Qualunque sia lo scopo del tuo blog (reintrodurre la ghironda nell’orchestra della Scala di Milano; trovare collaborazioni per sviluppare app; pubblicare un libro; raccogliere fondi per un progetto inedito di collaborazione online), probabilmente riuscirai nell’intento solo se sarai riuscito a creare una rete di relazioni.
Per questo devi essere limpido. Nessuno ha voglia di rischiare la propria reputazione su una persona che gioca a nascondino. Né con chi non sa comunicare con chiarezza.
Comunicare è un verbo che è talmente abusato in questi anni, che in troppi sono persuasi basti piazzarlo qui o là per far intendere che essi sanno. E queste persone che sanno, sono persuase che significhi emettere dei bla bla bla.
No: comunicare vuol dire partecipare, far conoscere, rendere comune. È importante quindi sapere (altrimenti, di che cosa si parla? Come si fa a partecipare?), ma anche sapere come condividere nel modo migliore quello che si sa. Altrimenti, ciccia.
Marco Freccero
web2.0
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col c#!0 degli altri…
Instagram says it now has the right to sell your photos →
E così quello che tutti temevano è successo. Del resto reggere il carico di petabyte di disco e di traffico web richiesto da una comunità come quella di Instagram non poteva essere gratis per tutti e per sempre.
però [non si inizia mai una frase con però, diceva la mia maestra alle elementari] a parte la pubblicità nel photostream (che con i display di iPhone 5 e Samsung Galaxy SII/SIII poteva anche essere sopportabile) vedere messo per iscritto a chiare lettere che le nostre foto potranno essere commercializzate senza che ci venga dato un seppur minimo “compenso” è veramente brutto, e molti sul web hanno accolto la cosa come una vera e propria dichiarazione di suicidio da parte del popolare social network. Mi chiedo cosa ne pensino i milioni e milioni di utenti che quotidianamente lasciano le loro foto ed i loro scritti su Facebook.
Tu il 16 gennaio che farai? Torneai all’ovile (Flickr), passerai ad altro network o rimarrai tranquillamente su Instagram?
Io non ho ancora deciso, mi piace sìla nuova verve messa in campo da Flickr ma sono stra-contento di ipernity (di cui so per certo essere prossimo un rilancio grafico) per un uso ‘antologico’ delle mie foto. Per il social-photo-sharing al momento sto sperimentando Starmatic, giovane startup francofona (su consiglio di Signor D.), dove ho già provveduto ad importare tutte le mie foto di/da Instagram (tag compresi) e mi accingo a caricarci le poche che erano presenti sul defunto PicPlz).

CircleMe
Nella giornata di ieri mi è arrivata via dm su Twitter la segnalazione di questo giovane (è nato nel 2011) social network: CircleMe. Di cui ho scoperto esserci stato recentemente un meet-up in quel di Milano.
Dando un paio di giudizi di pancia, dopo aver esplorato il sito prima da visitatore e poi da utente registrato (come sempre è kOoLiNuS il nickname usato visto che, pur volendo usare il mio nome di battesimo, sono stato preceduto nella registrazione), devo dire che la cura del dettaglio del sito web e da quel che vede nel video dell’applicazione per iPhone è notevolissima, con poco da invidiare ad altre blasonate realizzazioni del web2.0.
La seconda parte del giudizio è, però, quale sia effettivamente lo scopo ultimo di un tool di questo genere nel momento in cui non vi è un aspetto di “condivisione sociale” di un qualcosa di definito. Su Flickr condivido le mie foto e parlo di questo, su Vimeo o YouTube condivido i miei video o parlo di essi, su Instagram racconto con una foto un’emozione del momento, su Soundtracking o Last.FM condivido i miei gusti musicali, su Anobii i libri, su FourSquare un posto, su 2spaghi un ristorante, su Booking un hotel.
Insomma, hai capito.
Qui su CircleMe, invece, posso condividere il mio amore per qualunque cosa. già catalogata da altri o che posso inserire io stesso a futuro riferimento. Non mi è ancora chiaro – ma spero lo diventi con l’uso – anche il contesto in cui usare questo social network.
Su SlideShare o LinkedIn infatti mi propongo di pubblicare materiale di interesse lavorativo, su Twitter c’è un’apertura al pubblico al 100% di qualunque cosa mi piaccia segnalare a chi mi segue amici, conoscenti e non. Su Path condivido i miei pensieri, i posti dove vado, le sensazioni che provo, piccole fotografie di momenti particolari ad una ristretta cerchia di amici e conoscenti (il sistema me ne permette massimo 150 e sono ancora lontano da averne 50).
Funzionalmente CircleMe presenta in maniera graficamente accattivante tutto, come fa Facebook (sinora non menzionato volutamente) in maniera meno elegante. E qui un punto cruciale, cosa mi dovrebbe portare ad usare CircleMe piuttosto che la creatura di Zuckerberg? (a parte l’antipatia per FB e le sue licenze e policy d’uso).
Magari @riffraff mi darà risposta!
e l’Internet cosa sa di me?
Ieri navigando nei blogroll degli amici nel feedreader sono tornato a visualizzare le home page di alcune vecchie conoscenze del web. Tra di esse un post di Susan dello scorso giugno in cui si menzionava / visualizzava il tool Personas del MIT.
