sono diverse risorse preziose come il manuale di assistenza hardware per il MacBook Pro, vari modelli di condensatori alternativi all’originale, un’ampia documentazione fotografica e video di come smontare il tutto.

[*] altrimenti questi sono gli episodi precedenti: uno, due, tre.

iperboli

Nel mio gruppo di amicizie ieri è spuntata fuori questa immagine surreale che mi ha strappato un amaro sorriso. Segnalandola sul mio blog in lingua inglese enfatizzavo le differenze tra il mondo immaginato dal design team di Apple a Cupertino, e la dura realtà del mondo circostante … mondo che nonostante le nostre migliori intenzioni non è mai sotto controllo.

Ed infatti, in mancanza di un adattatore “giusto” – notare che l’altro Mac sulla cattedra ne ha uno – si sono dovuti inventare uno stratagemma. Il proiettore di lucidi non lo vedevo dal 1993/1994, anno della mia iscrizione al 1° anno di ingegneria meccanica!

Ma tant’è … questo è lo stato delle cose da tre mesi a questa parte. O si soffre facendo i pionieri di un mondo tecnologico a venire, o si stringono i denti con hardware ormai anziano (7 anni il mio MacBook Pro e con un bel po’ di acciacchi). A questo punto spero di poter resistere un altro anno e che nel frattempo adattatori e dock di terze parti spuntino sul mercato per evitarmi situazioni surreali come questa…