- Così non impari
- The revenge of the pop-up – Nobody wants them. Nobody likes them. Why is the worst UI element of all time ubiquitous again?
- La fine del traffico – bellissima riflessione di Valerio Bassan. DA LEGGERE! ⚠️
- Archive or make copies of the information you store in iCloud – Learn how to archive or make copies of the information that you use with iCloud:
- Discarded, not destroyed: Old routers reveal corporate secrets – When decommissioning their old hardware, many companies ‘throw the baby out with the bathwater’
iCloud
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Le letture suggerite del 2 Aprile 2017
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- Apple’s iCloud is a multi-cloud beast
- The benefits of learning how to code layouts with CSS
- The “Other Side” Is Not Dumb
- Fix the internet by writing good stuff and being nice to people – forse la cosa migliore ‘sul web’ e ‘per il web’ letta negli ultimi mesi!!
marketing Apple 1 : mio portafogli -0,99€ al mese
Bisogna provare ammirazione per quanto sottile – e subdolo, se proprio vogliamo – sia il modo in cui il reparto marketing Apple ti porta a spendere soldi per i loro prodotti. E poi soldi ed ancora soldi. In una dolce spirale consumistica.
Lo scorso natale approfittando di una promozione sono passato ad un iPhone 6 bianco, dal taglio ‘fantasmagorico’ di 64GB e sino ad oggi sono riuscito a sopravvivere con il backup giornaliero su iCloud (occasionalmente affiancato da quello on-site attraverso iTunes sul mio MacBook Pro). L’altro giorno all’improvviso il sistema mi ha notificato l’imminente esaurimento dello spazio a disposizione su iCloud e ad un controllo risultavano liberi soltanto 180 MB dei 5 GB messi a disposizione gratuitamente da Apple.
Non sono solito utilizzare le funzionalità Streaming Photos di iOS, non ho musica sul telefono e utilizzo pochissime applicazioni che salvano i propri dati su iCloud Drive. La cosa mi ha sorpreso. Ho quindi esaminato il dettaglio dell’utilizzo disco dell’iPhone e ho scoperto che ho accumulato circa 6 GB tra fotografie e video, e un altro mezzo giga è occupato dalle chat familiari su Whatsapp (in famiglia, con i nipotini, le usiamo moltissimo).
Sconfitto dal volume di fotografie memorizzate sull’iPhone ho comunque voluto dare un’occhiata al contenuto del backup su iCloud, scoprendo che questo era responsabile di circa 4.4 GB di occupazione, mentre Whatsapp e i salvataggi su iCloud Drive aggiungevano altri 800 MB al conteggio. Insomma, avrei dovuto sforare il tetto da tempo e ho quindi pensato che parte dei dati incongruenti fossero da imputare ad uno “storico” dei salvataggi … magari incrementali come fa Time Machine.
Ho quindi cancellato da iCloud Drive il backup, verificato che venisse aggiornato il conteggio dello spazio disco a disposizione e iniziato un nuovo backup. In questo modo ho recuperato soltanto 350 MB di spazio (da sommare ai 180 MB precedentemente dichiarati come liberi).
A questo punto, sconfitto, e sopratutto pensando all’occupazione di fotografie e video presenti (e a come mi sia limitato nella memorizzazione di album sul telefono lasciando quanta più roba possibile sul Mac), ho capito che questa soglia dei 5 GB è diventata assolutamente insufficiente. E a settembre con OS X 10.11 e iOS 9 e l’evoluzione di iCloud Drive in un sistema di cloud storage ancora più simile a Dropbox & co. ho deciso di capitolare …
Ho aperto le Preferenze di Sistema e poi l pannello iCloud sul mio MacBook Pro, ed ho deciso di investire nel più economico upgrade di spazio disponibile sui server Apple. Accettando così il pagamento di un canone mensile di 0,99€ per 20 GB di spazio.
Di per sé la cosa è un investimento economico del tutto trascurabile – mi basta rinunciare ad un caffè al giorno mese per rientrare della spesa, con tutto guadagno per la salute – e posso senz’altro impostarlo e dimenticarmene. Senza pensare al fatto che mi aspetto un cambio di prezzi di tutto il comparto “cloud” entro Natale, e quindi magari per 0,99€/mese nel 2016 avrò molto più spazio … Però sono stato sconfitto dal maledetto, malvagio reparto marketing di Cupertino …
Gestione dello spazio di archiviazione di iCloud
Dall’avvento di iOS 8 ho iniziato una politica di doppio backup dei dati del mio iPhone. Utilizzo sia quello automatico su iCloud (che avviene ogni qual volta il telefono è connesso ad una presa elettrica per la ricarica e contemporaneamente connesso ad una rete Wi-Fi), che quello tradizionale su iTunes, quando sincronizzo le foto connettendo con cavo USB il telefono al mio Mac.
