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social network
Ci sono 78 articoli con tag social network (questa è la pagina 2 di 8).
Cosa raccontiamo di noi sul web?
Ti va di fare un esercizio?
Prendi un foglio di carta e una penna.
Ora apri Facebook, vai sul tuo profilo e scrivi sul foglio di cosa parlano i tuoi ultimi 3 post (pensi che chi ti cerca ne leggerebbe di più?).
A lezione oltre a questa autoanalisi chiedo agli studenti di cercare il proprio/la propria vicino/a di banco su Google, e scrivere su un foglio tre temi a cui principalmente lo/la associano. In base ai risultati che hanno visto al volo. Questo è il momento della rivolta: a nessuno dei miei studenti piace quello che il vicino ha visto.
– Ma tu sei andato a vedere quello che avevo scritto accanto a quella foto.
– Lo hai scritto tu online.
Nessun articolo pubblicato per Science Magazine o il racconto delle ore passate a studiare la struttura delle particelle subatomiche (insegno nel master del Dipartimento di Fisica e Astronomia, per cui sono esempi verosimili), ma come tutti hanno messo online l’ultima birra bevuta con gli amici, commenti sportivi, storie d’amore e così via. Come tutti. Raccontiamo di noi tanto ovunque. E poco delle nostre competenze.Domitilla Ferrari, newsletter n°35
📒E quindi ovviamente l’esercizio si conclude con una lista di buoni propositi: cosa puoi fare per migliorare la percezione degli altri delle tue competenze?
Letture suggerite dell’11 Novembre 2018
Letture suggerite del 28 Ottobre 2018
Letture suggerite del 16 settembre 2018
- In Finland, Kids Learn Computer Science Without Computers
- GDPR Hysteria
- Teens are abandoning Facebook in dramatic numbers, study finds
- WordPress Turns 15: a Story of Survival, Ideals and Global Domination – there’s a lot here to be learned!
- How To Optimize Your Life And Work With The Dosage Principle
Non alimentiamo la fogna dei social
Cerchiamo di sforzarci ad essere noi stessi migliori ogni giorno, rifiutiamo le risse nel fango e teniamo sempre rigida la barra dell’indignazione. Ma
nonevitiamo di fare il gioco chi di sa sfruttarla per farsi pubblicità, perché è proprio così che i fascioleghististellati sono andati al Governo del nostro Paese, e non sarà la stessa violenza in direzione opposta e contraria a farci migliorare le cose.
Sono settimane che volevo scrivere qualcosa a riguardo … l’amico Alessandro mi ha levato dall’impiccio di farlo. Grazie.
letture suggerite del 5 Agosto 2018
Cory Doctorow: Zuckerberg e l’incoscienza morale
C’è una parola antica per questa cosa:. corruzione. Nei sistemi corrotti, pochi malfattori costano miliardi a tutti gli altri per incassare milioni. Il risparmio che può avere una fabbrica scaricando inquinanti nei bacini acquiferi è molto più piccolo dei costi che subiamo tutti per il fatto di essere avvelenati dagli scarichi. Ma i costi sono ampiamente distribuiti, mentre i guadagni sono fortemente concentrati, per cui chi trae beneficio dalla corruzione può sempre spendere più delle proprie vittime per rimanere impunito.
Facebook non ha un problema di controllo mentale: ha un problema di corruzione. Cambridge Analytica non ha convinto della gente di buon senso a diventare razzista: ha convinto i razzisti a diventare elettori.Cory Doctorow
Da una traduzione di Paolo Attivissimo.
piccole rimozioni
… dalla Sidebar del sito. Ho levato l’embed delle ultime foto da Instagram e degli ultimi Tweet. Ho pensato che non servono a nulla a chi visita queste pagine, rallentano il caricamento del sito quando si visitano questi lidi, e che se uno vuole o mi segue già o farà buon uso delle icone social predisposte nell’apposito menù.
Ho anche disattivato la pubblicazione automatica dei post sui Social (usavo Jetpack per la condivisione automatica su Twitter e LinkedIn… sempre seguendo l’ispirazione data da James Shelley ho deciso di procedere in questo modo. Se vorrò “promuovere” qualche articolo lo farò a mano, sui social che mi parrà più opportuno.
#DELETEFACEBOOK … O NO?
Ormai i telegiornali e i principali quotidiani on-line hanno ammorbato chiunque con – una parziale visione de – la storia di Cambridge Analytica e dell’uso assolutamente non etico dei dati che volontariamente abbiamo pubblicato su Facebook grazie a delle API che solo da qualche anno sono state modificate in modo da ‘limitare i danni’ in qualche modo.
Ora che le acque si sono calmate ti propongo qualche lettura (in italiano) sull’argomento … Lettura che spero ti aiuti a farti una idea più chiara di cosa è successo e di quali saranno le giuste contromosse che tu potrai attuare per proteggere la tua privacy. In attesa che il GDPR venga recepito in tutta la comunità europea ed i Legislatori comincino a legiferare – si spera! – in maniera intelligente sulla materia del trattamento automatico dei dati.
Buona lettura:
- I dati online spiegati a mia madre… analizzando l’attuale situazione politica italiana con i dati disponibili in rete.
- La finta ammissione di colpa di Mark Zuckerberg – Ecco perché Facebook ha tutto da guadagnarci dalla vicenda Cambridge Analytica
- Come cancellare i dati delle app che hai autorizzato su Facebook
- Le inserzioni su Facebook, il tracciamento e la privacy
- Che cosa rende così potenti le notizie false in rete
- Lo scandalo Cambridge Analytica è l’unica ragione per cui Facebook esiste
- https://motherboard.vice.com/en_us/contributor/jason-koebler Questo non è un articolo, ma il profilo di Jason Koebler che, trovo, abbia scritto tra gli articoli migliori sulla Vicenza dello “scandalo”. Selezione dalla lista gli articoli sull’argomento. Sono in inglese ma meritano una lettura.