Come fare spazio sul tuo Mac cancellando gli snapshot locali di Time Machine

Torno a parlare ancora una volta di Time Machine sulle pagine di questo mio blog.

Per chi non lo sapesse, Time Machine è il meccanismo di back-up automatico su hard disk esterno inventato da Apple ed introdotto nel suo sistema operativo nel 2007 con il rilascio di Mac OS X Leopard (versione 10.5).

Il punto chiave della questione è proprio quel suo essere magicamente sempre funzionante quando colleghiamo al nostro Mac computer Apple un hard-disk esterno destinato ad essere utilizzato in questo modo. Time Machine si occuperà di creare ad intervalli regolari:

Time Machine saves hourly backups for the past 24 hours, daily backups for the past month, and weekly backups for everything older than a month until the volume runs out of space. At that point, Time Machine deletes the oldest weekly backup.

Time Machine, Wikipedia

Negli anni Time Machine è cresciuto ed evoluto, introducendo alcune funzionalità … quella di cui ci occuperemo oggi è quella dei local snaphots o Instantanee Locali.

Time Machine ti consente di ripristinare file dalle istantanee locali dei file sul Mac, anche quando il disco di backup di Time Machine non è disponibile.
Poiché il disco di backup di Time Machine potrebbe non essere sempre disponibile, Time Machine memorizza anche alcuni backup sul Mac. Questi backup vengono chiamati istantanee locali.

A questo punto uno comincerebbe anche a preoccuparsi, visto che Apple ha scelto politicamente di dotare i suoi computer degli hard disk a stato solido (SSD) più veloci e affidabili sul mercato, a discapito del costo per Gigabyte piuttosto sfavorevole… tant’è che nel 2021 il taglio base per i nuovi computer è ancora di soli 256GB. Se non fossi d’accordo sul mio utilizzo dell’aggettivo “soli”, ti invito a pensare alle dimensioni dei file di ogni scatto del tuo iPhone o di ogni filmato di qualche minuto in fullHD del tuo smartphone.

Ma torniamo all’oggetto di questo post… Gli ingegneri Apple non sono sprovveduti, ed hanno pensato a questa eventualità, infatti:

Non preoccuparti della quantità di spazio di archiviazione usata dalle istantanee locali: queste non usano lo spazio necessario per attività quali il download o la copia di file, o l’installazione di nuovo software. Il Mac considera lo spazio usato dalle istantanee come spazio di archiviazione disponibile.
Nonostante ciò, Time Machine memorizza le istantanee solo sui dischi in cui è disponibile una notevole quantità di spazio e le elimina automaticamente quando diventano obsolete o quando è necessario spazio per altre operazioni.

Questo non è sempre vero, purtroppo, ed in alcuni casi – tipo quello dell’utilizzo di Boot Camp – questo spazio viene sempre visto come ‘occupato’ dal software di turno e quindi bisogna procedere manualmente alla pulizia.

Per questo genere di pulizia io mi affido da sempre ad Onyx, che nelle sue versioni più recenti possiede un’apposita voce per la cancellazione di queste Istantanee Locali di Time Machine.

Purtroppo questa opzione non è disponibile nelle vecchie versioni di Onyx, che sarai costretto ad utilizzare nella versione pensata per il tuo sistema operativo…
In questo caso ci viene utile l’applicazione Terminale (che trovi in Applicazioni > Utility del tuo Mac assieme a tante altre). Ci basterà copiare questo comando nel prompt (nel rigo col cursone che lampeggia) e poi premere invio per avviare la sua esecuzione [al termine il prompt ritorna ad essere vuoto]

for d in $(tmutil listlocalsnapshotdates | grep "-"); do sudo tmutil deletelocalsnapshots $d; done

Andando a vedere lo spazio a disposione nel nostro computer, ora, potremo vedere come si sia recuperato qualche prezioso GB di spazio.

Ringrazio Sabino Maggi – di cui ti invito a seguire l’interessantissimo blog – per aver condiviso il suo comando come supporto ad un amico comune con questa esigenza specifica, mentre non mi resta che consigliarti di tenere quanto più spesso possibile connesso l’hard disk Time Machine esterno per effettuare il backup (e averne sempre uno pronto e aggiornato) ed evitare la creazione di queste istantanee locali…

Time Machine e l’icona sbagliata

time-machine-el-cap-icon-100645774-large AH! La cara icona di Time Machine, il sistema di backup in linea automagico introdotto da Apple su OS X ormai un decennio fa. Dal funzionamento quasi sempre impeccabile, ogni tanto presenta delle idiosincrasie con i sistemi degli utenti per le cause più disparate.

