Jetpack Social. Un passo falso secondo me.

Jetpack Social, WordPress plugin banner

Una piccola doccia fredda per chi, come me, per anni ha utilizzato il plugin Jetpack – che ricordo essere sviluppato da Automattic, l’azienda USA più direttamente coinvolta nello sviluppo delle soluzioni Open Source e SaaS per WordPress – al fine di condividere i propri post sui principali Social Network.

Anche se “sconsigliabile” nell’uso, rispetto a sistemi di condivisione più avanzati e se vogliamo professionali, specialmente in ottica SEO, per l’uso amatoriale e occasionale tale plugin svolgeva più che bene il proprio lavoro.

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Da un mese a questa parte, questa dicitura campeggia nelle righe iniziali della descrizione di questo plugin (disponibile sia come parte della suite Jetpack che come plugin singolo) e ha provocato un certo sdegno tra gli utenti.

Personalmente ho disattivato questa funzione, e posso dire di esser rimasto abbastanza basito nel non trovare una comunicazione chiara e ‘onesta’ del cambio di rotta nello sviluppo del plugin. Per un mondo che sinora si è contraddistinto da chiarezza e trasparenza nei processi, questo credo sia un brutto passo falso e temo possa essere il preludio di manovre similari per altre parti dell’ecosistema WordPress. Speriamo di sbagliarci…

Letture suggerite del 22 novembre 2020

JETPACK, *IL* PLUGIN PER WORDPRESS

Jetpack è IL plugin che non deve mancare nelle mie installazioni di WordPress. Sarà perché sono un utente della prima ora, sarà perché il suo sviluppo segue molto – molto – da vicino quello della piattaforma… non c’è un mio sito che non lo usi.

Nasce dallo spin-off della piattaforma commerciale WordPress.com, ponendosi come primo tassello per la vendita di servizi software associati alla piattaforma di blogging pubblicazione online più diffusa al mondo. Permette infatti l’attivazione di un impressionante numero di funzionalità (sharing su altri social, utilizzo di CDN, back-up, generazione sitemap, generazione statistiche dei visitatori, scrittura MarkDown e LaTeX e molto altro) in maniera semplice ed integrata, e allo stesso tempo fornisce un punto d’accesso verso servizi premium offerti da Automattic quali CDN evoluto, sistemi antispam e ‘di sicurezza’, back-up, supporto tecnico e tanto altro.

Per molti il plugin offre troppe funzionalità e addirittura il suo (ab)uso rallenta le performance dei siti web che lo utilizzano. Nella mia esperienza, invece, tutto questo non si è mai rivelato un problema… forse perché non ho mai scelto hosting economici e anzi sino ad oggi ho premiato quelli che fornivano un supporto ‘preferenziale’ al nostro CMS.

Certo è che è l’aspetto filosofico che ogni tanto mi fa nascere una smorfia sulla faccia. Jetpack come un cavallo di Troia per vendere un servizio commerciale. Poi però mi riprendo e penso che da 15 anni non ho mai avuto un’email o un pop-up nella dashboard che mi inviti insistentemente a pagare qualcosa, ne che pubblicizzasse con estrema enfasi i benefici possibili.

Quando poi leggo changelog come quello dell’ultimo aggiornamento di due giorni fa, allora il sorriso mi torna ad illuminare il volto:

In addition to Jetpack 7.9.1, we worked with the WordPress.org Security Team to release patched versions of every version of Jetpack since 5.1. Most websites have been or will soon be automatically updated to a secured version. Versions released today include 5.1.1, 5.2.2, 5.3.1, 5.4.1, 5.5.2, 5.6.2, 5.7.2, 5.8.1, 5.9.1, 6.0.1, 6.1.2, 6.2.2, 6.3.4, 6.4.3, 6.5.1, 6.6.2, 6.7.1, 6.8.2, 6.9.1, 7.0.2, 7.1.2, 7.2.2, 7.3.2, 7.4.2, 7.5.4, 7.6.1, 7.7.3, 7.8.1, 7.9.1. If you are running any of these versions, your website is not vulnerable to this issue. But, if you’re not running the latest and greatest—7.9.1—your site is missing other security enhancements!

