Whatsapp non riceve messaggi se non lo apro. Come ho risolto

Thomas Trutschel / Getty Images

Nella scorsa settimana ho fatto ‘esplodere’ di notifiche il mio Whatsapp. È successo qualcosa di non meglio individuato che mi ha fatto perdere la ricezione — e la notifica — di nuovo messaggi sulla piattaforma di messaggistica istantanea più diffusa in Italia.

Inizialmente pensavo fosse qualche interferenza tra i meccanismi di modalità Do-Not-Disturb, vibrazione / silenzioso, cattiva comunicazione tra il mio iPhone ed il mio Apple Watch con ormai oltre un lustro di vita… Poi ho pensato che potesse essere stata l’interferenza di NextDNS, che ho cominciato a provare sui miei dispositivi.
Infine mi sono reso conto di avere un vero e proprio problema.

Sono partito quindi alla ricerca del problema, andando a rovistare tra le impostazioni di notifica dell’applicazione, poi dell’iPhone. Poi ho pensato che potesse essere l’applicazione ad essersi in qualche modo corrotta e l’ho disinstallata e rimessa.

A questo punto sono andato a caccia di problemi di connessione con la rete 4G / Wi-Fi, ho resettato le impostazioni di rete del telefono e poi – memore delle recenti disavventure descritte nel mio recente post iOS e le notifiche scomparse sono andato a provare il meccanismo descritto nel post per forzare un reset delle impostazioni di rete 4G di “basso livello” del mio operatore telefonico.
Purtroppo senza fortuna.

Non avendo più altre idee ho cominciato una ‘caccia al bug’ sulla rete, trovando post del 2014/2015 che già riportavano la cosa… e, purtroppo per me, parlando quasi esclusivamente di rimedi per la piattaforma Android.

Poi il colpo di fortuna!
Un post nel forum di supporto Apple dell’utente Veron3218 mi ha aperto la strada verso la soluzione!

  1. scaricare WhatsApp Business
  2. effettuare la migrazione del proprio account WA verso WA Business (seguendo la procedura che appare al primo lancio della stessa) senza cancellare l’applicazione ‘normale’;
  3. farsi inviare / ricevere qualche messaggio sul proprio numero di telefono. A questo punto WA Business riceverà correttamente le notifiche (anche ad app chiusa);
  4. a questo punto possiamo eliminare l’applicazione WhatsApp ‘normale’ e procedere al riavvio del nostro iPhone;
  5. tornati con il telefono operativo, apriamo l’App Store e scarichiamo nuovamente la normale applicazione Whatsapp.
  6. apriamo l’applicazione Whatsapp ‘normale’ e procediamo nuovamente all’operazione di migrazione del nostro profilo da “business” a ‘normale’;
  7. se adesso procediamo con il farci inviare messaggi sul nostro numdero di telefono su Whatsapp vedremo riprendere la ricezione degli stessi in maniera normale!
  8. A questo punto possiamo pure cancellare l’app WA Business se non abbiamo alcun motivo d’uso

Spero che questa piccola “guida” possa aiutare qualcuno. Buon lavoro!

Letture suggerite del 20 dicembre 2020


La scorsa settimana ho mancato il consueto appuntamento di segnalazione articoli, e nella prossima avremo abbondantemente modo di stare a casa. Ecco quindi dieci articoli che spaziano dalle impostazioni del proprio iPhone ai misteri del Cosmo.

Buona lettura!

iOS e le notifiche scomparse

È capitato il caso di una persona amica che non riceve più notifiche sull’iPhone. Non disturbare è spento, riceve quelle di Messaggi ma nessun’altra. Scopriamo che è una cosa conosciuta (altri 2808 episodi possono essere trovati sul forum Apple).

Nessuna delle classiche tecniche risolutive sembra funzionare (reset rete, reset impostazioni, riavvio, force reset, reinstallazione iOS e ripristino).

Dopo un po’ di ulteriori indagini la cosa si è risolta con una procedura semi-magico-religiosa.

Eccola:

  • spegnere il telefono
  • rimozione della SIM
  • riavvio del telefono
  • disattivazione iMessage
  • re-inserimento della SIM
  • riavvio del telefono
  • ri-attivazione di iMessage

Tutto è tornato a funzionare.

Empiricamente se ne può dedurre che era il lato telefonia ad avere dei problemi seri. Nel caso specifico la SIM era di TIM che è abbastanza nota per essere invasiva nell’inserire funzioni.