Sono nati siti specializzati (di cui Pondini è il migliore) che analizzano nel dettagli le cause dei principali e più ricorrenti malfunzionamenti rilevati dagli utenti.

Un funzionamento anomalo sul mio Mac lo da quando connetto il mio disco Firewire 800. I backup avvengono correttamente secondo la programmazione, quello che non avviene è il riconoscimento del disco esterno come disco di Time Machine e l’associazione ad esso della icona verdastra che lo denota. Icona che appare poi al momento di smontare il disco prima di spostarmi con il mio laptop.

mac911-fix-time-machine-drive-icon-100645167-mediumNella sezione Mac 911 di MacWorld ho trovato un consiglio utile alla risoluzione di questa piccola noia grafica. Appurato che Time Machine funzioni regolarmente con il disco designato, andremo a modificare in maniera permanente la sua icona.

Andiamo col mouse sull’icona, ora arancione, del disco. Quindi esploriamone le informazioni (tasto destro del mouse e Ottieni informazioni, oppure premendo CMD ⌘ + I). Nel riepilogo informativo apparirà l’icona corretta associata al disco Time Machine. Selezioniamola e trasciniamola sull’icona arancione che è un piccolo in alto a sinistra (come nello screenshot allegato).

Fatto! Da adesso in poi quel disco sarà sempre contraddistinto dalla icona verde (si, anche quando / se per un qualsivoglia motivo il servizio Time Machine smettesse di funzionare).

Come velocizzare i backup di Time Machine su NAS

time-machine-mac-backups-610x359Recentemente ho dovuto affrontare i problemi di un backup Time Machine estremamente lento. In oltre venti giorni il sistema non riusciva a portare a termine nella giornata lavorativa il backup di ‘soli’ 120GB su un NAS Synology.

I trasferimenti diretti dal Mac allo storage via SMB o AFP erano veloci, quasi al massimo teorico garantitomi dalla connessione ethernet a 100mbps … il backup di Time Machine procedeva con una lentezza inaudita. Quando ero al massimo delle performance non leggevo valori di picco sopra i 300kbps …

Dopo un po’ di indagini (sulla configurazione di rete, permessi, firewall di Mac, NAS e in LAN) sono capitato su un thread nei forum ufficiali di Apple. Qui veniva suggerito di verificare che il processo di I/O del demone di back-up non fosse sottoposto a throttling (strozzamento) da parte del sistema operativo.

Ho aperto il Terminale e sono andato a verificarlo impartendo il comando:

sudo fs_usage backupd | grep THROTTLED

Questo mi ha mostrato come effettivamente il processo di Time Machine fosse soggetto a questa modalità operativa:

pc004:~ username$ sudo fs_usage backupd | grep THROTTLED
12:41:20 THROTTLED 0.025280 backupd
12:41:20 THROTTLED 0.025692 backupd
12:41:21 THROTTLE 0.025212 backupd
12:41:21 THROTTLED 0.024373 backupd
12:41:22 THROTTLED 0.024731 backupd
12:41:22 THROTTLED 0.025428 backupd
12:41:22 THROTTLED 0.183553 backupd
…

Sono andato a modificare questa modalità operativa impartita dal sistema operativo al processo a capo del back-up dando quindi il comando:

sudo sysctl debug.lowpri_throttle_enabled=0

che mi ha restituito il il messaggio:

pc004:~ username$ sudo sysctl debug.lowpri_throttle_enabled=0
debug.lowpri_throttle_enabled: 1 -> 0

Questo ha effettivamente prodotto una accelerazione del processo di scrittura dei fila via rete sul Synology, andando a completare entro le 8 ore lavorative il nuovo ciclo di back-up incrementale del sistema (che come detto ammontava ad oltre 100GB).

Una volta appurato che il comportamento del backup di Time Machine sia tornato alla sua normale regolarità, potremo poi ripristinarne il comportamento di default impartendo il comando:

sudo sysctl debug.lowpri_throttle_enabled=1

È tutto per oggi! Mi piacerebbe sapere se anche tu ti sei imbattuto in questa problematica e come hai risolto …

“THE 3-2-1 RULE” – *LA* REGOLA PER UN PERFETTO BACK-UP!