Quante software house si preoccupano di patchare tutte quelle versioni di un proprio software?

COSE CHE NON SAPEVO: L’EDITOR CLASSICO DI WORDPRESS VIVE ANCORA DENTRO GUTENBERG!

Fa sempre bene confrontarsi con altre persone, e l’incontro della comunità del ‘gruppo WordPress Bari’ tenutosi lo scorso 24 Aprile non è stato che una conferma in questo senso.

Grazie a Mina ho infatti ‘scoperto’ che l’Editor classico di WordPress, quello che ci ha accompagnato per quasi quindici anni di vita, basato su TinyMCE, vive ancora dentro Gutenberg come un particolare tipo di blocco.

Data la particolarità di nascondere le funzioni a disposizione, salvo divertirsi con una caccia al tesoro, non mi ero ancora accorto di questa possibilità.

A cosa mi serve questo blocco? Questa è una domanda che potresti farmi. Essenzialmente, nella mia esperienza, vedo due scenari possibili per il suo utilizzo.

  1. Stai usando un plugin, o un tema grafico che fa uso di shorcode (ad esempio Cocoa di Elmastudio);
  2. Vuoi comporre un paragrafo complesso da realizzare con l’attuale implementazione dei blocchi di Gutenberg. Ad esempio nel mio precedente articolo avevo necessità di inserire un elenco numerato all’interno di un blocco citazione.

La schermata mostra chiaramente l’utilizzo di questo blocco all’interno dell’editor di questo blog.

E tu? Hai trovato o sai immaginare altri usi di questo blocco? Fammi sapere: qui nei commenti o nei prossimi due giorni di persona al WordCamp Bari 2019!

GraphComment, un sistema ‘social’ per la gestione dei commenti di WordPress

Sto giocando con una piccola installazione WordPress, e mi è venuta voglia di osservare il panorama dei sistemi di gestione dei commenti per WordPress esterni al CMS stesso.

Bocciato Disqus per una serie di perplessità sui TOS, pur essendone utente da diversi anni e utilizzatore su diversi siti web di amici e conoscenti, mi sono ricordato di aver dato fiducia, tempo fa, agli sviluppatori francesi di GraphComment.

Tu hai provato altro?

Le (mie) estensioni per Firefox, febbraio 2019.

Come ho raccontato spesso in questi anni faccio un uso ‘frenetico’ dei browser sui miei computer e – da sempre – ne ho installati almeno una mezza dozzina.

Quelli che però uso in pianta stabile sono tre: Safari, Google Chrome (per quando vado a visitare siti che usano Flash, non avendo il programma di Adobe installato) ed il mio adorato Firefox – da qualche tempo affiancato dalla sua variante Developer-Edition.

Recentemente ho voluto ripartire da zero la mia installazione, e quindi ho ripristinato le ‘condizioni di fabbrica’ ed azzerato la cronologia e la cache, andando poi a ricostruire l’elenco delle extensions (estensioni, plugin) usate … approfittando per fare pulizia da duplicati o tool non più utilizzati. L’elenco finale è quello che segue.

Le “mie” estensioni per Firefox

Come si vede l’elenco è breve, e abbastanza focalizzato fra strumenti per lo sviluppo web e altri per la salvaguardia della mia privacy. A proposito dei quali all’elenco dello screenshot manca uBlock Origin segnalato da Emanuele, su cui mi riservo di indagare visto che voglio capire meglio rispetto a Privacy Badger cosa (e come) faccia.