Stamattina ho ricevuto un avviso di Apple sul fatto che stessi finendo lo spazio (gratuito) a mia disposizione… tramite la guida qui sopra linkata ho scoperto cosa stesse succedendo e che ho ancora 1,5GB di spazio a mia disposizione. Fiuuuuuu
le stranezze del sabato mattina, episodio due
Mia moglie ha un iPhone 4S che non spegne mai (letteralmente). Come tutte le notti il telefono viene messo in carica. Stamattina dopo il caffè (di cui al post precedente), prende il telefono per fare la prima di una serie di telefonate lavorative e… SORPRESA!
Tutte le chiamate erano “anonime”, cioè apparivano i numeri ma non i nominativi in rubrica. Apriamo Contatti: vuoto! Apriamo Calendario: Vuoto! Apriamo Promemoria: Vuoto! … gli americani direbbero WTF ?.
Il primo pensiero è che abbiano bucato l’account. Vado su iCloud.com e tutto è ok. Contatti, Calendario, Promemoria… c’è tutto! Controllo le impostazioni del telefono, tutto ok. Trova il mio iPhone: perfetto… non c’è verso di forzare il download da iCloud al telefono. Se aggiungo un numero di telefono su iPhone questo non viene riportato su iCloud, e viceversa. Non so che pesci pigliare… temo che sia una manovra per forzare gli utenti ad aggiornare all’ultima versione di iOS (indicato sulle pagine di supporto online come unica soluzione).
Un po’ scettico provo l’arma n°1 degli informatici. Il riavvio. Pigio Home+Accensione… l’iPhone si resetta e puff!!! Tutto è tornato alla normalità!
Meh
Si può fare di più
Dopo le vicende del #fappening, Apple ha iniziato a segnalare via email ai propri clienti tutti gli accessi a iCloud che non avvengono tramite i dispositivi. Ad esempio quando accede attraverso il sito web www.icloud.com.
A mio avviso, però, sarebbe stato utile che nell’email venisse anche indicato l’indirizzo IP di provenienza dell’accesso. I clienti in grado di controllarlo lo avrebbero potuto fare, tutti gli altri l’avrebbero ignorato…
diffidare. sempre.
Apple’s Two Factor Authentication Doesn’t Protect iCloud Backups Or Photo Streams →
… dopo la lettura di questo articolo sono sempre più contento di non aver mai fatto online il backup dei miei iDevice ne di aver mai abilitato lo Streaming Foto (e non usandoli non avevo mai affrontato e approfondito gli aspetti di sicurezza ad essi relativi). La cosa però non mi fa piacere, e la mia fiducia verso Apple ha subito un bello scossone…
fappening 2014, considerazione n°2
Scopri come creare copie dei diversi tipi di dati che utilizzi con iCloud
4 metodi per ripristinare la password utente su OS X
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L’articolo seguente è una libera traduzione italiana tratta dall’omonimo articolo 4 Ways To Reset Your OS X Account Password pubblicata sulle pagine del sito MakeUseOf. Se mastichi l’inglese, ti consiglio di aggiungerlo alle tue letture, presenta spesso degli articoli interessanti e pratici sulle più comuni problematiche d’utilizzo di sistemi informatici domestici. Questa è la sezione dedicata a Mac OS X.[/blue_box]
Dimenticarsi della propria password di accesso può capitare, come anche di modificarla e sovrappensiero o distratti da un evento dimenticare se si è usato un numero, una maiuscola, o un segno di punteggiatura nel momento del salvataggio. Quale che sia la circostanza, posto di avere il possesso fisico del computer cui vogliamo accedere, ci sono (almeno) quattro metodi per eseguirne una modifica e riottenere la possibilità di effettuarvi il login. Andiamoli ad esaminare.
Usiamo le preferenze di sistema
Metodo banale, che funziona nel caso siano presenti sullo stesso Mac due (o più) utenze con diritti amministrativi sul sistema. > Preferenze di Sistema > Utenti e Gruppi, sbloccando il pannello (se il lucchetto in basso a sinistra è chiuso) con le credenziali dell’altro account amministrativo, andiamo a selezionare l’account di cui abbiam dimenticato la password e provvediamo ad effettuarne il reset.