Si dice in gergo che nel mondo dell’informatica ci sono quelli che hanno perso i propri dati, e quelli che li perderanno. Per ovviare a questa problematica basta dotarsi di un sistema di back-up dei propri file. Ma non basta un semplice disco o pen-drive USB per essere al sicuro. Esiste una vera regola chiamata quella del tre-duo-uno che viene additata come ottima. Si riassume nei seguenti punti:

Quando stai facendo il back-up di qualcosa assicurati che:

  1. Tu ne abbia almeno 3 (tre) copie,
  2. In 2 (due) formati differenti,
  3. con 1 (una) di queste copie conservate in un luogo diverso.

Assicurati quindi di stampare queste regole, e metterle bene in vista al lavoro od ovunque tu possa leggerle ed applicarle. Usale come motivazione a seguirle … e se sei un utente Apple ti consiglio di approfondire l’argomento Time Machine con gli articoli scritti negli anni sul mio blog personale…

Time Capsule fai da te

→ Build a $35 Time Capsule – Raspberry Pi Time Machine Backup Server

Remy van Elst è un amministratore di sistemi informatici olandese che ha scritto questa guida per costruirsi in casa, tramite l’utilizzo di un computer Raspberry Pi e di qualche hard-disk USB “avanzato”, un clone pienamente funzionante della Time Capsule di Apple.

Esperimento a mio avviso senz’altro istruttivo e divertente, ma che dal punto di vista dell’efficenza energetica, di ingombri e di prestazioni I/O lascia un po’ il tempo che trova.

Senz’altro però un esercizio di “smanetteria” divertente!

AutoCAD e Time Machine

A causa della sostituzione dell’hard disk di un Mac, ho scoperto che il ripristino di Time Machine per AutoCAD non funziona. Bisogna procedere alla completa disinstallazione del programma e dei suoi ‘accessori’ (salvando solo le preferenze personali come da prompt) e quindi procedere alla reinstallazione del programma e successiva applicazione degli aggiornamenti…

Non usi Time Machine? 8 scuse da non dirmi

Mi ha molto divertito la lettura di un articolo di The Unofficial Apple Weblog (TUAW per gli aficionados) intitolato “8 Time Machine excuses that don’t make sense”.

Andiamo quindi a vedere quali sono!

1. gli hard disk esterni costano troppo

La mia prima risposta potrebbe essere una parolaccia. Oggi è possibile comprare dischi da 500GB già entro i 50€, e da 2/3TB a poco più di un centinaio. Rispondi seriamente… quanto valgono le tue foto (che non hai mai stampato), la tua tesi, le copie delle tue fatture, anni di email, quei centinaia di mega di musica che ti sei rippato e taggato negli anni?

2. Time Machine uccide i dischi

Sicuramente TimeMachine esegue diverse operazioni di lettura e scrittura sul disco ponendo la meccanica dei dischi a stress. Questo stress, però, è temporizzato e assolutamente inferiore a quello che un sistema operativo ‘vivo’ compie sull’hard disk del computer da dove stai leggendo queste mie note… Ancora, la vita media degli hard disk – specie se non sottoposti a stress meccanici da trasporto o cadute – è molto migliorata negli anni. Se si ha cura degli stessi vedrai che ti troverai a cambiare disco di backup solo perché hai bisogno di più spazio e non perché il disco Time Machine ha smesso di funzionare…

3. i backup completi son meglio

Concordo col mister a metà, diceva un comico anni fa… sicuramente avere una copia avviabile del proprio computer (grazie a Carbon Copy Cloner o Super Duper) è sicuramente una bella cosa… ma quante volte al giorno/settimana/mese hai cura di eseguire tutta la procedura? Time Machine è li… agganci un disco esterno e te lo dimentichi. La tua copia avviabile, su un diverso disco esterno, potrai farla con calma e tenerla pronta all’uso quando sarai alle strette con una consegna e non potrai permetterti il tempo necessario ad una reinstallazione di OS X o alla sostituzione del disco di sistema e poi attendere il restore da Time Machine. Quindi non c’è backup migliore… solo quello più adatto alla specifica esigenza del momento. Ma il solo fatto che Time Machine lavori da solo, costantemente e infallibilmente, me lo rende più simpatico

4. Io faccio manualmente i backup su un disco che conservo altrove

Bravo! Hai un bel paracadute in caso un ladro entri in casa (o in ufficio) e rubi tutto… purtroppo però vale quanto detto sopra. Quanto frequentemente fai il tuo backup? E quando frequentemente cancelli per errore delle cose, piuttosto che un ladro o un’inondazione ti danneggino il computer? Continua con i tuoi backup fuori casa, ma abbinagli l’uso di Time Machine…

