Jetpack Social. Un passo falso secondo me.

Jetpack Social, WordPress plugin banner

Una piccola doccia fredda per chi, come me, per anni ha utilizzato il plugin Jetpack – che ricordo essere sviluppato da Automattic, l’azienda USA più direttamente coinvolta nello sviluppo delle soluzioni Open Source e SaaS per WordPress – al fine di condividere i propri post sui principali Social Network.

Anche se “sconsigliabile” nell’uso, rispetto a sistemi di condivisione più avanzati e se vogliamo professionali, specialmente in ottica SEO, per l’uso amatoriale e occasionale tale plugin svolgeva più che bene il proprio lavoro.

Share up to 30 times per month for free with Jetpack Social, and upgrade to share as many times as you want!

Da un mese a questa parte, questa dicitura campeggia nelle righe iniziali della descrizione di questo plugin (disponibile sia come parte della suite Jetpack che come plugin singolo) e ha provocato un certo sdegno tra gli utenti.

Personalmente ho disattivato questa funzione, e posso dire di esser rimasto abbastanza basito nel non trovare una comunicazione chiara e ‘onesta’ del cambio di rotta nello sviluppo del plugin. Per un mondo che sinora si è contraddistinto da chiarezza e trasparenza nei processi, questo credo sia un brutto passo falso e temo possa essere il preludio di manovre similari per altre parti dell’ecosistema WordPress. Speriamo di sbagliarci…

COME SVILUPPARE SITI IN LOCALE CON DEVKINSTA

Da qualche settimana Kinsta, uno dei servizi di hosting “managed” per WordPress più performanti e maggiormente all’avanguardia al mondo, ha rilasciato il suo tool per lo sviluppo in locale di un sito con WordPress.

Il tool è gratuito e si pone in diretta contrapposizione con Local di Flywheel, e come questo si pone come un punto di ingresso per chi volesse poi scegliere la piattaforma per un deploy rapido ed immediato di quanto sviluppato, passando poi a gestire lo ‘staging’ del sito e altro.

È con grande piacere quindi che ho appreso l’iniziativa di un webinar gratuito, che si terrà il prossimo 30 marzo 2021, dedicato all’esplorazione di questo nuovo strumento. Non essendo uno streaming pubblico è necessario prenotare la propria presenza REGISTRANDOSI.

Io mi sono prenotato, tu ci sarai?

letture suggerite del 19 maggio 2019

  • The Yoda of Silicon Valley – Donald Knuth, il maestro degli algoritmi, riflette sui 50 anni della sua opera più importante, un continuo opus-in-progress: “The Art of Computer Programming.”
  • Rome in Ruins – Qualcuno sta cominciando a pensare che Roma stia diventando una discarica. Ma non “un insieme confuso di ciarpame di interesse storico”, o un giardino abbandonato con dentro reperti storici, quanto piuttosto una discarica in senso letterale.
  • The future of web design doesn’t involve computers at all – Ho letto quest’articolo l’anno scorso: creare un sito web per il mobile da un dispositivo mobile. Mi ha fatto pensare che, nonostante i proclami talvolta pomposi, effettivamente dei passi rivoluzionari nel modo in cui usiamo i ‘computer’ vengono fatti costantemente.
  • Reading in the Age of Constant Distraction
  • How Silicon Valley Puts the ‘Con’ in Consent – La domanda è: se nessuno legge i Termini e le Condizioni di utilizzo di software e servizi on-line (e non), com’è possibile che questi siano la spina dorsale di tutti gli aspetti legali/commerciali dell’informatica oggi???

Letture suggerite del 3 Giugno 2018

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MITI SU WORDPRESS, COSA RISPONDERE AI CLIENTI

WordPress non è facile da usare, diceva Ivan Rachieli un anno fa dalle pagine del suo blog e dopo aver partecipato al WordCamp di Torino.

Ma questa affermazione si scontra con i proclami per cui il mio C.M.S. preferito ha raggiunto il 28% di penetrazione del mercato degli strumenti per costruire siti web… Se lo usano tutti, non sarà certo difficile!

https://twitter.com/koolinus/status/864383475725586432

E come dubitare di questa facilità quando ogni giorno possiamo vedere  decine di persone realizzare un proprio blog con ‘pochissimo impegno’ ed in brevissimo tempo, assistendo poi alla celebrazione di alcuni blogger come nuovi modelli di successo economico (e sociale) nei media…

In pochi ci fermiamo a riflettere su cosa ci sia “sotto” queste storie da giornali di gossip, a queste vere e proprie nuove credenze popolari. Tutti sembrano aver paura di dire le cose come stanno, come nel caso del fenomeno delle mamme blogger, e cosa vogliamo direi quelli che arrivano a comportamenti scorretti moralmente e professionalmente, in modi che in altri ambiti della comunicazione commerciale sono pesantemente sanzionati, e sul web non ancora?

WordPress è facile da usare, quando hai capito come si usa.
Ivan Rachieli

È solo quando hai veramente capito funziona una cosa, come si usa, che ti rendi conto della complessità che c’è dietro ogni singolo byte della pagina web che stai producendo, per te stesso o per il tuo cliente. Ma questa complessità è invisibile, intangible, e quasi sembra che a nessuno interessi darne corpo, peso, valore…

L’argomento è molto sentito nel mondo dei freelancer italiani negli ultimi mesi, forse perché finalmente il ‘mercato del web’ in Italia si sta allineando ai tempi ed i modi di crescita del resto del mondo … lasciando indietro l’adeguamento per il riconoscimento – sociale ed economico – di tutte quelle figure che vi lavorano, magari da decenni, magari con elevate professionalità e capacità tecniche e commerciali.

Ci ritroviamo a combattere con i favori, o i prezzi, del cuggino di turno… Combattiamo contro la concezione del “Eh, ma con WordPress è tutto facile”, del “Che ci vuole”, del lavoro pagato un tot al kilo e poi abbandonato.

Allora ben vengano l’articolo di Ivan, o il trattato – articolo è riduttivo – che il gruppo di sviluppatori romano SkillsAndMore ha realizzato per sfatare i 12 falsi miti di WordPress e le risposte da dare ai clienti.

Nel nostro piccolo domani proveremo a discutere dell’argomento durante il 9° meetup WordPress della comunità di utenti e sviluppatori baresi, dove già negli ultimi incontri erano nati dei confronti costruttivi tra i partecipanti su quale fosse esattamente il nostro ruolo nei confronti del cliente: meri esecutori delle sue volontà (succubi di idee e credenze popolari) o dei consulenti che sappiano interpretare i suoi bisogni, tradurre in azioni strategiche le sue aspettative di marketing e quindi accompagnatori in un percorso di applicazione di tali strategie comunicative?

Più aumentano le mie esperienze nel campo della consulenza, più mi rendo conto che il “mordi e fuggi” non fa bene alla professione. Ci aiuta a mangiare, a sopravvivere, ma non fa crescere né noi, né il nostro cliente, e inaridisce il mercato. Al cliente dobbiamo primariamente offrire una professionalità ed una chiarezza, una onestà tali da vincere la sua fiducia ad affidarci il suo progetto di business … e non il mandato a realizzare ‘il sito web’.

Che ne pensi? Ti lascio allo spazio dei commenti, o ci vediamo domani al meetup WordPress!