❝… la didattica funziona se e solo se chi è nel banco è interessato a imparare. Una didattica che funziona non si limita a trasferire nozioni, informazioni, metodi o stru-menti, ma ta crescere un bambino aiutandolo a diventare un adulto capace di gestire vita, lavoro, emozioni, progetti o desideri in modo da stare bene e tar stare bene gli altri, dal partner alla famiglia ai colleghi all’intera società.
Mafe de Baggis, da “Libera il futuro”.
scuola
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letture suggerite del 17 novembre 2024

- Come non fare niente
- Tre soluzioni per evitare riunioni inutili
- Contro il tabù delle intelligenze artificiali a scuola – Si può essere a favore di un’introduzione graduale della tecnologia in classe? La risposta è sì. Vediamo perché.
- If you want to ask me security questions, I might want to ask you security questions
- Digital decluttering
Chi ci portiamo
Come si allestisce una scuola che produca persone formate, capaci di intendere un ragionamento, di maneggiare numeri, comprendere un concetto? Come si costruisce una società dove l’intelligenza (letteralmente, la comprensione) del mondo sia un titolo di merito effettivo e un incoraggiamento per gli altri? In che modo promuovere la superiorità del pensiero sopra il riflesso della parte rettile del cervello?
Lucio Bragagnolo
sull’educazione
Real learning comes through doing things, failing, connecting, exploring, discovering.
That is at the heart of what it means to be a human, and that’s how we learn to ride a bike, it’s how we learn to walk, it’s how we learn to talk, it’s how we learn to cook.
I do think humanity and culture will outlast whatever current constructs we have around the educational-industrial complex. And we need to teach people how to be able to have a thoughtful, spirited conversation in which it’s possible to change your mind. I don’t think we’re teaching people how to do that in a traditional school setting, and we’re paying the price for it.
Seth Godin, Offscreen Magazine nº23
Letture suggerite del 13 febbraio 2022

- End Procrastination — un piccolo trattato sulla procastinazione a cura di iA;
- Davvero vogliamo una scuola diversa quanto diciamo di volerla?
- On Apps and Coffee – una riflessione sul comparare il costo di un’app con quello di un caffè. Articolo e questione controversa;
- Fonts used by big brands. A thread – su Twitter una bella panoramica sulla ‘tipografia’ usata dai grandi brand internazionali;
- Your 2022 word – un post che ha avuto parecchia risonanza ad inizio anno. L’esercizio consiste in una parola "mantra" da scegliere per il 2022 e nel perseguirne il significato;
del moderno curriculum scolastico
We’re living in the age of an always-connected universal encyclopedia and instantly updated fact and teaching machine called the Net. This means that it’s more important to want to know the answer and to know how to look it up than it is to have memorized it when we were seven.
Seth Godin
Letture suggerite del 6 dicembre 2020

- Quick, work remote! A guide on how to set up your remote working strategy — “An important premise that applies to everything: the cultural change that needs to happen is that the company should start thinking of being distributed — 100% remote — even if there’s the expectation an office somewhere.”
- The Remoteness Continuum
- Adjacent skills: how to widen your career perspective
- Se Google si occupa della nostra salute
- Adesso la scuola ha bisogno di nuove priorità — bellissima riflessione dell’insegnante Franco Lorenzoni qualche settimana fa sulle pagine de L’Internazionale;
homeschooling

Una volta con il termine si pensava all’educazione casalinga – da parte di genitori o tutori – dei propri figli.
Oggi invece il significato è stato del tutto stravolto (pervertito forse?) e questo lavoro di Francesco Ciccolella, come sottolineato da Veerle Pieters è capace di riassumere in maniera potente ed esaustiva tutto il ‘mondo’ racchiuso in quella parola.
La Scuola dell’Infanzia

Oggi, a Dio piacendo, comincia la nostra avventura con la scuola dell’infanzia – statale – qui in città.
Lontani da ogni plesso scolastico dal 5 marzo 2020, mio figlio si è disabituato completamente ad ogni lavoro di concetto, preferendo in tutto e per tutto l’attività motoria.
Tre segnali di incoraggiamento sono però presenti:
- la voglia estrema di stare con gli altri bambini
- il fatto che si sia messo a colorare felice stando fianco a fianco con altri bambini in una festa di compleanno
- il fatto che abbia associato la scuola ad un momento di felice socialità, e che ogni volta in cui gli abbiamo parlato della scuola lui si sia dimostrato interessato e non abbia mai mostrato insofferenza o rifiuto.
Le incognite che dovremo affrontare, come tutti i genitori di minori sanno, sono tantissime. E ancora una volta abbiamo la dimostrazione come le fasce sociali più deboli non abbiano, di fatto, tutele (leggasi spazi, tempi e modi a dimensione della loro età e incosapevolezza).
Io, speriamo che me la cavo!
La didattica e gli esami ai tempi della DAD.
Ho letto con estremo piacere l’ultimo post[*] di Domenico sulle pagine di ItaliaMac: Notte prima degli esami.
Viene raccontato l’approccio multidisciplinare – vero – di un esame di terza media, con una commistione di competenze accademiche e anche tecniche, che a mio avviso sono la vera ricchezza di un apprendimento dove il Machine Learning è destinato a soppiantare il lavoro dell’uomo.
Mi chiedo – e chiedo a chi lo fa di mestiere – quanta parte del corpo docente oggi abbia veramente capito a 100 giorni dal lock-down e della D.A.D. come far approcciare all’uso della tecnologia i ragazzi. Meno nozionismo e più spunti per una ibridazione di competenze.
Ibridazione che loro stessi devono approfondire, se non se ne hanno acquisite nel frattempo, in questi mesi che ci separano dalla ripresa delle attività scolastiche.
In questi giorni ho (finalmente) intrapreso la lettura del libro (cartaceo!) Remote del 2013 dove si sanciva la “non necessità” di un ufficio. Siamo ormai entrati nell’era della “non necessità” della classe così come l’abbiamo conosciuta. Concordi ?
[*] Bentornato, mancavi!