5. I file vecchi ed inutilizzati occupano troppo spazio

Il valore di un backup è proprio quello di avere disponibile tutto, nel momento in cui ti serve. Saprai senz’altro che Time Machine una volta esaurito lo spazio a disposizione – ricordo che è buona norma usare un disco della capacità di 1,5 volte quella del disco di sistema – cancella i backup della data più remota. E se avessi bisogno di ancora più spazio perché nell’ultima ora hai modificato pesantemente il tuo sistema, puoi sempre entrare in Time Machine e cancellare manualmente i backup più vecchi.

6. Ripristinare i file è troppo complicato

Ovviamente stai scherzando!

In caso di installazione di un nuovo hard disk, dopo l’installazione di OS X sappi che il ripristino completo di un sistema di circa 200GB (comprensivo di dati utente e applicazioni) mi è durato al massimo 1 ora con connessione USB2.0 … per i singoli file invece è questione di un attimo. Basta navigare la cartella contenente il file che si vuole recuperare (ad esempio il desktop dove avevi salvato il documento Word che il collega ti aveva inviato stamattina su Skype e di cui alle 18:30 si ricorda di chiederti un secondo parere mentre eri pronto a tornartene a casa…) cliccare sull’icona di Time Machine nella barra del menù, tornare indietro di 7 ore, selezionare il file e clicare su ripristina… Ci ho messo più tempo a scriverlo che a farlo!

E aspetta, c’è dell’altro… il sistema è talmente cortese da chiederti se vuoi mantenere entrambe le versioni del file qualora questo fosse ancora presente nella cartella in uso, permettendoti così di mantenere entrambe le versioni…

7. Time Machine rallenta troppo il mio Mac

Sei sicuro, davvero sicuro, che la colpa sia di Time Machine?

Nel suo funzionamento normale, infatti, il suo essere attivo ed al lavoro non dovrebbe assolutamente impattare sulle performance e sulla reattività del sistema. Volendo potresti usare anche uno di tanti tool gratuiti (e non) che ne permettono una diversa “programmazione oraria” [un mese fa parlammo di TimeMachineEditor, se ricordi].

8. Time Machine non esegue il backup di dischi esterni

Questo non è completamente vero. Posto che sul disco dedicato a Time Machine ci sia spazio e che il disco esterno sia connesso e utilizzato con formattazione Extended HFS+ e non sia nella lista di esclusione di Time Machine, il disco esterno verrà anch’esso sottoposto ad azione di backup.

TimeMachineEditor

In questi giorni di latitanza dal mondo dei blog mi stavo guardando la lista di appunti che prendo su argomenti di cui potrei parlare in questo o quel sito… Mi ha colpito il fatto di non aver mai speso pubblicamente due parole di elogio per il lavoro degli sviluppatori francesi della TimeSoft ed il loro prodotto freeware TimeMachineEditor

TimeMachineEditor è un software che ci permette di cambiare il comportamento di default di Time Machine – il software automagico di back-up che Apple ha reso disponibile anni fa su OS X – per cui ad intervallo orario viene eseguito un back-up differenziale del contenuto del nostro computer. Chi per lavoro si trova a movimentare grosse quantità di dati potrebbe trovarsi nell’incresciosa situazione per cui il sistema è sempre alle prese con una rincorsa alle modifiche da parte di Time Machine.

Per venire incontro a questa esigenza TimeMachineEditor permette di modificare gli intervalli prestabiliti con cui viene avviato Time Machine, secondo delle regole a noi più congeniali. Come si vede dallo screenshot dell’applicazione qui sopra si possono stabilire le più disparate regole, andando a coprire le esigenze di backup quotidiane, settimanali e mensili…

Avendo cura di eseguire un back-up completo con Time Machine “pulito”, dovremo poi disabilitarlo dal suo pannello in Preferenze di Sistema. Installiamo e avviamo TimeMachineEditor, che andremo ad impostare come desideriamo, in basso a sinistra nella finestra impostiamo su ON il suo interruttore e quindi chiudiamo l’applicazione. Questa ora funzionerà senza il nostro intervento e dovremo lanciare l’applicazione solo se vogliamo disabilitarla o modificare gli intervalli di back-up scelti…

Credo sia tutto, alla prossima!

