Letture suggerite del 6 febbraio 2022

letture suggerite del 4 marzo 2020

Potremmo intitolare questo ‘numero’ come SPECIALE SARS coronavirus 2. In questa settimana appena passata ho raccolto alcuni dei link migliori che mi sono capitati… buona lettura!

E mentre questi qui sopra sono di semplice ‘commento’ agli aspetti sociali e culturali, ritendo particolarmente degni di nota questi ultimi due:

Infine, una mia personalissima nota. In questo clima di emergenza NESSUNO qui in Italia si è preso la briga di analizzare a cosa ci hanno portato anni e anni di taglio alla Sanità pubblica, in termini di personale ed equipaggiamento e posti letto in reparti strategici come le Unità di Terapia Intensiva (e Rianimazione) dove tutti i giorni dell’anno si combatte in prima linea contro la morte.

Con Daniela Fregosi per un’equa tutela nella malattia

È ormai passato quasi un mese da quando, dietro una segnalazione dell’amico Nicola D’Agostino, ho appreso della causa legale incorsa da Daniela Fregosi per un’equa tutela nella malattia per chi lavora in autonomia.

Sul sito di Daniela (conosciuta anche con il nickname di Afrodite-K sulla rete) troverete tutti i dettagli della sua storia professionale e personale, di libero professionista che all’improvviso si ritrova a combattere prima con un cancro, e poi – in maniera quasi più crudele – contro una fiscalità italiana folle.

Ed è così che Daniela intraprende un coraggioso percorso legale atto a cambiare lo stato delle cose verso quello Stato che penalizza e mai premia quell’ampia parte di lavoratori autonomi che ogni giorno combatte per la pagnotta, in un libero mercato del lavoro più violento e selvaggio della savana africana.

Le spese legali (e morali) sono alte e l’ACTA – l’Associazione Consulenti del Terziario Avanzato – accoglie in pieno il senso della battaglia personale (e ideologica) intrapresa da Daniela, arrivando infine ad organizzare una raccolta fondi che aiuti nel sostentamento delle sole spese legali Daniela.

ACTA l’associazione dei freelance sostiene l’azione di Daniela Fregosi, in arte Afrodite K, e la sua richiesta di una reale tutela della malattia grave per chi lavora in autonomia promuovendo una campagna di crowdfunding.

I fondi raccolti serviranno a finanziare le spese legali del ricorso contro l’Inps presentato il 20 giugno 2015 e a coprire le more che Daniela, colpita nel 2013 da cancro al seno, ha sostenuto nel periodo di sciopero contributivo che ha affrontato inizialmente (http://tumoreseno.blogspot.it/2015/06/malattia-e-lavoro-autonomo-1-anno-di.html).

Il ricorso contro l’INPS è finalizzato a far arrivare in Corte Costituzionale la discussione sul trattamento ingiusto e discriminatorio riservato ai lavoratori autonomi colpiti da malattia grave (http://www.actainrete.it/2015/07/presentato-il-ricorso-di-afrodite-k-contro-linps/).

Contribuisci a realizzare il sogno di una malattia dignitosa per i lavoratori autonomi. Eventuali soldi in più saranno utilizzati per garantire un servizio informativo ai freelance ammalati.

Personalmente non sono un lavoratore (al momento) soggetto a queste norme, ma ormai è chiaro che la nostra vita professionale sarà un percorso vario e articolato, quindi perché non contribuire sempre al miglioramento di tutte le norme che la regoleranno?

Ho deciso di donare. Fallo anche tu!

http://buonacausa.org/cause/per-equa-tutela-nella-malattia →

dalla seconda vita di Claudio Torretta

… molto banalmente per chi lo subisce il dolore non ha nessun significato, non è portatore di alcun recondito messaggio, insegnamento o spunto di catarsi, di miglioramento. Al contrario col suo cieco e muto progredire abbrutisce, umilia e svilisce; ruba ove vi è da rubare, annichilisce le volontà, stupra gli animi più sensibili e spesso ha ragione anche di quelli più reattivi; è il sommo e chimico simbolo della nostra drammatica fragilità  fisica, è il dispregio del destino verso la nostra sensibilità  ed i nostri sogni, è la terra che brucia ove prima c’era floridezza, è il padre e la madre che piangono impotenti per il loro figlio, è in certi momenti vedersi riflessi in uno specchio e provare pena e pietà per se stessi.

VitaClaudio Torretta

il coraggio di vivere

Grazie ad una segnalazione di Patrick Rhone su App.net stamattiva apprendevo della pubblicazione di questa lettera aperta di Angelina Jolie sulle pagine (telematiche) del New York Times. Titolo? ☞ My Medical Choices

In maniera abbastanza (sconvolgentemente) tranquilla la superstar Angelina racconta a noi lettori come abbia perso la madre, di 56 anni, dopo averla vista trascorrere un decennio nella lotta al cancro che l’affliggeva.

Racconta anche di come, con estrema lucidità e serenità, abbia deciso di guardare in faccia quello che il suo patrimonio genetico le riservava, scoprendo di essere portatrice di una mutazione del gene BRCA1 che la porta ad avere un rischio dell’87% di sviluppare un tumore al seno e del 50% per quello ovarico.

Come tutti gli esseri umani si è quindi dovuta scontrare con l’impossibilità  di governare la propria vita, vittima di un patrimonio genetico immutabile e infingardo. A questo, per se stessa e per la futura serenità dei suoi familiari, ha deciso di sottoporsi ad una doppia mastectomia). Scelta personalissima che non intendo commentare (diciamo che sono tendenzialmente favorevole).

Quello che volevo rimarcare era che l’attrice lascia comunque intendere una profonda analisi di se stessa, quello che questa scelta significava per lei ed i suoi familiari. Senza tuffarsi in una “scelta di fede” ad opera di questo o quel santone.

Vede affermarsi il valore degli affetti familiari, il fatto di dover condividere con il proprio compagno di vita tutte le esperienze che questa ci presenta, direi sopratutto le meno piacevoli. Nel loro caso, poi, affrontare una sfida così significa anche andare sotto i riflettori di tutto il mondo, con gente che pontificherà a vanvera (basta cercare mastectomia oggi per vedere come qualunque riferimento scientifico sia affossato da pagine e pagine del cosidetto gossip).

Vede una scelta una volta tanto veramente coraggiosa di una Donna che parla ad altre Donne in merito a quello che è il dover affrontare una “mutilazione” del proprio corpo. Pensa a cosa significherebbe per te perdere un mignolo e ora immagina l’impatto del proprio seno in una delle donne ritenute tra le più affascinanti del pianeta. Angelina, molto scolasticamente … ma temo per sola deformazione culturale buonista statunitense, invita le Donne ad affrontare con Coraggio ed Orgoglio la propria situazione di malattia. Ad avere speranza per il futuro, fede nella scienza, nella propria volontà di poter vincere una partita impossibile.

E per aver fatto questo l’ammiro … non è da tutti affrontare così il proprio destino.