Sei curioso di sapere il perchè?

Le notifiche infatti viaggiano su IP se non c’è supporto dallo strato di telefonia. Altrimenti pare che vengano i canali secondari del protocollo di segnalazione della telefonia per segnalare che c’è una notifica (che poi chiedono via lo strato di IP)… una funzione che BlackBerry usava estesamente, a beneficio del consumo di batteria.

Questo tipo di supporto è il “carrier configuration” che vediamo spesso richiesto quando abilitiamo iMessage sugli iPhone / iPad Cellular. Un esempio dei tempi del GSM era il contatto periodico del telefono con la stazione base per far si che venisse ricordata la sua presenza, con una risposta della stesso in caso di una chiamata o un SMS in arrivo. Parte del payload di una notifica "moderna" pare sia veicolata sugli stessi ‘canali’.

Chi volesse approfondire la questione potrebbe cominciare da questa pagina della knowledge-base di Cisco Understanding IP Telephony Protocols.

Come (ri-)scaricare la versione compatibile più recente di un’app per il nostro vecchio iPhone/iPad

Piccolo articolo promemoria per ricordarmi come installare le vecchie versioni delle app acquistate sull’App Store dei nostri dispositivi Apple con iOS.

Mi è capitato, infatti, che mio figlio cancellasse dall’iPad di famiglia – un esemplare della sfigatissima versione 3, del 2012 – un paio di applicazioni. Questo dispositivo, per chi non lo sapesse, da tempo non è più supportato da Apple e funziona usando l’ultima release di iOS 9. Tenendo conto che oggi iOS è arrivato alla versione 13 direi che è chiara la sua anzianità di servizio (cosa che, tra l’altro, non gli impedisce di essere ancora oggi un perfetto mezzo di fruizione di contenuti multimediali).

Insomma, volevo reinstallare queste due app e mi è capitato il seguente messaggio “di errore”

Impossibile acquistare
$app non è compatibile con iPad.

“Ma come??? Funzionava fino a 5 minuti fa!” — mi sono subito detto!

Ricordavo che fosse stato implementato un meccanismo per scaricare dall’App Store un’applicazione nell’ultima release compatibile con il sistema operativo in uso. Quello che ricordavo male era come fare.

Molto semplicemente – e brevemente – dobbiamo andare nella schermata Aquistate che ci elenca tutte le app che abbiamo comprato nel tempo e cliccare sull’icona della nuvoletta con la freccia verso il basso relativa all’applicazione di nostro interesse.

Come si vede nell’immagine qui sotto questa operazione fa apparire il messaggio di richiesta di download di una versione compatibile con il nostro sistema.

È tutto, buon lavoro!

Gestione delle immagini HEIC importate dall’iPhone

Questo è il classico post nato come promemoria personale. Da quando l’iPhone è diventato – di fatto – la mia unica macchina fotografica mi sono ritrovato ad una gestione confusa dell’archivio fotografico. Confusione dovuta innanzitutto ad Apple e alla sua peculiare scelta di uccidere Aperture e mettere mano a iPhoto trasformando il tutto in un’applicazione ibrida come Foto(.app).

Il mio archivio fotografico consiste in una mega-cartella (salvata su diversi sistemi di storage) avente una gerarchia tipo ANNO_MESE_GIORNO -- nome dell'evento. All’interno di ciascuna cartella conservo foto e video dell’evento.

Questo vuol dire scaricare dalla macchina fotografica / smartphone le fotografie e catalogarle, mantenendo anche il nome originale del file (che è poco significativo). In caso di necessità particolari mi è capitato di rinominare i file, ad esempio unendo le foto dello stesso evento scattate da me e mia moglie e altri amici/parenti presenti all’evento. Ma sono casi abbastanza rari.

Ai fini di una ampia universalità di accesso, conservo tutto in formato JPG/JPEG alla massima qualità. La conservazione di raw, NEF o altro è fatta solo in casi eccezionali.

Dropbox

Un primo approccio utile è quello di usare la funzionalità Camera Upload offerta da Dropbox. In breve si connette lo smartphone o la fotocamera (o la scheda SD tramite lettore) al computer, si da accesso al dispositivo e Dropbox utilizza un suo strumento per scaricare nella cartella Camera Uploads il materiale “nuovo” rilevato. Questo produce dei file JPG rinominati con la data e l’ora dello scatto ad ordinarne la sequenza (ad esempio 2020_01_24--0656.jpg).
In questo caso non ho mai detto a Dropbox di cancellare le foto lette/importate dal dispositivo.