Criptare il disco Time Machine

Le letture di questi giorni non hanno fatto che farmi alzare il livello di paranoia in merito a password e a sicurezza fisica dei dati, ecco perché ho iniziato a cambiare parecchie password di accesso e ad esaminare in quali altri punti posso migliorare la sicurezza dei miei sistemi casalinghi.

Uno di questi era l’avere due hard disk dove eseguire un backup via Time Machine, uno a casa ed uno in ufficio. Complice qualche piccolo furto nel palazzo (bicchieri di carta, risme di carta, saponi, cancelleria spicciola) che con la recente crisi ha visto un aumento di frequenza, si è deciso di cominciare a mettere sottochiave piccole webcam, mouse e tastiere wireless e simili.

Ma cosa fare del disco di backup da 3.5″ con il suo bravo alimentatore esterno e cavo firewire? Starlo a smontare e rimontare, tra i grovigli di cavi e le ciabatte non nuove non mi sconfifera molto e quindi ho deciso, semplicemente, di criptare il contenuto della mia Time Machine. Se si fottono l’hard disk, in quanto bene inventariato, sarà l’Ente a doversi occupare di denuncia e prendere nuove e più severe misure di prevenzione e sicurezza in quest’ambito.

Ma torniamo a noi. Come criptare i nostri backup?

La prima volta che agganciamo un disco di backup al nostro Mac ci verrà chiesto, mediante una casella di controllo posta in basso nella finestra di associazione disco / Time Machine, se vogliamo che questo sia un backup criptato.

Se invece l’associazione è già stata fatta, con OS X 10.8.3, la procedura è ancora possibile, perdendo però lo storico dei backup precedentemente conclusi (non so se il risultato è ottenibile diversamente). Dal Pannello delle Preferenze ho aperto la scheda relativa a Time Machine:

encrypt_TM_1083__01

quindi ho cliccato sull’opzione evidenziata, Aggiungi/Rimuovi disco di backup. Così facendo mi è apparsa la lista dei dispositivi già presenti e quindi ho cliccato sulla voce Codifica i backup:

encrypt_TM_1083__02

Questo, come dicevo in apertura di post, ha comportato la cancellazione dei backup precedenti e l’esecuzione di un nuovo backup cifrato (mediante poi una password). OK, ho perso parte dello storico delle modifiche (preservato parzialmente sul disco che ho a casa), ma vuoi mettere la tranquillità???

encrypt TM 1083 03

di Mail.app e del recupero dell’allegato perduto

Mail, il client e-mail preinstallato su Mac OS X sin dalla sua nascita (ereditato da NeXT), è un programma verso cui nutro un rapporto di amore/odio. Sin da quando nel 2006 ho preso il mio MacBook ho deciso di utilizzarlo affiancandolo a Thunderbird – mio client preferito da oltre 12 anni ormai – per gli account ‘secondari‘.

mail

Oggi un collega mi ha chiesto come fare a recuperare un allegato contenuto in una e-mail cancellata qualche giorno. Ecco quindi come ho risolto il problema grazie a Time Machine (che da solo basta e avanza a mio avviso per convincere la gente a passare a Mac).

Mail salva – sin dall’avvento di Tiger e Spotlight – i vari messaggi nelle nostre mailbox in cartelle “interne” del sistema, ciascuno come singolo file con un formato proprietario (similmente a quanto accade per il formato mbox) avente estensione .emlx. Gli allegati sono inclusi (o ‘incastonati’, bella traduzione italiana di embedded) ciascuno nel file relativo all’e-mail con cui ci sono stati inviati.

Quando decidiamo di aprire un allegato per la sua visualizzazione, questo viene estratto/salvato in una cartella ‘temporanea’ nel suo formato originale. Nel momento in cui andiamo a cancellare l’email, tempo una mezz’ora questo viene eliminato dalla qui citata cartella temporanea.

L’allegato perso dal collega faceva parte di quest’ultima categoria, era stato da lui visualizzato e poi aveva cancellato l’email originaria. Raccogliendo tutte queste informazioni non ho fatto altro che aprire con il Finder la cartella:

[yellow_box]~/Library/Containers/com.apple.mail/Data/Library/Mail Downloads[/yellow_box]

Questo è infatti il percorso in cui – a partire da OS X 10.8 – troviamo la cartella temporanea degli allegati ‘estratti’ (precedentemente era diverso il suo posizionamento all’interno del file system).

A questo punto mi è bastato scorrere la time machine sino a ritrovare nella cartella il file che mi interessava e confermarne il ripristino … e voilà, missione compiuta!