risolvere il mancato boot di OS X

Venerdì scorso il mio MacBook Pro si comportava in modo strano. Qualche lentezza e l’impossibilità di installare l’aggiornamento dell’Adobe Flash Player mi hanno spinto alla cancellazione di qualche file e ad giro di pulizia approfondito con Onyx. Qualche giorno prima avevo anche cancellato il file mach_kernel, tornato visible dopo l’aggiornamento ad OS X 10.8.5 (come accade da anni a quanto pare).

Non so a causa di quale di queste manovre ma alla fine il risultato è stato il seguente. Il mio MacBook Pro non riusciva più ad avviarsi, e mi mostrava impertinente questa schermata che ho prontamente immortalato:

A nulla sono valsi i miei tentativi d’uso di Utility Disco attraverso l’uso dell’Internet Recovery e della partizione di ripristino del sistema. Disco in salute smagliante, qualche permesso sballato nella libreria di iTunes ma niente, il sistema non si avviava.

Avevo perso qualche infomazione dei settori d’avvio del sistema.

L’unico metodo risolutivo è stato quello di reinstallare esattamante la stessa versione di OS X che avevo nel sistema, la 10.8.5. Questo ho potuto farlo attraverso l’uso della pendrive di emergenza che ho costruito (e mantenuto aggiornata versione dopo versione) con Lion Disk Maker così come spiegato nel post precedente.

Dopo una veloce installazione il sistema è ripartito snello e scattante come da tempo non mi accadeva. Per la cronaca ora Utility Disco mi mostra la seguente situazione sul mio disco fisso, sono quasi sicuro che prima del fattaccio Recovery HD non apparisse visibile… forse per via di un errore di clonazione quando installai questo nuovo hard-disk nel Mac.

UtilityDisco-Macintosh_HD

P.S. = Flash Player poi l’ho installato, mi serviva per visualizzare dei contenuti pubblicati su SlideShare…

di Mail.app e del recupero dell’allegato perduto

Mail, il client e-mail preinstallato su Mac OS X sin dalla sua nascita (ereditato da NeXT), è un programma verso cui nutro un rapporto di amore/odio. Sin da quando nel 2006 ho preso il mio MacBook ho deciso di utilizzarlo affiancandolo a Thunderbird – mio client preferito da oltre 12 anni ormai – per gli account ‘secondari‘.

mail

Oggi un collega mi ha chiesto come fare a recuperare un allegato contenuto in una e-mail cancellata qualche giorno. Ecco quindi come ho risolto il problema grazie a Time Machine (che da solo basta e avanza a mio avviso per convincere la gente a passare a Mac).

Mail salva – sin dall’avvento di Tiger e Spotlight – i vari messaggi nelle nostre mailbox in cartelle “interne” del sistema, ciascuno come singolo file con un formato proprietario (similmente a quanto accade per il formato mbox) avente estensione .emlx. Gli allegati sono inclusi (o ‘incastonati’, bella traduzione italiana di embedded) ciascuno nel file relativo all’e-mail con cui ci sono stati inviati.

Quando decidiamo di aprire un allegato per la sua visualizzazione, questo viene estratto/salvato in una cartella ‘temporanea’ nel suo formato originale. Nel momento in cui andiamo a cancellare l’email, tempo una mezz’ora questo viene eliminato dalla qui citata cartella temporanea.

L’allegato perso dal collega faceva parte di quest’ultima categoria, era stato da lui visualizzato e poi aveva cancellato l’email originaria. Raccogliendo tutte queste informazioni non ho fatto altro che aprire con il Finder la cartella:

[yellow_box]~/Library/Containers/com.apple.mail/Data/Library/Mail Downloads[/yellow_box]

Questo è infatti il percorso in cui – a partire da OS X 10.8 – troviamo la cartella temporanea degli allegati ‘estratti’ (precedentemente era diverso il suo posizionamento all’interno del file system).

A questo punto mi è bastato scorrere la time machine sino a ritrovare nella cartella il file che mi interessava e confermarne il ripristino … e voilà, missione compiuta!

recovery Acer AspireOne

Oggi mi è capitato per le mani un Acer AspireOne 10,1″ con grossi problemi di avvio del sistema operativo (Microsoft Windows) e senza alcun supporto ottico o cartaceo che mi supportasse nelle operazioni di ripristino di funzionalità  del sistema operativo.

Una veloce del disco di sistema dopo aver fatto il boot da un sistema live gParted mi ha reso edotto della presenza di una partizione di circa 8GB predisposta con l’immagine disco ed il tool di ripristino del sistema.

Una veloce googlata mi ha informato del fatto che per avviare la procedura di recovery mi bastava eseguire il boot del sistema abbinando la pressione dei tasti ALT+F10.

Dopo un quarto d’ora circa eccomi bello pronto con il sistema riportato alle condizioni di fabbrica, fresco e pimpante come il giorno in cui è stato disimballato!

come ripristinare GRUB su CentOS, Fedora, RHEL

(… e derivate)

CentOS, the logo Per la serie annotarsi riporto qui sul blog la procedura seguita per il ripristino dell’installazione di grub andata a signorine per cause poco chiare su una macchina dual boot …

I passi da seguire sono:

  • impostare sul proprio hardware il lettore CD/DVD-rom come primo dispositivo di boot,
  • inserirvi un media ottico di installazione di Fedora/CentOS/RHEL (non importa se il cd1 o il dvd),
  • (ri)avviare la macchina,
  • selezionare {o inserire manualmente}: linux rescue e dare invio,
  • ora a monitor appariranno una serie di messaggi e la scelta della lingua e tastiera da utilizzare, sino ad arrivare ad una shell funzionante e ad un messaggio di avviso che ci dice che il nostro vecchio sistema GNU/Linux è montato sul percorso /mnt/sysimage path,
  • impartiamo dunque il comando che ti permetterà di traslare la shell attiva nella directory “radice” del nostro vecchio sistema con chroot /mnt/sysimage,
  • cd /boot/grub ci fa spostare nella directory dove grup ripone i suoi files,
  • con il comando grep '#boot' grub.conf verifichiamo dove per la vecchia configurazione risultava installato grub, e con fdisk -l ne verifichiamo la correttezza,
  • decidiamo quindi su quale device (o partizione) reinstallare grub e, posto che tale destinazione sia /dev/sda, impartiamo il comando grub-install /dev/sda,
  • non ci resta, ora, che chiudere la shell e riavviare il sistema

Ed ecco a noi il sistema correttamente funzionante!

🙂

Skype

Sotto sotto c’e’ la fregatura.
Me lo sento.

4 notti fa lo installo, mi registro, fo una prova, tutto ok.
Poi decido che e’ il momento di fare pulizia sul notebook. Formatto, reinstallo tutto, rimetto su Skype e …. che c@??o di passwd ci ho messo ? Boh ? Provo le solite 10 di ordinanza e nix.
Vado sul sito, attivo la procedura di recovery passwd e …. passano tre giorni senza che un bot del menga mi rimandi la mail.

veronome AT koolinus . net

e’ un indirizzo valido (provateci voi), e le altre mail lì mi arrivano …. che siano sovraccarichi ? per tre giorni di fila ?

Morale, ho un altro account. E vaiiiiiiii 🙁