Gli altri plugin sono

  • 1password extension – la prima ed imprescindibile, perché oggi vivere senza un password manager è da incauti! Io ho scelto, da anni, 1password;
  • BuiltWith – che uso per esaminare quali tool sono stati utilizzati per creare un sito web;
  • Decentraleyes – sempre segnalato da Emanuele, protegge dal tracciamento tramite un CDN centralizzato “gratis”. Impedisce a molte richieste di raggiungere reti come Google Hosted Libraries e fornisce file locali per impedire malfunzionamenti dei siti. È complementare ai normali content blockers.
  • Country Flags & IP Whois – mi visualizza una bandiera e mi dà la possibilità di ottenere informazioni al volo in merito all’hosting usato dal sito web che sto visitando;
  • Download Star – un successore allo storico DownThemAll! … è installato ma praticamente il suo utilizzo è nullo. Non lo rimuovo perché so che la necessità di utilizzarlo potrebbe capitare in qualunque momento;
  • Easy Screenshot – serve per catturare come immagine l’intera pagina web e non solo la vista all’interno della finestra del browser, utile per studiare layout di pagina;
  • Facebook Container – server per contenere, appunto, quel ficcanaso di FB all’interno di una gabbia e limitare per quanto possibile il tracciamento delle mie abitudini di navigazione;
  • HTTPS Everywhere – un altro tool della EFF a protezione della privacy, serve a forzare la connessione cifrata verso i siti che visitiamo assicurandoci che avvenga ogni volta che sia possibile;
  • Show Server IP – se vogliamo quasi un duplicato di Country Flags … alcune volte più comodo nell’utilizzo;
  • Web Developer – il nome dice tutto!

Hai altro da consigliarmi ? Aspetto un tuo commento, grazie!


aggiornamento del 15 maggio 2019

Ho rimosso Privacy Badger e, al suo posto, introdotto Privacy Possum che sembra essere maggiormente sviluppato e attivo nel bloccare il tracking del browser da fonti esterne.

il tuo e-commerce a costi accessibili: WOOcommerce

Lo scorso giovedì 16 Febbraio 2016 ho accompagnato il mio collega Francesco Cozzi a Lecce. È stato infatti invitato in qualità di relatore in uno degli eventi #DigitalDrink di SellaLAB Lecce. L’incontro era stato intitolato “WooCommerce e WordPress: strategie per un e-commerce gratuito!

Il lavoro di marketing dei nostri ospiti Angelo Tafuro ed Emanuela Tommasi ha portato ad avere una sala gremita, con oltre settanta persone attente e pronte a chiedere chiarimenti, informazioni e consigli a Francesco che ha tenuto banco con una presentazione di quasi due ore da lui prontamente descritta e riportata all’interno di un articolo del suo sito web.

Non conoscendo a priori la composizione e la preparazione della platea, il tono della presentazione è stato informale, non troppo tecnico e accessibile. Questo non ha impedito poi di andare ad approfondire alcune tematiche quando sono giunte domande specifiche su argomenti quali classi di spedizione, integrazione con banche dati esterne a WooCommerce oppure sulla possibilità di vendere oggetti ‘su misura’ assecondando le richieste puntuali del cliente del nostro e-commerce.

Il mercato della vendita on-line è in crescita da anni ormai, e anche il vecchio continente sta prendendo finalmente una rincorsa per quanto riguarda la diffusione dell’offerta e la crescita del fatturato. Purtroppo però il nostro ritardo si scontra con la penetrazione massiccia dei big-player della vendita on-line (Amazon ed E-bay) che ormai detengono una enorme fetta del mercato.

Quando oggi pensi a creare un e-commerce per la tua azienda ed i tuoi prodotti devi porti una serie di domande e riflettere su quello che vendi e al tuo modello di business [i contenuti]. Solo dopo, contattando professionisti per la realizzazione tecnico / grafica [che sceglierà la migliore piattaforma per le tue esigenze; ad es. WooCommerce o altri CMS] e poi un esperti di marketing potrai andare a declinare in maniera efficace e profittevole la tua idea imprenditoriale sia ‘on-site’ che sui social media di riferimento.

