Come cancellare i dati delle app che hai autorizzato su Facebook

Il caso Cambridge Analytica fa nascere molte domande: a quali informazioni hanno accesso le applicazioni che autorizziamo su Facebook? Scoprirlo è facile, impedire che continuino ad avere carta bianca, un po’ meno.

In questo post su Wired Italia, Diletta Parlangeli fa il punto su come cancellare i dati delle app che hai autorizzato su Facebook… E si può scoprire che se cliccare su “accetta” per utilizzare la fantastica app che ti fa scoprire che dolce saresti nella corte parigina ai tempi di Maria Antonietta è roba da mezzo secondo, il non prendersi il dovuto tempo per analizzare a quale mole di dati personali stiamo dando accesso dura molto di più. E purtroppo ancora di più durerà il processo di richiesta di rimozione dei nostri dati, perché la certezza che lo facciano (Facebook e lo sviluppatore tal dei tali) è nulla.

Ti lascio con la segnalazione di un ultimo articolo:

Lo scandalo Cambridge Analytica è l’unica ragione per cui Facebook esiste →

Letture suggerite del 23 Luglio 2017

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Letture suggerite del 9 Luglio 2017

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È già passata una settimana dal mio ultimo post qui. La selezione odierna di articoli consigliati è abbastanza varia, e sicuramente almeno tre di questi meriterebbero una discussione approfondita a più voci, non credi?

Ripariamo internet scrivendo cose di valore e comportandoci con gentilezza verso la gente.

Fix the internet by writing good stuff and being nice to people.

Perché questo meraviglioso articolo di ‘Vicky’ ci abbia messo mesi ad arrivare nel mio browser mi è del tutto ignoto. Sta di fatto, però, che scrive esattamente quello che è il mio sentire verso la fruizione dei contenuti on-line… e di una possibile ricetta per rendere il web, il nostro mondo digitale, un posto più accogliente del mondo fisico.

Del resto non siamo tutti fan dell’evoluzione e del miglioramento continuo?

Le letture suggerite del 19 Febbraio 2017

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Un anno in musica

Scopro stamattina che uno dei miei servizi online (o social network) preferiti — Last.fm — ha pubblicato un tool che riassume in una infografica tutti gli ascolti registrati dal suo servizio di scrobbling. Essenzialmente quest’anno ho ascoltato musica tramite Spotify (in versione Pro nella seconda parte dell’anno grazie all’uso del pack Family).

E queste sono le mie statistiche (clicca sull’immagine per andare nella pagina con l’infografica completa)…

ipernity, non ti ho abbandonato per davvero

Il mio arrivederci a ipernity è stato forse affrettato, ma senz’altro utile. Dopo aver pubblicato il post, infatti, sono stato contattato dal Team Ipernity dove nel gruppo dei fondatori c’è stato qualcuno che ha riconosciuto il fraintendimento in atto tra me ed il supporto, mi ha fatto le sue scuse ed esteso ‘a vita’ – scadenza 2100 – la mia membership di tipo Club.

Sono molto grato al Team di tutto ciò, e come detto continuerò a sostenere a livello di comunicazione ogni loro attività, traducendo quel che c’è da tradurre e ‘evangelizzando’.

ipernity_logo_155x41Quello che cambierò sarà l’uso della piattaforma. In vista della cancellazione dell’account infatti avevo svuotato il mio profilo, che oggi contiene un centinaio di volte in meno le foto che avevo.

Oggi mi chiedo se ha senso per ipernity offrire di base solo 200 foto visibili gratuitamente, in un mondo dove Google e Flickr offrono molto di più in termini di spazio e Instagram / Facebook sono praticamente illimitati (usando come moneta di scambio la nostra privacy ed il nostro profilo di consumatori) … Qual è il senso di ipernity dove gli specialisti si sono spostati su 500px o mettono una selezione delle foto migliori su Unsplash o siti analoghi? Essere nazionalisti (supportandone la loro provenienza europea) o nostalgici attaccati alla nostra piccola cerchia?

Anche loro, come diversi altri nomi del web odierno, dovranno interrogarsi sulla loro mission e la propria visione aziendale per supportare economicamente la propria esistenza.