WordPress non è facile da usare, diceva Ivan Rachieli un anno fa dalle pagine del suo blog e dopo aver partecipato al WordCamp di Torino.
Ma questa affermazione si scontra con i proclami per cui il mio C.M.S. preferito ha raggiunto il 28% di penetrazione del mercato degli strumenti per costruire siti web… Se lo usano tutti, non sarà certo difficile!
https://twitter.com/koolinus/status/864383475725586432
E come dubitare di questa facilità quando ogni giorno possiamo vedere decine di persone realizzare un proprio blog con ‘pochissimo impegno’ ed in brevissimo tempo, assistendo poi alla celebrazione di alcuni blogger come nuovi modelli di successo economico (e sociale) nei media…
In pochi ci fermiamo a riflettere su cosa ci sia “sotto” queste storie da giornali di gossip, a queste vere e proprie nuove credenze popolari. Tutti sembrano aver paura di dire le cose come stanno, come nel caso del fenomeno delle mamme blogger, e cosa vogliamo direi quelli che arrivano a comportamenti scorretti moralmente e professionalmente, in modi che in altri ambiti della comunicazione commerciale sono pesantemente sanzionati, e sul web non ancora?
WordPress è facile da usare, quando hai capito come si usa.
Ivan Rachieli
È solo quando hai veramente capito funziona una cosa, come si usa, che ti rendi conto della complessità che c’è dietro ogni singolo byte della pagina web che stai producendo, per te stesso o per il tuo cliente. Ma questa complessità è invisibile, intangible, e quasi sembra che a nessuno interessi darne corpo, peso, valore…
L’argomento è molto sentito nel mondo dei freelancer italiani negli ultimi mesi, forse perché finalmente il ‘mercato del web’ in Italia si sta allineando ai tempi ed i modi di crescita del resto del mondo … lasciando indietro l’adeguamento per il riconoscimento – sociale ed economico – di tutte quelle figure che vi lavorano, magari da decenni, magari con elevate professionalità e capacità tecniche e commerciali.
Ci ritroviamo a combattere con i favori, o i prezzi, del cuggino di turno… Combattiamo contro la concezione del “Eh, ma con WordPress è tutto facile”, del “Che ci vuole”, del lavoro pagato un tot al kilo e poi abbandonato.
Allora ben vengano l’articolo di Ivan, o il trattato – articolo è riduttivo – che il gruppo di sviluppatori romano SkillsAndMore ha realizzato per sfatare i 12 falsi miti di WordPress e le risposte da dare ai clienti.
Nel nostro piccolo domani proveremo a discutere dell’argomento durante il 9° meetup WordPress della comunità di utenti e sviluppatori baresi, dove già negli ultimi incontri erano nati dei confronti costruttivi tra i partecipanti su quale fosse esattamente il nostro ruolo nei confronti del cliente: meri esecutori delle sue volontà (succubi di idee e credenze popolari) o dei consulenti che sappiano interpretare i suoi bisogni, tradurre in azioni strategiche le sue aspettative di marketing e quindi accompagnatori in un percorso di applicazione di tali strategie comunicative?
Più aumentano le mie esperienze nel campo della consulenza, più mi rendo conto che il “mordi e fuggi” non fa bene alla professione. Ci aiuta a mangiare, a sopravvivere, ma non fa crescere né noi, né il nostro cliente, e inaridisce il mercato. Al cliente dobbiamo primariamente offrire una professionalità ed una chiarezza, una onestà tali da vincere la sua fiducia ad affidarci il suo progetto di business … e non il mandato a realizzare ‘il sito web’.
Che ne pensi? Ti lascio allo spazio dei commenti, o ci vediamo domani al meetup WordPress!