letture suggerite del 30 giugno 2024

letture suggerite del 9 giugno 2024

  • We can have a different web
  • How to make older macOS as secure as possible
  • Three pages a day – Devo provare a seguire questo consiglio (anche se magari tre pagine possono essere anche troppo all’inizio e secondo me anche una potrebbe bastare per cominciare);
  • We Need To Rewild The Internet – Internet è diventata una monocultura estrattiva e fragile. Ma possiamo rivitalizzarlo utilizzando le lezioni apprese dagli ecologisti.
  • Links Worth Sharing – Come avrai potuto notare, se mi leggi da tempo, ho da anni una specifica categoria di articoli – denominate linklog – in cui condivido una serie di letture interessanti su base settimanale (credo di aver saltato pochissime domeniche) In questo articolo Matthias Ott offre il suo (interessante) punto di vista su questo tipo di abitudine / usanza, condividendo anche qualche utile consiglio.

Letture suggerite del 19 dicembre 2021

CONSIGLI SU COME SCRIVERE UN BUON ARTICOLO (SCIENTIFICO)

Cercando tutt’altro – informazioni sulle performance del processore A12x del nuovo iPad Pro di Apple – mi sono imbattuto in un articolo del professor Daniel Lemire.

Ho apprezzato l’articolo e poi ho cominciato ad esplorare il sito web che ha realizzato, apprezzandone la chiarezza di contenuti e la volontà di mettere in evidenza alcuni argomenti e aspetti del proprio lavoro e dei propri interessi rispetto ad altri. Quando poi mi sono imbattuto nell’ottima pagina Write Good Papers ☞ .

È un ottimo decalogo ricco di consigli e spunti… ti riporto i titoli dei consigli, invitandoti a leggere il resto; non te ne pentirai!

  • Picking a topic, an idea
  • Before you ever pick up your pen…
  • What a good paper should contain
  • What a good paper should not contain
  • Good pedagogy and style
  • Words you can do without
  • Run through this check list before submission
  • Words you can do without
  • How to write more than one good paper
  • Further reading

Buona lettura!

Scrivere o postare?

Perhaps the difference between posting and writing is this: when you post something to Facebook, you inherently hope to find an audience; you wish the algorithm and potential recipients to ‘engage’ with the creation. By contrast, when you write a book or a blog, your write for readers — people who have already made some intentional decision to interact with you and your ideas.

Grazie a Khurt, che non di cui linko solo il profilo Twitter perché per via della GDPR ha impostato un blocco a noi lettori europei, ho scoperto questo articolo di James Shelley sullo scrivere per / sul web nell’epoca dei social media. A me è piaciuto molto …

Perché dovresti scrivere

L’altro ieri mi sono imbattuto in un lungo post di James Greig intitolato Why you should write.

In questo post James mi ha accompagnato in una eplorazione di me stesso, facendomi riflettere su alcuni aspetti dello scrivere i propri pensieri da qualche parte, e rifocalizzando il perché dopo tredici anni continuo a blaterare su queste pagine (e altrove) pur non avendo una mission o un obiettivo specifici.

Mettere per iscritto i miei pensieri su un argomento, annotarli tra i bookmark, scrivere dieci righe sul mio diario personale su Day One, mi aiuta a focalizzare quale sia la mia opinione su un dato argomento, a capire se devo studiare maggiormente qualcosa o se ne posso (o voglio) fare a meno. A scoprirne nuove angolature.
Nel rileggermi riflettere su come appaio agli altri e quanto sia in grado di esprimere fedelmente a me stesso un mio sentire.

Ci sono poi altri aspetti affascinanti dello scrivere:

If you can formulate an idea into words, other people at different moments in space and time can read theme, and hear your idea inside their head.

In a nutshell, writing makes you superhuman. More so because you can make anything by writing.

o ancora

If you can’t explain it to a six year old, you don’t understand it yourself.
― Albert Einstein

Infine un concetto che trovo bellissimo, in questo periodo dove tutti hanno una Storia da raccontare … ma per motivi commerciali, piuttosto che emozionali:

SEO is writing for robots. Other than making sure your blog follows some basic rules of HTML, you don’t need to worry about it.

Which is why I’ve coined a new term: HEO, or Human Emotion Optimisation

dello scrivere e degli strumenti per scrivere

Nel video abbiamo Hanx Writer, app per iOS sviluppata secondo i desideri del popolare attore Tom Hanks, sviluppata con il preciso intento di illudere lo scrittore di trovarsi di fronte ad una macchina da scrivere tradizionale. Evocandone così il fascino e tutti i meccanismi mentali ormai radicati nell’inconscio di chi tra noi ci ha avuto a che fare… direi tutti i nati dal 1900 al 1990.

Abbiamo bisogno di scrivere, per raccontare noi stessi, per fermare in qualche luogo e modo il tempo e la nostra visione di quel che ci accade. Scrivere come affermazione di sè.

Ma oggi scrivere – lo si faccia per diletto o per professione – significa mettersi davanti ad un computer e doverne accettare i compromessi e le potenzialità. Ecco quindi che per chi si ritrova a gestire tanto testo c’è una foresta di applicazioni possibili.

In ambito blogging tra le più recenti e gettonatissime c’è Desk di John Saddington. Filippo Corti si è lanciato in una sua approfondita recensione, dopo una settimana d’uso, nelle pagine del suo BicycleMind che ti invito a leggere, specialmente se come me ne stai valutando l’acquisto. Ma la vera chicca viene dai commenti (che Dio li benedica!) dove Silvio Gulizia a sua volta indica una sua lunghissima e dettagliatissima, e personale, recensione di tutt’una serie di editor – Desk compreso – e dei punti di forza e dei punti deboli che ha trovato nel loro uso, all’interno del suo flusso di lavoro: App per scrivere sul Mac: una guida definitiva per blogger, giornalisti e scrittori

Leggi anche questa recensione, ricordati di Scrivener (applicazione leggermente diversa negli scopi e nell’approccio) e poi prendi la tua decisione sullo strumento migliore per te da usare quando scrivi con il tuo Mac!