letture suggerite del 20 febbraio 2025

Libera il futuro

Complice un paio di viaggi in aereo, ho cominciato la lettura del libro “Libera il futuro” dell’amica Mafe de Baggis.

Copertina del libro “Libera il futuro” di Mafe De Baggis

Il testo mi ha catturato parecchio ed ho già letto quasi 150 pagine in due ore e spicci di volo. Collezionando nel frattempo un certo numero di “orecchie” a bordo pagina per segnarmi citazioni, frasi e libri che mi prometto di re-investigare o approfondire o condividere con le persone che hanno il piacere di leggermi.

Si fa strada in me il desiderio di leggere più testi, valutare l’acquisto di un Kindle, usare uno strumento che non sia questo sito web (o altri) per collezionare questi spunti e idee. Le soluzioni sul mercato sono tante, più o meno costose.

Avrei valutato una soluzione self-hosted, visto che mi sono ripromesso di creare un “pinboard” personale sulla mia VPS, ma ad ora non trovo nessun tool che mi abbia convinto del tutto.

Torno a leggere (e a dedicarmi agli esercizi proposti alla fine di ognuna delle quindici lezioni).

Arricchisci il tuo tempo e quello degli altri

Giusto qualche giorno fa esprimevo la presenza di un mio disagio nel leggere le notizie del mondo. In special modo quello tech che mi vede, per lavoro e per diletto, molto coinvolto.

Ad alleviare in parte questo disagio, ecco le parole dell’amica Mafe che ricondivido qui con te. E anche ti invito a portare avanti il discorso nei commenti al suo post, o in un tuo spazio web. Ecco che scrive Mafe:

❝ Se sei qui, dove per qui intendo con uno smartphone in mano o davanti a un computer, è probabile che tu ti stia chiedendo come comportarti vedendo i potenti della tecnologia schierarsi al fianco di Trump come moschettieri al contrario, opportunisti invece di eroi. Non tutti tutti, ma molti e tra i molti anche qualcuno meno visibile, meno noto, ma comunque rilevante per la salute della democrazia (penso a Mr Oracle, sui cui server e nei cui software vivono i nostri dati). E visto che uno dei motivi per cui Zuckerberg, Bezos, Altman and company si stanno inchinando a corte è avere armi contro le leggi europee (che ci proteggono molto di più di quelle americane, in particolare quella per la privacy) quello che succede ci riguarda ancora più del nostro solito, in quanto provincia dell’impero (o dell’Impero).
Che cosa possiamo fare noi, oltre a mantenere lucidità e spirito critico in questo fiume di shock continui? Possiamo decidere se andare o restare.
Andare via dalle piattaforme di social media, intendo. Tutte, Whatsapp compreso (perché c’è un motivo per cui è difficile capire che è di Meta se non lo sai). Per chi, come me, decide di restare, ho tre consigli non richiesti, eccoli.

1) Pubblica post interessanti, divertenti, utili, critici se necessario, ma meglio se costruttivi. Non fare polemiche, non giudicare tutto e tutti, non commentare tutto e tutti. Non fate pettegolezzi, ha chiesto Pavese. Non fate troppi pettegolezzi. Se resti, resta per bilanciare verso l’alto il livello.

2) Usa le piattaforme di social media per creare, rinforzare e arricchire relazioni. Non usarle per i tuoi interessi, perché il modo migliore per realizzare i tuoi interessi è arricchire le reti di cui fai parte. L’opportunismo ti porta nella direzione opposta: hide, block, occhi al cielo (quest’ultima reazione non è tracciabile ma le mie stime la collocano molto alta).

3) È vero che a queste piattaforme non piace quando le usi per portare traffico altrove, ma questo non vuol dire che tu non debba avere o curare un altrove, dove conservare tutto quello che fai (fossero anche i tuoi pensierini, disegni, ricette). Lo dico da anni, a persone, professionisti, aziende e brand: il sito dove raccogli i contenuti che realizzi dev’essere ancora e sempre il cuore della tua attività e dev’essere di tua proprietà. Se non hai o non puoi curare un sito, può essere il tuo computer. Se qualcosa ha poca importanza e non dev’essere conservato, ha senso pubblicarla?

Lo ripeto: sono cose che puoi fare, se vuoi. Non devi, non devi farle tutte, non devi farle sempre. Vale che tu sia lì per diletto, per lavoro o per ricerca. Arricchisci il tuo tempo, cantava Luca Carboni. Arricchisci il tuo tempo e quello degli altri.
Mafe De Baggis

le dimensioni contano

❝ Scale matters. Send 1$ to a very small creator and you’ll make their day. Send 50$ to a famous YouTuber and they’ll barely notice it. Send an email to someone who wrote a post that resonated with you on their small personal site and you might start a friendship. Send a message to a famous celebrity and there’s a high chance they won’t even see it.

In an online world dominated by huge online presences, one where reaching a million followers is celebrated with a plaque, maybe we should start spending more time celebrating smallness. Because, from a purely human perspective, small scale is the best scale.

Manuel Moreale

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14 regole per mantenere la tua sanità mentale on-line

Diversi anni fa Kai Brach, l’autore dietro il mio adorato Offscreen Magazine e della newsletter Dense Discovery, condivise questo poster motivazionale.

Kai ha elencato quattordici semplici regole che, se applicate correttamente, possono aiutarci a relazionarci correttamente, in una maniera socialmente e psicologicamente sana, alla nostra vita (online e non, direi).

Sul punto sette ho “in canna” una citazione ad-hoc di un articolo letto giusto l’altro ieri che avevo in mente di condividere a breve.

Sul punto dieci mi ritrovo nel lavoro fatto negli anni nel mio piccolo canale Slack “SulPulmino” nato da una serie ricorrente di conversazioni online su Twitter con vari amici, dove ci rincorrevamo tra thread diversi usando quell’hashtag. A distanza di anni il canale è ancora vivo, nonostante molti si siano allontanati (anche dall’uso della piattaforma, che dopo un periodo incredibile di crescita della sua adozione ha visto un crollo verticale … almeno stando alle mie esperienze). Parliamo di Apple, di software, cazzeggiamo, arte e fumetti, musica. Se ti interessa partecipare scrivimi l’email a cui mandare l’invito per partecipare.

Infine, il punto quattro. Prima di intraprendere qualunque azione on-line prendiamoci un momento. Respiriamo. E riflettiamo se abbiamo tempo, voglia ed energia necessarie a portare avanti una discussione (piacevole o meno) sull’argomento.