Oggi possiamo vedere come WooCommerce abbia raggiunto in pochi anni la considerevole quota del 41% tra i C.M.S. più usati al mondo per la realizzazione di un e-commerce, forte dell’enorme comunità e qualità del codice open source del capofamiglia WordPress … e da quando Automattic (azienda che ha fatto nascere e prosperare WordPress) l’ha acquisita nel proprio gruppo abbiamo già visto notevoli miglioramenti di performance e funzionalità offerte, e personalmente ho grandi aspettative per le evoluzioni dei prossimi due anni.

E vanno citati come vantaggi competitivi di WooCommerce i prezzi irrisori per l’acquisto di moduli software necessari per estendere (all’infinito) le funzioni possibili del nostro e-commerce nonché il loro numero r disponibilità rispetto ad altri strumenti in commercio … dando poi libertà di scelta nella selezione di piani di hosting e di un professionista con skill adeguati da assumere per aiutarci nel raggiungimento dell’obiettivo commerciale desiderato (più si punta in alto, più questo costo sarà consistente).

Se stai pensando di realizzare un e-commerce con WooCommerce per la tua attività tieni conto di tutti questi fattori, diffida da offerte troppo economiche e affidati a qualcuno che abbia a cuore la realizzazione di un bel progetto che venda (converta, in gergo). E se ti va contattami … magari posso aiutarti! 😉

WORDPRESS: 7 PICCOLI CONSIGLI PER VELOCIZZARE IL TUO SITO

Il web è pieno di raccomandazioni su come un sito veloce sia un sito ‘che piace’ sia a Google che al generico visitatore che viene a visitare la nostra pagina web.

È altrettanto pieno di consigli e tutorial su come ottenere il massimo. Uno dei più recenti in cui mi sono imbattuto è quello del sito WPmayor How to Speed Up WordPress Website (7 Elements Tested) i cui punti salienti possono riassumersi in:

  1. utilizzare un hosting veloce – io sto usando Siteground e le sue funzionalità che mi permettono l’uso di tecnologie come HTTP2, PHP 7 e server configurati ad-hoc;
  2. utilizzare un plugin di caching (io sto usando SG CachePress, sviluppato da SiteGround per funzionare con la propria infrastruttura);
  3. minimizzare (minificare) HTML, CSS & JavaScript presente nel proprio sito web. Come consigliato dal post ho adattato il plugin Autoptimize;
  4. utilizzare un Content Delivery Network (CDN in gergo). Mi è mancato il tempo di configurare Cloudflare free incluso nel piano hosting. Magari sull’argomento tornerò in futuro;
  5. ottimizzare il database del nostro WordPress. Questo è tanto più importante quanto ricco di contenuti è il nostro sito web. Viene consigliato WP Optimize, ma io consiglio anche l’uso alternato con WP-Sweep;
  6. utilizzare temi grafici ci qualità, possibilmente sviluppati da persone con esperienza e non da amatori alle prime armi. La differenza di performance fornita può essere notevole;
  7. ottimizzare le immagini e gestire un eventuale caricamento differito. Questo viene consigliato di farlo mediante l’uso di plugin come WP Smush o EWW Image Optimizer per la parte relativa alla compressione senza perdita di qualità dei file grafici, mentre per la parte del Lazy Loading (caricamento ad-hoc delle immagini, man mano che il sito viene esplorato nella lettura) attraverso l’uso di plugin dedicati. Il post di WPmayor consiglia BJ Lazy Load, io ho provato anche il quasi omonimo Lazy Load ma entrambi (senza mettere mano al codice) avevano qualche problemino. Attualmente sto provando Image Lazy Load che sta funzionando decentemente.

Dopo tutta questa ‘fatica’ potremo misurare il successo dei nostri sforzi (o meno) utilizzando un servizio come GTMetrix. Nel mio caso senza alcuna ulteriore modifica al codice e senza particolare impegno, ho raggiunto il risultato che segue sul mio blog personale:

koolinus-net on GTmetrix