Personas scours the web for information and attempts to characterize the person – to fit them to a predetermined set of categories that an algorithmic process created from a massive corpus of data. The computational process is visualized with each stage of the analysis, finally resulting in the presentation of a seemingly authoritative personal profile.
Ho colto l’occasione di rifare una ricerca con questo strumento di data mining. Per come è stato scritto l’algoritmo con Nome Cognome non vengono forniti risultati utili. Ben diverso è il risultato ottenuto dal nicknakme kOoLiNuS che oggi si mostra esser questo:
mentre nel 2009 (si, avevo conservato anche lo screenshot di allora!!!) era questo:
Alla faccia del self-tracking, no ?
😛
Followgram e la nuova funzione di ricerca su Instagram
È notizia dell’ultima ora che Followgram, la startup Italiana che si occupa di creare un servizio web che renda più fruibile alle masse il servizio web messo a disposizione di Instagram, ha implementato una nuova funzione di ricerca delle fotografie immesse in questo social network fotografico alla URL: http://search.followgr.am.
Stando all’annuncio ufficiale, se si sta utilizzando Google Chrome per la navigazione, potremo anche utilizzare la funzione di ricerca Vocale!
Web2.0 ricorsivo
ipernity, 4° meeting internazionale – le foto
Con qualche mese di ritardo (Oooops!) ecco qua una presentazione degli scatti raccolti durante il 4° meeting internazionale degli utenti di Ipernity.
Buona visione 8)
map-of-the-world
Sul blog di Juz scopro World66 , un sito che permette di visualizzare in forma grafica un mappamondo delle nazioni visitare durante la nostra vita … stanotte ho aggiornato la mia e …
Sigh, che tristezza … bisogna mettersi d’impegno e migliorare!
Clicca qui se vuoi creare una tua mappa dei luoghi visitati!!
diffidare, diffidare, diffidare
Ho appreso con sorpresa dell’intervento dell’amico Nicola D’Agostino al ParmaWorkCamp ’09 lo scorso sabato.
Il tema affrontato più volte a quatto mani in chat è stato sviscerato un attimo per porre l’accento sugli effettivi PROBLEMI che la nostra vita digitale sta pian piano introducendo. Questa che segue è la sua presentazione:
A livello personale negli scorsi 12 mesi sono stato coinvolto dalla morte di ma.gnolia, dal ban {ripeto ancora una volta a mio avviso immotivato} da Flickr e oggi apprendo del cambiamento dei termini di servizio del mio amato (sigh!) Last.FM.
Ed il senso di disagio che provo non è piccolo … Napolux riporta il commento di un utente piccatissimo:
So now, after years of data input, helping you upgrade your algorithms and fill your databases, after helping make your service more accurate and valuable, you expect us …
Ecco, la musica e’ sul mio HD … le foto anche, come pure i bookmark … ma il tempo speso per catalogare, taggare, correggere nomi file e descrizione dei contenuti che siamo andati a condividere col resto del mondo non valgono nulla ?
Come preservarli ? E vale la pena di farlo ? Sono curioso di sapere come la pensate in proposito … come la penso io l’ho detto del titolo del post!
{e per il momento condivido per il puro piacere di farlo, non mi importa di chi ne beneficierà }
della fine di ma.gnolia
Non so quanti tra i miei lettori siano abituali utilizzatori dei servizi di social bookmarking disponibili on-line, sta di fatto che sino alle scorse settimane io ero un assiduo utilizzatore di del.icio.us (spiacente, ma sono affezionato alla vecchia “denominazione”) e ma.gnolia.
Del secondo ho un paio di bozze in giro per la dashboard/bacheca di questo blog e del suo fratello in lingua inglese, e ho caricato qualche tempo fa sul mio profilo ipernity alcuni screenshot che ne esplicavano il funzionamento nei suoi punti salienti.
Sta di fatto che ad inizio febbraio il servizio ha subito un gravissimo danno sui dati memorizzati con conseguente perdita di tutta quella enorme mole di bookmark, ma sopratutto tag e relazioni che si erano create nel tempo.
Da allora, con cadenza abbastanza regolare Larry Halff sulla pagina del dominio http://ma.gnolia.com e su GetSatisfaction (su cui mi riservo di parlarti nei prossimi tempi) ha tenuto un log dello stato di backup di questi dati, alzando poi nella giornata di ieri bandiera bianca.
Il servizio così com’era è morto, ci sono una mezza dozzina di modi per recuperare i propri bookmark e nessuno per salvare il plusvalore dato – come accennavo poc’anzi – dai tag, dall’appartenenza degli stessi a determinati gruppi, e alle segnalazioni reciproche tra utenti di risorse interessanti … che alla fine si rivelano essere il vero valore di un sistema SOCIALE di condivisione della conoscenza.
Ora ho una video intervista da vedere, dove si accenna al futuro di questo servizio … ma dalla breve descrizione data pare che il “proprietario” voglia chiudere la risorsa in un “mondo” a pagamento in modo da calibrare più correttamente le risorse hardware da dedicare al servizio. Mi chiedo che credibilità abbia un servizio di tal guisa.
Come lezione personale, in ogni caso, sto cominiciando a fare una esportazione settimanale dei miei bookmark da del.icio.us e sto cominciando a cercare un nuovo servizio dove fare un “mirror” dei miei bookmark … che mi consigliate di provare ?
{FoxMarks ce l’ho installato, ergo non è una soluzione al mio quesito 😛 }