- Why Do We Hurt Robots? — non è la prima volta che riporto un link sull’argomento. Sicuramente è un argomento degno di approfondimento, visto che l’automazione è ormai profondamente integrata nella nostra società a livello manifatturiero, e con l’avvento della IoT è destinata a propagarsi anche nel resto della società;
- Ossi Edizioni: un nuovo modo di pensare i libri scolastici — dopo un iniziale entusiasmo, man mano che scorrevo le immagini a corredo dell’articolo sul progetto di tesi di Simona Pastore, la valutazione estetica del prodotto è calato. Non è calato invece l’interesse e l’ammirazione verso la tematica affrontata ed il come.
- We Built an ‘Unbelievable’ (but Legal) Facial Recognition Machine — a fine maggio mi è capitato sottomano il link alla notizia per cui sono stati stanziati dei fondi per permettere a scuole e case di cura di installare (obbligatoriamente) sistemi di video sorveglianza. Poco dopo mi sono imbattuto in un commento tra amici informatici dove ci si immaginava lo scenario di poca preparazione tecnica presente in queste strutture E l’eseguità dei fondi a disposizione, per cui è facile immaginarsi che le immagini catturate da questi sistemi saranno trasmesse con migliaia di altre già oggi in streaming in chiaro. Infine un terzo linkava quest’articolo che mostrava come già oggi un privato cittadino, con un po’ di tempo e qualche centinaio di euro possa identificare e tracciare persone e comportamenti grazie alle webcam installate in migliaia di luoghi pubblici. È tempo di fermarsi a pensare alle conseguenze delle nostre azioni sul web, troppi ancora non capiscono che il web è solo un altro aspetto della nostra vita … più difficile da controllare perché sempre accessibile a chiunque.
- Il più ampio studio mai eseguito sulla salute delle persone transgender — la libertà di essere se stessi non è una cosa scontata. Ho letto con piacere di questa ricerca d’avanguardia (perché ancora raramente affrontata).
- Exclusive: IKEA to revamp app as store strategy shifts — da un post della newsletter di Gianluca Diegoli apprendo di questa notizia ‘rivoluzionaria’. IKEA lentamente sta abbracciando in maniera decisa il percorso della vendita on-line piuttosto che lo sfruttamento dell’esperienza immersiva in uno store fisico che, necessariamente, per la maggior parte della propria utenza può avvenire una volta o due all’anno. Invece in questo modo pur abitando lontano dal negozio fisico posso venir coinvolto dai loro prodotti, e con un click (magari da app sul cellulare) ecco partire l’ordine che arriverà comodamente a casa mia.
scuola
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letture suggerite del 24 febbraio 2019
- Che cos’è e a cosa serve il giornalismo oggi
- Scuola, prima o poi qualcuno ringrazierà gli insegnanti per il loro lavoro?
- iPhones are hard to use
- Celebrate Fifteen Years of Fedora
- Getting the iPad to Pro – il nuovo iPad Pro è un computer dal futuro, con il software di ieri.
Letture suggerite del 28 Ottobre 2018
Dov’è il nostro esperimento?
in un Paese di sessanta milioni di persone, ce l’abbiamo una scuola dove assieme a venti studenti si fa sperimentazione selvaggia per capire realmente che cosa serve a un ragazzo di oggi per crescere in pienezza e sviluppare tutte le sue risorse? Ne abbiamo una?
Perché è già tardi. I figli di Musk stanno finendo le secondarie inferiori, cioè sono dentro Ad Astra da quasi dieci anni. Se tutto fosse clamorosamente sbagliato, immagino che l’esperimento sarebbe già terminato. Dov’è il nostro esperimento?
Lucio Bragagnolo ☞
Questo è un bellissimo spunto di riflessione da parte Lucio… dov’è la nostra creatività nell’insegnamento “superiore”?
Chi si preoccupa di educare le prossime generazioni?
Solo un minuto e trenta secondi del discorso tenuto lo scorso gennaio da Jack Ma al World Economic Forum. Appena ho qualche minuto cerco di recuperare il video completo. Ad ogni modo trovo che questi 90 secondi bastino e avanzino per cominciare una riflessione su quello che insegniamo ai nostri figli, e a come glielo stiamo insegnando.
I frutti dell’educazione che noi abbiamo ricevuto si stanno cominciando a vedere… e belli di certo non sono 🙁
comincia la scuola
memento
Dobbiamo insegnare ai ragazzi ad essere curiosi, a verificare, non a pensare per sentito dire. “Lo pensi o lo sai ?” è uno dei miei refrain preferiti.
Stefano Quintarelli & Francesco Sacco – Che Futuro! Le nuove scuole ci sono, sono sempre di più. Ecco cosa fanno
Non si finisce mai di disimparare / 2
Nelle letture odierne mi sono imbattuto nell’omonimo post del buon @loox dove è presente una lettera di un insegnante Italiano. Della categoria dei prof coscienziosi… Ti consiglio di leggere la lettera nella sua interezza, eventualmente lasciando i commenti da Lucio. Io ti saluto lasciandoti la citazione di chiosa al suo post:
Solo come appunto, personale: la scuola è sempre di tutti nelle discussioni demagogiche. Quando devono girare gli equipaggiamenti, e i soldi, spesso è di pochissimi. Magari fossero i migliori.
Lucio Bragagnolo ☞ Non si finisce mai di disimparare /2
iRiassunti e la scuola che riprende e redeem code
L’amico Francesco segnala come con l’avvicinarsi dell’apertura scolastica e con l’inizio di quel periodo in cui i genitori stressano i figli per l’espletamento dei compiti estivi, la sua app iRiassunti abbia scalato le posizioni nella classifica delle app più vendute nell’iTunes Store.
Forse ricordereai che già lo scorso aprile ti avevo parlato di iRiassunti, beh ho ancora qualche codice omaggio per poterla scaricare gratuitamente. Se la cosa ti interessa lascia un commento qui sotto.
Un’utopia chiamata Università
Nonostante quello che si affermi sulla base di tabelle ufficiali che dipingono noi Universitari come dei nababbi, il fatto che moltissimi giovani bravi (siano essi semplici borsisti, o abbiano già un posto fisso come ricercatori e professori) si siano trasferiti e si stanno trasferendo in altri paesi Europei (flusso di uscita a senso unico) e là intendano fare o proseguire la carriera universitaria, dimostra varie cose:
- in primis che l’Università Italiana è ancora in grado di produrre eccellenze e quindi le classifiche che ci pongono in posizione di assoluta retroguardia, colgono alcuni aspetti e ne trascurano altri, per cui vanno prese, come tutte le classifiche, come fari che illuminano solo parte della scena.
- in secundis che gli stipendi (soprattutto quelli iniziali), la prospettiva di carriera, e i benefits ci rendono scarsamente attraenti non solo per le eccellenze ma anche per giovani semplicemente bravi.
Questo un piccolo, ma significativo, estratto dall’articolo intitolato Un’utopia chiamata Università da Noise From Amerika, (un blog sito da aggiungere al feed-reader!)