Questo mio approccio ha due controindicazioni: la prima è quella di far ficcanasare Dropbox nei miei file (che vengono caricati sui loro server), la seconda è che mi costringo a passare da un’importazione su Foto.app per un doppio controllo e la cancellazione delle foto dal dispositivo. Ah, e nel caso bisogna avere spazio sufficiente nel proprio piano Dropbox.

Foto.app

Veniamo a Foto.app. Se l’importazione è banale, meno è la migrazione dei file dal suo database al mio sistema di archiviazione flat-file.

Per esportare un evento ho 3 strade. Seleziono tutte le foto e le trascino (banalmente) sul desktop … o meglio in una cartella che rispetta la tassonomia dell’evento come descritto in precedenza (ad esempio 2019_12_25 -- pranzo di Natale). Questo produce nella cartella di destinazione dei file JPG con data di creazione odierna.

Il secondo metodo consiste nell’usare la voce di menù Esporta, qui mi viene chiesto il formato, la qualità, il profilo colore, la dimensione del file (il livello di compressione rispetto allo scatto originale) e se preservare o meno tutti i metadati EXIF della foto. Infine mi viene chiesto il percorso di salvataggio. Anche così ottengo dei file JPG, contenenti le coordinate dello scatto, ma sempre con data di creazione del JPG e non quella dello scatto originale.

La terza opzione è quella che recita “Esporta originale non modificato…”. Questa opzione mi fa scegliere dove e con che nome salvare gli scatti, e se voglio salvare i metadati IPTC in un file separato per ciascuna foto.

Questa opzione mi restituisce in formato HEIC le foto scattate con l’iPhone (formato standard per tutti i dispositivi Apple equipaggiati da iOS 11 in poi). Questa volta viene messo fuori dal database di Foto.app una copia del file originale con data di creazione coincidente con la data dello scatto.

A questo punto mi sono messo in cerca di un metodo che mi permettesse una conversione da HEIC a JPG senza alcuna perdita/modifica dei dati (e metadati, come la data di creazione del file). Avevo tempo fa letto gli articoli dell’amico Gioxx sull’argomento, ma visto il workflow mi è venuto il dubbio che il risultato potesse essere lo stesso del punto due di questo paragrafo.

La faccio breve e la soluzione è stata quella di usare il software (gratuito) iMazing HEIC Converter. Disponibile sia per macOS che Windows si presenta con la classica interfaccia dove fare il drag-and-drop delle immagini che si vuole convertire, specificare quindi il percorso di salvataggio, ed attendere che la conversione avvenga (senza distruzione dell’originale che si potrà cancellare o conservare alla bisogna).

Ovviamente sono aperto ad ogni consiglio e suggerimento che vorrai segnalarmi! In ogni caso ti ringrazio per avemi letto sin qui 😉

Apple: la privacy e gli iPhone

In queste settimane sta circolando (anche) sulle televisioni degli italiani lo spot Private Side di Apple che elogia le funzioni di sicurezza integrate negli iPhone (e più in generale sui sistemi equipaggiati con iOS).

https://www.youtube.com/watch?v=A_6uV9A12ok

Come però fa notare la Mozilla Foundation in un suo articolo, ed in una sua petizione, Apple può – e dovrebbe – fare di più … come ad esempio non equipaggiare i dispositivi di un ID univoco per il targeting pubblicitario. O al massimo, come chiesto nella loro petizione, resettarlo automaticamente ad intervalli regolari. Per esempio ogni mese.

Ti invito a firmare la petizione, QUI

Se invece non sapevi che il tuo iPhone (o il tuo iPad o la tua AppleTV di ultima generazione) ti identificano e vuoi sapere come limitare questa funzionalità, ti invito a seguire le indicazioni della pagina Rifiuto degli annunci pubblicitari mirati in App Store e Apple News del supporto ufficiale Apple.

E 8 Plus fu!

Oooops!

I did it again ?

Dopo 4, 5 e 6 prendo finalmente una versione “s”. Ah! Davvero? Dai… va bene anche un 8 dai. Plus perché voglio più batteria e il top a livello fotografico!

Come prima impressione confermo che è meno comodo del formato “base”, ma posso dire che se afferrato con intenzionalità la presa rimane salda.