Il troppo è tossico — quando Annamaria Testa scrive, io mi metto a leggerla attentamente…
Google’s new reCAPTCHA has a dark side – la nuova versione dello strumento reCAPTCHA di Google ha cominciato a diffondersi su centinaia di migliaia di siti web, cercando di ovviare alla frustrazione degli utenti nel doverlo compilare più volte in caso di accesso a qualche risorsa online di proprio interesse. Il problema è che lo strumento per il suo funzionamento si basa su tecniche di tracking degli utenti che non sono affatto rispettose della privacy, arrivando ad una tracciatura personale delle specifiche dei sistemi informatici usati per la navigazione e delle abitudini di navigazione di ciascuno.
Preserving Laptop Stickers on MacBooks — da una segnalazione di Gustomela, un articolo su come preservare la propria collezione di adesivi messi sul proprio MacBook (ma il trucco vale anche per notebook di altra marca, ovviamente). Una roba da geek insomma!
In queste settimane sta circolando (anche) sulle televisioni degli italiani lo spot Private Side di Apple che elogia le funzioni di sicurezza integrate negli iPhone (e più in generale sui sistemi equipaggiati con iOS).
Come però fa notare la Mozilla Foundation in un suo articolo, ed in una sua petizione, Apple può – e dovrebbe – fare di più … come ad esempio non equipaggiare i dispositivi di un ID univoco per il targeting pubblicitario. O al massimo, come chiesto nella loro petizione, resettarlo automaticamente ad intervalli regolari. Per esempio ogni mese.
Se invece non sapevi che il tuo iPhone (o il tuo iPad o la tua AppleTV di ultima generazione) ti identificano e vuoi sapere come limitare questa funzionalità, ti invito a seguire le indicazioni della pagina Rifiuto degli annunci pubblicitari mirati in App Store e Apple News del supporto ufficiale Apple.