romanzi
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dello scrivere e degli strumenti per scrivere
Nel video abbiamo Hanx Writer, app per iOS sviluppata secondo i desideri del popolare attore Tom Hanks, sviluppata con il preciso intento di illudere lo scrittore di trovarsi di fronte ad una macchina da scrivere tradizionale. Evocandone così il fascino e tutti i meccanismi mentali ormai radicati nell’inconscio di chi tra noi ci ha avuto a che fare… direi tutti i nati dal 1900 al 1990.
Abbiamo bisogno di scrivere, per raccontare noi stessi, per fermare in qualche luogo e modo il tempo e la nostra visione di quel che ci accade. Scrivere come affermazione di sè.
Ma oggi scrivere – lo si faccia per diletto o per professione – significa mettersi davanti ad un computer e doverne accettare i compromessi e le potenzialità. Ecco quindi che per chi si ritrova a gestire tanto testo c’è una foresta di applicazioni possibili.
In ambito blogging tra le più recenti e gettonatissime c’è Desk di John Saddington. Filippo Corti si è lanciato in una sua approfondita recensione, dopo una settimana d’uso, nelle pagine del suo BicycleMind che ti invito a leggere, specialmente se come me ne stai valutando l’acquisto. Ma la vera chicca viene dai commenti (che Dio li benedica!) dove Silvio Gulizia a sua volta indica una sua lunghissima e dettagliatissima, e personale, recensione di tutt’una serie di editor – Desk compreso – e dei punti di forza e dei punti deboli che ha trovato nel loro uso, all’interno del suo flusso di lavoro: App per scrivere sul Mac: una guida definitiva per blogger, giornalisti e scrittori
Leggi anche questa recensione, ricordati di Scrivener (applicazione leggermente diversa negli scopi e nell’approccio) e poi prendi la tua decisione sullo strumento migliore per te da usare quando scrivi con il tuo Mac!
La Voce delle Ossa
Anche io grazie a Stefano ed al suo datore di lavoro, IAKI, sono stato tra i fortunati lettori ad aver ricevuto in anteprima, un paio di mesi fa, la più recente fatica letteraria di Kathy Reichs: La Voce delle Ossa.
Completamente a digiuno su chi fosse l’autrice, e del fatto che dai suoi romanzi fosse tratto il serial televisivo Bones, mi sono immerso nella lettura in una pigra domenica pomeriggio del luglio scorso, divorandone in poche ore le prime 130 pagine e concludendo la lettura delle rimanenti altre a piccoli bocconi nelle giornate successive.
Da questo si può dedurre come la scrittura dell’autrice sia scorrevolissima (o almeno lo stile adottato dalla traduttrice Irene Annoni) e che la Reichs sicuramente conosce il mestiere (sia di giallista che di intrattienitrice di pubblico).
L’intero libro, infatti, ricalca la trama di un telefilm poliziesco investigativo moderno con un retroscena presente e delineato, il richiamo a vicende passate a beneficio dei lettori di lunga data – i fan – e come invito ai nuovi lettori che si stanno gustando la nuova scoperta a recuperare i volumi passati.
Kathy attivissima su Twitter, Facebook e sul proprio sito web, ormai forte del successo dei suoi precedenti 19 romanzi e del successo della serie televisiva, ha imbastito questo nuovo episodio della vita (professionale) dell’antropologa forense Temperance Brennan (Tempe per gli aficionados) attorno a due temi nascondendosi dietro la facciata del ritrovamento dei cadaveri mummificati di alcuni bambini e con il sospetto verso una madre.
Globalmente ho un giudizio positivo del testo, pur però conservando alcune perplessità riguardo la puntigliosità delle spiegazioni di alcuni passaggi tecnici che spesso trovo nei libri “moderni” e che, immancabilmente, mi danno di manierismo.
Se il genere ti piace, ed il prezzo di copertina non ti spaventa per una lettura tutto sommato breve, allora questo Bones Are Forever (titolo originale dell’opera) non ti deluderà affatto.
Benedetto XVI
Grazie ad annarellix che ha fornito il link via e-mail, e visto che pare il suo blog sia momentaneamente down, ecco a voi:

Coraline
Approfittando dell’ offerta -30% della Mondadori sugli Oscar e della sua recentissima pubblicazione nella suddetta collana ho preso questa ultima (?) fatica di Neil Gaiman di cui vi avevo parlato tempo fa.< Questo libro si e' rivelato molto piu' piacevole di American Gods, solo che, come ogni cosa bella, dura poco. Credo di aver battuto il mio record personale. In tutto ci ho messo 130 minuti per leggerlo da cima a fondo.
Quindi centellinatevelo con pazienza e amore.
PS = si e’ capito che mi e’ piaciuto molto ???