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Come velocizzare i backup di Time Machine su NAS

time-machine-mac-backups-610x359Recentemente ho dovuto affrontare i problemi di un backup Time Machine estremamente lento. In oltre venti giorni il sistema non riusciva a portare a termine nella giornata lavorativa il backup di ‘soli’ 120GB su un NAS Synology.

I trasferimenti diretti dal Mac allo storage via SMB o AFP erano veloci, quasi al massimo teorico garantitomi dalla connessione ethernet a 100mbps … il backup di Time Machine procedeva con una lentezza inaudita. Quando ero al massimo delle performance non leggevo valori di picco sopra i 300kbps …

Dopo un po’ di indagini (sulla configurazione di rete, permessi, firewall di Mac, NAS e in LAN) sono capitato su un thread nei forum ufficiali di Apple. Qui veniva suggerito di verificare che il processo di I/O del demone di back-up non fosse sottoposto a throttling (strozzamento) da parte del sistema operativo.

Ho aperto il Terminale e sono andato a verificarlo impartendo il comando:

sudo fs_usage backupd | grep THROTTLED

Questo mi ha mostrato come effettivamente il processo di Time Machine fosse soggetto a questa modalità operativa:

pc004:~ username$ sudo fs_usage backupd | grep THROTTLED
12:41:20 THROTTLED 0.025280 backupd
12:41:20 THROTTLED 0.025692 backupd
12:41:21 THROTTLE 0.025212 backupd
12:41:21 THROTTLED 0.024373 backupd
12:41:22 THROTTLED 0.024731 backupd
12:41:22 THROTTLED 0.025428 backupd
12:41:22 THROTTLED 0.183553 backupd
…

Sono andato a modificare questa modalità operativa impartita dal sistema operativo al processo a capo del back-up dando quindi il comando:

sudo sysctl debug.lowpri_throttle_enabled=0

che mi ha restituito il il messaggio:

pc004:~ username$ sudo sysctl debug.lowpri_throttle_enabled=0
debug.lowpri_throttle_enabled: 1 -> 0

Questo ha effettivamente prodotto una accelerazione del processo di scrittura dei fila via rete sul Synology, andando a completare entro le 8 ore lavorative il nuovo ciclo di back-up incrementale del sistema (che come detto ammontava ad oltre 100GB).

Una volta appurato che il comportamento del backup di Time Machine sia tornato alla sua normale regolarità, potremo poi ripristinarne il comportamento di default impartendo il comando:

sudo sysctl debug.lowpri_throttle_enabled=1

È tutto per oggi! Mi piacerebbe sapere se anche tu ti sei imbattuto in questa problematica e come hai risolto …

El Capitan, Disk Utility e il RAID nativo di OS X

2015-1008-DiskUtility-RAIDVolumeSelected,std

Grazie ad una segnalazione dell’ottimo PowerUser sono venuto a conoscenza delle recenti défaillance di Apple con la gestione dei volumi RAID software, amplificati dalla demenziale riprogettazione di Utility Disco nell’ultima versione di OS X, la 10.11 “El Capitan”.

Mi sto documentando sulla questione, e apparentemente l’aggiornamento di un sistema esistente non comporta perdita di dati (o almeno sul computer aggiornato ieri in ufficio non ne abbiamo riscontrati) … però se avete un sistema che usa il software RAID nativo di Apple fate attenzione e aggiornate con cautela!

Time Capsule fai da te

→ Build a $35 Time Capsule – Raspberry Pi Time Machine Backup Server

Remy van Elst è un amministratore di sistemi informatici olandese che ha scritto questa guida per costruirsi in casa, tramite l’utilizzo di un computer Raspberry Pi e di qualche hard-disk USB “avanzato”, un clone pienamente funzionante della Time Capsule di Apple.

Esperimento a mio avviso senz’altro istruttivo e divertente, ma che dal punto di vista dell’efficenza energetica, di ingombri e di prestazioni I/O lascia un po’ il tempo che trova.

Senz’altro però un esercizio di “smanetteria” divertente!

Synology Disk Station Manager 5

Cosa fare al mattino quando, appena svegli, si sorseggia un caffè? Ma ovviamente si aggiorna il firmware del NAS casalingo (per farlo in ufficio aspetterò che siano passate le 17, quando la maggior parte degli utenti sarà andata via).

È di queste ore, infatti, il rilascio della versione 5.0 del Synology Disk Station Manager

Clear in the iCloud

Forse non ha molto senso segnalare quest’articolo quasi un anno dopo. Ma come sempre più spesso si dice su Internet tutto è sempre nuovo per qualcuno, quindi eccomi a spendere delle parole per segnalare l’articolo Clear in the iCloud dove gli sviluppatori si sono presi il compito di spiegare le scelte, e le motivazioni, tecnico/tecnologiche alla base di uno dei software che ha per molti versi rivoluzionato la user interface della app per iOS. Sto parlando di Clear.

Clear uses a custom (storage) system built on top of iCloud File Storage and it works in a similar fashion to Operational Transformation. The post proceeds to cover the reasons for choosing iCloud, then explores iCCD and subsequently builds a synchronisation system from the ground up.

Milen Dzhumerov

Senz’altro un argomento interessante per gli sviluppatori iOS, ma con delle riflessioni valide per chiunque oggi voglia programmare un’applicazione che faccia uso di sistemi di storage remoto su cloud, e debba affrontare le tematiche di sincronizzazione dei dati e ‘gestione delle collisioni’.

Tra l’altro in queste ore l’applicazione in esame Clear – Tasks & To-Do List [che si occupa di risolvere le problematiche della gestione delle liste di cose da fare, dei loro contesti e delle loro priorità] dovrebbe essere gratuita, invece che venduta al suo classico prezzo ~5€. La Realmac Software sta così mantenendo una promessa fatta ai propri clienti con la lettera Making Things Right pubblicata qualche giorno fai ai loro clienti, passati e futuri, di cui ho avuto modo di parlare sul mio spazio Delicious Stark su Tevac → .

sulla scelta degli hard disk da comprare

BlackBlaze è una società di servizi statunitense che offre ai suoi clienti un servizio di backup online dei propri dati personali sui loro server (nella nuvola) ad un costo iniziale di 5$ al mese (QUI le info commerciali sul loro prodotto).

A differenza di molti vendor Italiani (e Europei), BlackBlaze cura un blog aziendale molto schietto sulle problematiche e sui risultati della propria azienda. Tra questi diversi articoli sui sistemi di storage usati, sulla loro configurazione e – ieri – un interessantissimo post di analisi della longevità degli hard-disk utilizzati nei server del loro datacenter. L’articolo (in inglese) è questo:

What Hard Drive Should I Buy? →

… e te ne consiglio la lettura integrale, senza fermarti all’analisi visiva del grafico da me riportato come esempio.