Usiamo la Password Recovery Utility
Riavviamo il nostro Mac, premiamo la combinazione di tasti CMD+R (dopo il bong in caso utilizzassimo una tastiera Bluetooth) e facciamo completare l’operazione di Boot. Dalla barra dei menù selezioniamo il Terminale dal menù Utilità e quindi impartiamo il comando resetpassword.
Viene avviata l’utility per il ripristino della password. Qui sceglieremo l’hard disk dove è installato il nostro sistema (Macintosh HD in genere), il nome dell’account incriminato e quindi inseriamo la nuova password. Prestiamo attenzione a non chiudere la finestra del terminale fino a che l’operazione è terminata. Salviamo e riavviamo il sistema, dovremmo quindi essere in grado adesso di eseguire il login regolarmente.
Ripristino della password dell’account di OS X grazie al nostro Apple ID
Il metodo che ora vado ad illustrare personalmente non lo consiglio. Non per la validità in se della procedura, ma per il fatto che esista una correlazione diretta tra la nostra Apple-ID e l’account locale al nostro sistema. Non più tardi di 4 giorni fa, se ricordi, ho scritto un articolo su come dei cracker abbiano usato le password ‘banali‘ degli utenti per accedere tramite iCloud ai dispositivi dei malcapitati.
Mi spiego. Proprio per il fatto che su iPhone (o iPad) scrivere non è comodissimo, spesso si utilizza come password di accesso su iCloud, iTunes Store, Face Time, una parola chiave semplice … sicuramente poco rispettosa delle best practice, per esempio quella di utilizzare – oggi – una password composta da almeno 14/15 caratteri. Fatta questa premessa, a mio avviso doverosa, possiamo trovarci in due casi. Sin dall’installazione del sistema abbiamo associato al nostro account il nostro Apple-ID, oppure no.
Se non abbiamo associato l’Apple-ID all’utente possiamo farlo velocemente andando a modificare l’apposita voce nelle Preferenze di Sistema, relativamente a ciascun utenza:
qui possiamo completare l’operazione, ed anche creare un nuovo Apple-ID nel caso non l’avessimo mai fatto prima. A questo punto potremo selezionare l’opzione di reset della password utente mediante l’Apple-ID… come evidenziato nello screenshot seguente:
Con questa opzione selezionata, potremo successivamente chiedere al sistema di eseguire il ripristino della password allorquando l’avessimo dimenticata. L’attivazione di questa funzionalità avviene dopo che si è immesso un certo numero di volte la password sbagliata nella schermata di login, sino a far apparire una schermata analoga alla seguente, dove viene appunto chiesto l’uso dell’Apple-ID. Ci basterà cliccare sul ‘triangolino’ cerchiato.
Se si sceglie questo passo consiglio fortemente di abilitare l’autenticazione a due fattori per l’Apple-ID.
Utilizzo del Terminale e della modalità Single User Mode di avvio di OS X
Questo è il metodo forse più rischioso se non si ha dimestichezza con l’utilizzo della linea di comando, ma è anche quello più Unix-like. In sostanza si tratta di riavviare il Mac usando la modalità Single User Mode per l’avvio del sistema operativo, questo si ottiene premendo la combinazione di tasti CMD+S
vedremo avviarsi il Mac come mai prima d’ora, e gli smanettoni di vecchia data vedranno una schermata molto Linux-like anni 2000…
Alla fine del processo ci troveremo di fronte alla shell di sistema. Ora dovremo impartire i seguenti comandi, uno alla volta, ciascuno seguito dalla conferma mediante la digitazione del tasto Invio
mount -uw /
rm /var/db/.AppleSetupDone
shutdown -h
In questo modo “inganneremo” il sistema, facendogli credere di non aver mai portato a termine la procedura di installazione. Dopo l’ultimo comando il sistema si spegnerà, noi lo avvieremo e ci si presenterà tutta l’operazione di impostazione del sistema. Creiamo un nuovo utente amministratore, grazie al quale, mediante la procedura descritta nel primo metodo di quest’articolo, potremo resettare la password del nostro utente.
addendum
Come ci ricorda the_devil_88 in un commento, sempre avviando il sistema in Single User Mode, dopo l’operazione di mout, potremo alternativamente impartire i seguenti comandi:
launchctl load /System/Library/LaunchDaemons/com.apple.DirectoryServices.plist
seguito da
dscl . -passwd /Users/username password
dove username va sostituito col nostro nome utente (breve), evitando così la creazione di un nuovo utente amministatore!