7 COSE IMPARATE IN DODICI ANNI DA IMPRENDITORIA

Ti servono soltanto tre cose.

Il cuore, per sentire dentro qual è la cosa giusta e per prendere decisioni migliori.

La testa, per analizzare, capire, ragionare, porti dubbi e capire le strade migliori per arrivare alla meta.

Le mani, perché se le cose che senti e che pensi non le fai, almeno in parte tu, non le farà nessuno al tuo posto.

Michele Polico, 7 cose che ho imparato in dodici anni da imprenditore

Una citazione fondamentale sull’essere imprenditori (anche solo di se stessi), da parte di Michele Polico nell’ultimo numero della sua newsletter. Se non la conosci, te la consiglio…

normal is the new black

Penso allora che abbiamo tutti tremendamente bisogno di storie di successo ordinario, normale, possibile, di storie di realizzazione relativa, di racconti e narrazioni che ci facciano capire che possiamo fare molto nella vita, e che non esistono solo due alternative, quella di non fare o non valere niente o quella di diventare i numeri uno, perché il rischio è che considerando quest’ultima impossibile, si finisca per credere che l’unica possibilità sia l’altra. E invece, non è così.

Michele Polico,
È meglio un successo ordinario che un insuccesso straordinario

Imbecille, idiota, ignorante. No: imbecille, idiota e ignorante tu.

Dall’interessantissima newsletter di Michele, Human Intelligence:

In qualche modo, mi sembra che nella nostra società ogni attore cerchi di inculcare nelle persone questa idea che esista la cosa giusta e la cosa sbagliata, e che queste due cose debbano essere per forza contrapposte.

Dall’educazione scolastica alle dottrine religiose passando per le famiglie, i governi, l’autorità: tutti cercano di condizionare il risultato del nostro pensiero più che di aiutarci a implementare il miglior processo possibile per ragionare, tutti si focalizzano sulle azioni che compiamo più che sui motivi per i quali le dobbiamo, vogliamo o possiamo compiere, e tutti cercano di farci obbedire a qualcosa anche se a quel qualcosa, magari, nemmeno crediamo.

Questo stesso sistema, questa stessa polarizzazione tra giusto e sbagliato è qualcosa che ritroviamo costantemente oggi nella nostra società, quando leggiamo i post delle persone con cui siamo connessi sui social, o quando magari siamo proprio noi a scrivere.

Ogni fatto, sui social, ogni discussione si polarizza in maniera ineluttabile e radicale tra giusto e sbagliato, tra vero e falso, tra fazioni, squadre, movimenti di opinione che si confrontano così: imbecille, idiota, ignorante. No: imbecille, idiota e ignorante tu.

Michele Polico