Sono già passati quattro giorni dal BeachCamp ’09 e mi sembra doveroso, e opportuno, spendere qualche riga in favore di alcune riflessioni nate in seguito alla mia presenza lì.

Come mia moglie mi ha fatto notare questo, per la stragrande maggioranza di noi presenti, era più un FerieCamp – un’occasione per rilassarsi al mare con gli amici, il sole ed il mare – che una data in cui incontrarsi per parlare di un tema specifico.
Un grande input però lo han dato Francesco Travaglini e Michele Vitale, dei ex-machina del munifico sponsor (come si usa dire) Parco dei Buoi, che si son occupati di sfamarci e poi chiederci il conto [ 😉 ] parlandoci della loro iniziativa di “blogger agricoli” e di un progetto che pian piano stanno mettendo su.
Innanzitutto son rimasto sorpreso dalla provenienza dell’iniziativa … Il Molise, infatti, non è certamente noto per la sua avanguardia tecnologica e mi ha fatto immensamente piacere sapere che a Larino si sia saputo cogliere il potenziale offerto dalle nuove tecnologie.
In secundis mi ha colpito la voglia di fare, creare, propria di persone concrete, con il solido valore del lavoro alla base delle proprie scelte di vita, valore che è venuto fuori quando Francesco e Michele – mi permetteranno di chiamarli per nome – ci han chiesto cosa ne pensassimo del loro progetto/iniziativa.
Tertius il loro intervento mi ha fatto focalizzare come il business di molte realtà imprenditoriali Italiane sia basato sul “lavoro manuale”. Mancandomi una definizione precisa, provo ad abbozzare un esempio di quel che intendo.
Il singolo muratore ogni giorno porta a casa il frutto del lavoro delle sue due braccia.
Gli spazi per una economia speculativa son pochi, potrebbero essere rischiosi, ma sopratutto cosa c’è di sbagliato dell’accontentarsi del guadagno delle proprie braccia?
Lo scopo primo di un sito come Parco dei Buoi è quello di farsi conoscere, valorizzare il proprio prodotto, e vendere tutto quello che si produce. In un secondo tempo c’è voglia di aumentare il proprio giro d’affari, sempre legandolo però alla propria produzione. Ancora, come terzo livello, c’è quello di evolvere in una direzione, a mio avviso, leggermente speculativa … ma è fisiologico del seminare e raccogliere i frutti, e pertanto virtuoso … al contrario del far soldi partendo dai soldi.
Giungo, infine, agli appunti / consigli che mi sento di dare a Francesco e Michele, sperando che capiscano il mio sprone a migliorare.
Primo: Parco dei Buoi necessita di un logo, di una grafica, di qualcosa che lo renda riconoscibile (nel post, ad esempio, ho dovuto usare l’header del loro sito ripreso dal sito del BeachCamp).
Secondo: Una zona “contatti”, dove siamo e sopratutto COSA FACCIAMO (in breve) va messa nel sito/blog. Il lettore solo affrontando la lettura dei vari post capisce cosa fate, l’amore verso il territorio, e la passione che vi muove nel vostro lavoro.
Terzo: bella l’idea di presentarsi con i bigliettini da visita per tutti, meno bello vedere che son fatti a mano e non sono delle moo-cards originali (o almeno lo sembrano assieme a tutti gli altri biglietti da visita di tale brand che ho nel portafogli !!!)
Per il resto + un lettore del vostro blog e la promessa di venirvi a trovare a Larino durante uno dei miei giri in moto 😉